ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03807

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 237 del 11/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: MAGGIONI MARCO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 11/10/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 11/10/2019
Stato iter:
21/05/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/05/2020
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 07/11/2019

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/05/2020

CONCLUSO IL 21/05/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03807
presentato da
MAGGIONI Marco
testo di
Venerdì 11 ottobre 2019, seduta n. 237

   MAGGIONI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il 22 settembre 2019 nel carcere dei Piccolini a Vigevano, in provincia di Pavia, è avvenuta una nuova aggressione da parte di un detenuto ai danni del personale di polizia penitenziaria;

   due agenti assistenti capo sono stati feriti da un detenuto che si è scagliato contro di loro. Si tratta del secondo caso in pochi giorni dopo quello del 17 settembre, quando tre agenti sono finiti in ospedale dopo essere stati picchiati da un detenuto che aveva tentato di ferire un sanitario;

   il detenuto ha aggredito i due agenti che, in seguito alle percosse ricevute, sono stati accompagnati in ospedale per controlli e medicazioni;

   i sindacati hanno diffuso una nota in merito all'accaduto: «La situazione non è più sopportabile. Il personale della polizia penitenziaria è in balia di questi soggetti che, per effetto delle ultime direttive dipartimentali – si legge – si spostano da un istituto all'altro a mietere vittime tra il personale, stanco e decimato da questi gravi eventi» –:

   quali siano le iniziative ormai indifferibili ed urgenti che il Ministro interrogato intende adottare in merito a queste aggressioni, ormai giornaliere, che non sono più sopportabili e gestibili da parte del personale della polizia penitenziaria stanco e decimato da questi gravi eventi.
(4-03807)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 maggio 2020
nell'allegato B della seduta n. 344
4-03807
presentata da
MAGGIONI Marco

