ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03745

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 232 del 04/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: BALDELLI SIMONE
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 04/10/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 04/10/2019
Stato iter:
13/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/11/2020
PATUANELLI STEFANO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/11/2020

CONCLUSO IL 13/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03745
presentato da
BALDELLI Simone
testo di
Venerdì 4 ottobre 2019, seduta n. 232

   BALDELLI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   l'obsolescenza programmata è quella pratica industriale in forza della quale un prodotto tecnologico di qualsiasi natura è deliberatamente progettato dal produttore in modo da poter durare solo per un lasso di tempo predeterminato, al fine di imporne la sostituzione con un nuovo prodotto;

   nel 1924 si verificò il primo caso, documentato, di obsolescenza programmata, quello messo in atto dai produttori di lampadine con la creazione del «Cartello Phoebus» che fissò, tra altri parametri, la durata «ideale» – per le industrie, non per il consumatore – delle lampadine a 1.000 ore, quando già se ne producevano facilmente della durata di 2.500;

   recenti studi confermano come l'obsolescenza programmata comporti evidenti problemi non solo a livello commerciale, ma anche economico e ambientale;

   questa pratica si riverbera negativamente sui consumatori, costretti ad un ciclo continuo di acquisti dalla drastica riduzione delle effettive possibilità di riparazione dei beni;

   già da tempo, in sede europea, è iniziato un percorso di riforma legislativa in senso opposto: puntare a estendere la «vita» dei prodotti elettrici ed elettronici, soprattutto dei grandi elettrodomestici, tramite l'aggiornamento della direttiva «Ecodesign»;

   è, inoltre, in corso di esame una nuova proposta, sulla quale la Commissione europea si è già espressa favorevolmente, per estendere la «vita» di frigoriferi e lavatrici, includendo lampadine, schermi elettronici sopra i 100 centimetri quadrati e lavastoviglie;

   tale normativa dispone che, a partire dal 2021, i pezzi di ricambio (che permettono di poter riparare, riusare e riciclare) debbano restare disponibili per 7 anni da quando un modello elettronico va fuori produzione (e 10 anni per le lavatrici), prevedendo, inoltre, che tali prodotti siano progettati in modo da consentire il ricambio agevole di diverse parti rotte o consumate;

   oltre alle note ricadute ambientali, i costi legati all'obsolescenza programmata, stimati in parecchi miliardi di euro per anno, potrebbero essere reinvestiti nelle attività legate alla riparazione e al reimpiego dei beni, programmando e incentivando, ad esempio, nuove attività dedicate alla manutenzione e al ripristino;

   in questo senso meriterebbero una particolare attenzione percorsi che portino alla creazione e al sostegno di scuole tecniche di formazione di artigiani specializzati nelle riparazioni –:

   quali iniziative il Governo intenda adottare in relazione all'obsolescenza programmata dei beni di consumo e se non intenda aprire su questo tema un tavolo tecnico con le rappresentanze imprenditoriali, sindacali e le associazioni dei consumatori.
(4-03745)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 13 novembre 2020
nell'allegato B della seduta n. 427
4-03745
presentata da
BALDELLI Simone

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, si rappresenta quanto segue.
  L'interrogante fa riferimento alla pratica dell'obsolescenza programmata, pratica diffusa nell'attuale economia industriale che mira a incrementare il tasso di aggiornamento e riacquisto di prodotti con delle tecniche produttive volte a limitare la durata della loro vita utile.
  Sul punto, è stata sentita l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), la quale cura l'applicazione della disciplina sulle attività commerciali scorrette di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206 recante «Codice del Consumo, a norma dell'articolo 7 della legge 29 luglio 2003, n. 229», aggiornato a seguito della direttiva 2005/29/CE, relativamente alle pratiche commerciali sleali delle imprese nei confronti dei consumatori nel mercato interno.
  L'Agcm riferisce di essere intervenuta, in applicazione del menzionato Codice del Consumo, accertando e sanzionando condotte poste in essere da imprese attive nella vendita di dispositivi
smartphone.
  Avverso i predetti provvedimenti, le società sanzionate hanno proposto ricorso al giudice amministrativo. Al riguardo, il Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio, sezione prima, ha respinto integralmente il ricorso della Apple con sentenza n. 5736 del 29 maggio 2020, confermando l'accertamento dell'Agcm sul tema dell'obsolescenza programmata.
  In coerenza con il suo ruolo e le sue funzioni, si ricorda che l'Agcm è stata anche tra i principali sostenitori del disegno di legge AS n. 615, relativo a modifiche al codice del consumo e altre disposizioni per il contrasto dell'obsolescenza programmata dei beni di consumo.
  La nuova disciplina proposta con il Disegno di legge n. 615 prevede il divieto per i produttori di mettere in atto tecniche che possano portare all'obsolescenza programmata di beni di consumo e il rafforzamento degli obblighi informativi gravanti su tali soggetti.
  Il disegno di legge mira inoltre ad estendere la garanzia legale di conformità, distinguendo tra i beni di piccole dimensioni e beni di grandi dimensioni. Su questo specifico passaggio sono emerse criticità in occasione del ciclo di audizioni presso le competenti Commissioni del Senato, confermate anche dalla stessa Agcm, la quale intravede il rischio che gli oneri collegati a tale estensione possano ricadere su soggetti diversi dal produttore.
  L'
iter del disegno di legge è in corso e si auspica una sua rapida conclusione.
  La pratica dell'obsolescenza programmata, infatti, non reca solo danno ai consumatori, ma ha implicazioni molto gravi anche in tema di sostenibilità ambientale. Non vanno neanche ignorate le implicazioni in tema di spesa pubblica, dal momento in cui molti beni di consumo soggetti ad obsolescenza vengono acquistati anche dalle pubbliche amministrazioni.
  Il Governo (e, in particolare, il Ministero dello sviluppo economico) conferma, dunque, il suo impegno a portare avanti iniziative di contrasto alla pratica dell'obsolescenza programmata, anche attraverso un tavolo di confronto, dietro specifica richiesta, con le rappresentanze imprenditoriali, sindacali e le associazioni dei consumatori, ove ne sussistano le condizioni.
  

Il Ministro dello sviluppo economico: Stefano Patuanelli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria elettronica

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