ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03756

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 232 del 04/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: PALAZZOTTO ERASMO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 04/10/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 04/10/2019
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 04/10/2019
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 09/10/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03756
presentato da
PALAZZOTTO Erasmo
testo di
Venerdì 4 ottobre 2019, seduta n. 232

   PALAZZOTTO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   da un articolo pubblicato su l'Espresso il 29 settembre 2019 si apprende che la documentazione relativa al progetto, finanziato dall'Unione europea, per la zona Sar libica, sarebbe secretata;

   anche l'Italia avrebbe «classificato» e quindi messo sotto segreto il rapporto sulla reale capacità dei libici di effettuare salvataggi;

   la stessa Commissione europea, ad una richiesta di accesso agli atti, avrebbe risposto con un dossier in buona parte coperto da omissis;

   nonostante i tanti omissis da questo dossier sembra emergere che non sarebbe mai esistito un vero centro di coordinamento dei soccorsi libico, tanto che nella lettera di conclusione del progetto del 16 aprile 2019, inviata dalla Commissione europea al comando generale delle capitanerie di porto italiano, si fa riferimento ad una «futura installazione del centro libico di coordinamento dei salvataggi marittimi»;

   il timore, se non la certezza, è che ci si trovi di fronte ad una struttura «fantasma» ed in tal caso sarebbe legittimo chiedersi chi, fino ad oggi ha coordinato sul campo le azioni delle motovedette e chi sia al comando delle azioni di «contenimento» dei migranti operate dalla Guardia costiera libica;

   in soli 8 mesi la Guardia costiera libica ha intercettato e ricondotto ben seimila persone, uomini, donne e bambini nei centri di detenzione libici dai quali erano riusciti a fuggire e dove vengono nuovamente sottoposti a schiavitù e violenze di ogni genere;

   occorre ricordare che le motovedette utilizzate per intercettare i migranti e ricondurli in un porto non sicuro sono state donate dall'Italia, così come la formazione del personale libico avviene all'interno delle basi navali italiane;

   inoltre, la stessa struttura e la linea di comando della Guardia costiera libica appare a dir poco opaca se non inesistente;

   da più di un anno il centro italiano di coordinamento dei salvataggi delle capitanerie di porto affida tutte le operazioni di soccorso nel Mediterraneo centrale ai libici;

   grazie ad un'azione finanziata nel 2017 dalla Commissione europea e affidata al comando generale delle capitanerie di porto italiane, dove prima operava Mare Nostrum oggi agiscono le motovedette libiche;

   la dichiarazione da parte della Libia di una propria zona Sar (le coordinate che delimitano l'area di competenza) è avvenuta nel giugno 2018 e il progetto europeo affidato all'Italia aveva l'obiettivo di far dichiarare ai libici la propria area di «ricerca e salvataggio» dei migranti;

   tale passaggio, a parere dell'interrogante, era evidentemente necessario per fermare i migranti, respingerli e impedire i salvataggi da parte di navi europee che hanno l'obbligo di portare i migranti in un porto sicuro, cosa che i porti libici non sono;

   sia numerose inchieste giornalistiche, come l'articolo sopra richiamato, che i report delle organizzazioni internazionali che operano in Libia denunciano da tempo come la Libia non sia in grado di coordinare gli interventi di soccorso in mare –:

   se il Governo sia a conoscenza che nella lettera inviata dalla Commissione europea al comando generale delle capitanerie di porto italiano datata il 16 aprile 2019 e citata in premessa si faccia riferimento ad una «futura installazione del centro libico di coordinamento dei salvataggi marittimi»;

   se il Governo sia a conoscenza di chi abbia coordinato sul campo — dalla data di dichiarazione da parte della Libia di una propria zona Sar — ad oggi, le azioni delle motovedette libiche, quale sia la linea di comando in relazione alle azioni di recupero dei migranti da parte della Guardia costiera libica e se l'Italia ha mai avuto un ruolo nel coordinamento delle operazioni;

   se il Governo non intenda rendere pubblici i contenuti del rapporto sulla valutazione complessiva delle capacità operative dei libici nelle operazioni di salvataggio.
(4-03756)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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