ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03718

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 231 del 02/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: TORTO DANIELA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/10/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 02/10/2019
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 02/10/2019
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 04/10/2019
Stato iter:
02/04/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/04/2020
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 02/04/2020

CONCLUSO IL 02/04/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03718
presentato da
TORTO Daniela
testo di
Mercoledì 2 ottobre 2019, seduta n. 231

   TORTO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   la sicurezza del luogo di lavoro è elemento imprescindibile per il corretto svolgimento della propria funzione, ancora di più per coloro che sono al servizio dello Stato, come la polizia penitenziaria;

   è assolutamente necessario un adeguato e congruo numero di personale in servizio, sia per garantire la sicurezza degli operatori stessi dalle aggressioni da parte dei reclusi, sia per il rispetto di orari lavorativi coerenti con la tipologia di lavoro svolto;

   in data 1° ottobre 2019, come riportato dalla testata giornalistica de Il Centro, la relazione della segreteria provinciale di Pescara del Sappe (Sindacato autonomo di polizia penitenziaria) conferma il sovraffollamento dei reclusi nella casa circondariale di Pescara contestualmente anche ad un sottodimensionamento del personale di polizia penitenziaria, e il consigliere regionale abruzzese, Domenico Pettinari, evidenzia anche altre criticità come quella dell'elettrificazione dei cancelli;

   è possibile evincere dall'articolo su citato che il sottosegretario Ferraresi si sarebbe impegnato a risolvere la questione delle strumentazioni usurate per le porte elettriche e, in merito al sovraffollamento, lo stesso ha confermato l'emissione di provvedimenti deflativi che dovrebbero muovere circa 280 unità, garantendo una più equa distribuzione dei reclusi su tutto il territorio nazionale, riportando così il carcere di San Donato di Pescara nel limite previsto di 270 detenuti;

   come riportato dalla notizia di stampa richiamata, l'organico del personale penitenziario ammonterebbe a 160 unità, di cui in servizio 126, e delle 34 unità mancanti 17 risulterebbero non assegnate e 17 distaccate in altri uffici –:

   se il Governo abbia intrapreso o intenda intraprendere, in tempi brevi, iniziative che permettano di restituire al carcere pescarese le unità minime di personale necessarie a garantire la sicurezza dei detenuti e degli operatori.
(4-03718)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 2 aprile 2020
nell'allegato B della seduta n. 323
4-03718
presentata da
TORTO Daniela