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame l'interrogante, nel fare riferimento ad un atto di violenza ed aggressione ai danni del personale di polizia penitenziaria posto in essere il 22 settembre 2019 da parte di un detenuto ristretto presso il penitenziario di Vigevano, evocando tale episodio come indicativo delle difficili condizioni in cui la Polizia penitenziaria si trova ad operare, chiede di sapere quali siano le iniziative ormai indifferibili e urgenti che il Ministro interrogato intenda adottare in merito a queste aggressioni non più gestibili dalla Polizia penitenziaria.
  Per quanto riguarda l'evento critico richiamato dall'interrogante, va innanzitutto evidenziato che il detenuto di origine marocchina che se ne è reso autore, è stato deferito alla competente procura della Repubblica per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate.
  Egli è stato altresì deferito al consiglio di disciplina che lo sanzionava con quindici giorni di esclusione dalle attività in comune, venendo altresì disposta nei suoi confronti la proroga del provvedimento di sorveglianza particolare.
  Con specifico riferimento alla dotazione organica del personale di Polizia penitenziaria, presso la casa di reclusione di Vigevano, a fronte di una pianta organica di 240 unità, risultano effettivamente in servizio 206 unità.
  Le maggiori scoperture riguardano il ruolo dei sovrintendenti, in parte compensate, quanto meno numericamente, con il sovrannumero degli agenti assistenti.
  In ogni caso, al di là del dato numerico, al fine di un riequilibrio anche sul piano funzionale, va ricordato in questa sede che da poco si sono concluse le procedure per il concorso interno a complessivi 2.851 posti proprio per la nomina alla qualifica di vice sovrintendente del ruolo sia maschile che femminile del Corpo i cui vincitori, al termine del corso di formazione, costituiranno un bacino significativo a cui attingere per colmare le diffuse scoperture che su tutto il territorio si registrano in questo profilo professionale.
  Si tratta di una misura che si innesta a pieno titolo nel più ampio alveo delle mirate politiche assunzionali perseguite da questo Ministero, anche nel comparto penitenziario.
  A tal riguardo ci si limita a evidenziare che è in atto il corso di formazione anche per i vincitori del concorso a 80 posti di vice commissario, mentre verranno completate le procedure concorsuali a complessivi 49 posti di ispettore superiore ed a complessivi 754 posti di allievo agente. Si provvederà, altresì, al completamento dell'assunzione straordinaria di 1300 allievi agenti del Corpo di polizia penitenziaria – ai sensi dell'articolo 1, commi 382-383, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio 2019) – anche mediante scorrimento delle graduatorie vigenti e verranno inoltre avviate, nei prossimi mesi, le procedure per la copertura dei posti di vice sovrintendenti conseguito all'incremento della dotazione organica previsto dall'articolo 44, comma 8, lettere
b) e b-bis), del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95 (di revisione dei ruoli delle forze di polizia), e alle vacanze disponibili dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2018.
  È altresì previsto un programma straordinario di assunzioni per i prossimi anni per un totale di 620 unità di polizia penitenziaria e di 150 unità del comparto funzioni centrali con un impegno di spesa di quasi sei milioni annui per il 2020 e per il 2021.
  In tale direzione, si confida realisticamente di poter disporre, a breve, di un ampio bacino di risorse umane a cui attingere per sanare le varie scoperture di cui risentono gli istituti di tutto il territorio e rispetto a cui saranno tenute in debita considerazione anche le esigenze della casa di reclusione di Vigevano che, comunque, va ricordato, già nel mese di luglio 2019 ha fruito di un incremento di dieci unità.
  L'innalzamento dei livelli di sicurezza delle strutture detentive costituisce un obiettivo primario che viene perseguito da questo Ministero, oltre che attraverso il rafforzamento degli organici, anche sotto il profilo organizzativo e funzionale.
  A tal riguardo, è d'uopo richiamare la circolare adottata il 9 ottobre 2018 dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, che ha inteso perseguire una mirata politica di valorizzazione dell'istituto del trasferimento per ragioni di ordine e sicurezza, previsto dall'articolo 42, legge n. 354 del 1975 (Ordinamento penitenziario).
  Si reputa opportuno evidenziare i benefici che ne possono conseguire in termini di incremento dei livelli di sicurezza nelle strutture detentive, tangibile anche nel più consistente ricorso a tale strumento che si è registrato dalla data di adozione della suddetta circolare al mese di marzo 2019 (n. 1550 detenuti trasferiti), rispetto al numero ben più esiguo di occasioni in cui vi si è fatto ricorso nel medesimo periodo del biennio precedente (n. 1143).
  Con provvedimento del 18 aprile 2019 è stato istituito un apposito gruppo di lavoro, composto da operatori penitenziari esperti nel settore, con il precipuo compito di individuare, tra l'altro, specifici strumenti organizzativi finalizzati a una migliore gestione degli eventi critici in ambito penitenziario.
  Le risultanze dei lavori del summenzionato gruppo, conclusisi il 29 maggio 2019, sono attualmente oggetto di uno studio attento e mirato che offrirà la stura all'imminente adozione di direttive attraverso cui ottimizzare la prevenzione e la gestione di eventi critici in contesto penitenziario.
  La sicurezza all'interno delle carceri, passa anche attraverso il potenziamento degli strumenti a disposizione del personale di Polizia penitenziaria ivi in servizio.
  In proposito, va debitamente rimarcato che sono state avviate attività per la dotazione di innovativi equipaggiamenti atti al contenimento senza pregiudizio per l'operatore penitenziario, come prodotti antitaglio e nuovi giubbotti antiproiettile, ed è attualmente allo studio l'adozione, per l'anno venturo, di altri presidi di sicurezza, come prodotti paracolpi, scudi curvi e maschere facciali.
  Sempre nel solco del potenziamento dei sistemi di sicurezza all'interno delle carceri, nel programma di edilizia penitenziaria 2019 sono stati inclusi i lavori di adeguamento degli impianti tecnologici di sicurezza.
  Nella medesima direzione si iscrivono la dotazione di strumenti per il rilevamento di cellulari introdotti illecitamente e la schermatura della loro ricezione, nonché lo studio dell'impiego delle nuove tecnologie dei sistemi radar di derivazione militare nella progettazione e nel finanziamento di impianti perimetrali esterni ed impianti interni di videosorveglianza ed allarme.
  Allo stesso scopo risponde la dotazione di strumenti per il rilevamento di cellulari introdotti illecitamente e la schermatura della loro ricezione, nonché lo studio dell'impiego delle nuove tecnologie dei sistemi radar di derivazione militare nella progettazione e nel finanziamento di impianti perimetrali esterni ed impianti interni di videosorveglianza ed allarme.
  Da ultimo, co-essenziali all'innalzamento del livello di sicurezza in contesto detentivo, risultano le iniziative messe in campo per potenziare, dal punto di vista strumentale, la vigilanza sul materiale in ingresso all'interno degli istituti penitenziari.
  A tal riguardo, deve darsi atto che si è proceduto all'acquisto di 40
metal detector, apparati in grado di rilevare la presenza di armi da fuoco, armi bianche e piccole parti di armi da taglio, ispezionando in modo rapido le persone in transito negli istituti penitenziari.
  Sono, inoltre, in fase di acquisizione 200 rilevatori portatili di dispositivi elettronici che consentono di rilevare, a breve distanza, la presenza di telefonia cellulare, dispositivi
bluetooth, componenti elettronici (tipo Sim card telefoniche), oltre che metalli classici, cacciaviti e utensili di piccole dimensioni.
  Sono altresì di prossima distribuzione nei provveditorati generali 65 rilevatori portatili di telefoni cellulari, utili a rilevare telefonate, invio di messaggi in corso e comunque ogni flusso comunicativo che avviene sulle bande GSM-3G-4G-LTE-BLUETOOTH e WI.FI, a distanze che variano a seconda della tipologia della struttura su cui insistono.
  Sono invece stati già distribuiti ai provveditori regionali 40
jammer (disturbatori elettronici) che sono strumenti impiegati per impedire ai telefoni cellulari di ricevere o trasmettere comunicazioni.
  Da ultimo, tenuto conto che l'occultamento all'interno dei pacchi in entrata costituisce una delle più comuni modalità di ingresso illecito di tali dispositivi, va rimarcato che presso gli istituti penitenziari del territorio, con priorità per quelli che sono privi di dispositivi idonei, sono in fase di installazione 90 apparecchiature a raggi x che permettono di effettuare indagini su valigie, bagagli, pacchi e colli, rilevando la presenza di oggetti metallici non consentiti, dispositivi di innesco e oggetti pericolosi, nonché di telefoni cellulari e apparecchiature elettroniche.

Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

personale carcerario

delitto contro la persona

detenuto