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame l'interrogante, nel fare riferimento a una serie di criticità che presenterebbe la Casa circondariale di Pescara in termini di sovraffollamento della popolazione detenuta, di scoperture degli organici della Polizia penitenziaria, di problematiche di ordine strutturale afferenti, nello specifico, all'automazione dei cancelli, chiede di sapere se il Governo abbia intrapreso o intenda intraprendere, in tempi brevi, iniziative che permettano di restituire all'istituto in disamina le unità minime di personale necessarie a garantire la sicurezza dei detenuti e degli operatori.
  Alla data del 22 novembre 2019, presso la casa circondariale di Pescara risultano presenti un totale di 403 detenuti, rispetto a una capienza regolamentare pari a complessivi 273 posti disponibili, rilevandosi un indice percentuale di affollamento pari al 147,62 per cento, come tale effettivamente superiore al tasso medio di affollamento su base nazionale che si attesta attorno al 128 per cento.
  Pur al netto del richiamato tasso di affollamento, va comunque chiarito che la casa circondariale di Pescara non fa registrare alcuna violazione dei parametri previsti dalla C.E.D.U., in quanto 143 detenuti risultano avere a disposizione, nelle rispettive camere di pernottamento, uno spazio compreso tra i 3 e i 4 metri quadri, mentre i restanti 254 ristretti risultano avere a disposizione uno spazio di vivibilità superiore ai 4 metri quadri.
  Va chiarito che questo Ministero conduce un costante monitoraggio dei flussi demografici in contesto detentivo, provvedendo a periodiche movimentazioni che rispondono a finalità deflative e perequative.
  Per quanto attiene alla casa circondariale di Pescara, per quanto qui di interesse, si rileva che dal 1° gennaio al 15 ottobre 2019 la struttura ha beneficiato del trasferimento presso altre sedi di un totale di 50 detenuti.
  Per quanto riguarda il consistente tasso di detenuti stranieri (104 rispetto ai 299 italiani) va dato atto dell'azione che, in campo internazionale, il Ministero sta già conducendo al fine di favorirne il rimpatrio per l'espiazione del residuo pena nei rispettivi Paesi di origine, proseguendo i negoziati in essere, stipulando nuovi accordi e valorizzando altresì lo strumento dell'espulsione verso i Paesi d'origine per quei detenuti la cui pena residua lo consenta.
  In particolare, è fermo proposito di questo Dicastero sviluppare e condurre in porto in temi ragionevoli i negoziati già in corso con molti Stati (Capoverde, Filippine, Tunisia, Vietnam, Cina), affinché, in linea con i risultati soddisfacenti già conseguiti nell'anno corrente (Argentina, Colombia, Kosovo, Mali, Libia, Niger, Nigeria, Taiwan, Paraguay) nuovi accordi vengano siglati anche nell'anno venturo e verranno aperti nuovi fronti di dialogo con Paesi come la Bolivia e Cuba.
  Nella medesima direzione deflattiva si iscrive la recente istituzione, presso il Ministero della giustizia, di un tavolo tecnico fra il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ed il dipartimento per gli affari di giustizia con l'obiettivo di stimolare l'adozione e l'esecuzione di provvedimenti di espulsione dei detenuti stranieri
ex articolo 16 comma 5 del decreto legislativo n. 286 del 1998 (Testo Unico immigrazione) verso i Paesi d'origine, velocizzandone le procedure di identificazione all'atto dell'ingresso in carcere attraverso lo sviluppo di una sinergia virtuosa con gli uffici immigrazione delle questure, da un lato, ed i tribunali di sorveglianza, dall'altro, ciascuno per i profili di rispettiva competenza.
  Rientra fra gli intendimenti prioritari di questo Dicastero fronteggiare incisivamente il problema del sovraffollamento carcerario anche attraverso un serio e concreto rilancio dell'edilizia penitenziaria, puntando sia alla riqualificazione degli spazi esistenti, che all'incremento dei posti detentivi.
  Nel tracciare in questa sede un profilo delle più importanti linee di intervento, oltre a richiamare l'avvenuto completamento nel 2018, da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dei tre padiglioni detentivi da 200 posti ciascuno presso gli istituti penitenziari di Parma, Lecce e Trani, occorre dare atto dell'imminente ultimazione dei due padiglioni detentivi da 200 posti presso gli istituti penitenziari di Sulmona e Taranto e del nuovo padiglione in realizzazione presso la casa di reclusione di Milano «Opera» per ulteriori n. 400 posti detentivi.
  Dei circa 3.500 posti attualmente risultanti inagibili, circa 1.000 sono già compresi nei procedimenti e negli interventi avviati con i finanziamenti del piano carceri e con la successiva rimodulazione deliberata dal comitato paritetico per l'edilizia penitenziaria, curati dai competenti Provveditorati interregionali per le opere pubbliche del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
  Sono in corso i procedimenti a cura del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per la ricerca dell'area del nuovo istituto penitenziario di Savona e la progettazione e realizzazione di nuove strutture detentive, nonché a cura della provincia autonoma di Bolzano, per il nuovo carcere della Città, per un totale di circa 3.500 nuovi posti, che, sommati ai 51.500 sopracitati, porterebbero al raggiungimento di un realistico obiettivo di medio termine, entro il 2025, di circa 55.000 posti detentivi.
  Nel solco normativo tracciato dal cosiddetto decreto-legge «Semplificazione» (decreto-legge, 14 dicembre 2018, n. 135, convertito con modificazioni dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12), si dovranno portare a compimento le riconversioni a uso penitenziario della ex caserma «Battisti» di Bagnoli e della ex Caserma «Bixio» di Casale Monferrato, mentre è imminente il conferimento all'amministrazione penitenziaria della caserma «Barbetti» di Grosseto e sono in corso gli studi di fattibilità per la riconversione della caserma «Capozzi» di Bari.
  Con specifico riferimento alla dotazione organica del personale di Polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Pescara, va detto che le maggiori scoperture si registrano nel ruolo dei Sovrintendenti, compensate, almeno dal punto di vista numerico, dagli esuberi nel ruolo degli ispettori.
  In ogni caso, anche nell'ottica di un riequilibrio funzionale dei ruoli, va ricordato che i vincitori del concorso interno a complessivi 2.851 posti per la nomina alla qualifica di vice sovrintendente del ruolo sia maschile che femminile de corpo, al termine del corso di formazione, costituiranno un bacino significativo a cui attingere per colmare le diffuse scoperture che su tutto il territorio si registrano in questo profilo professionale.
  Si tratta di una misura che si innesta a pieno titolo nel più ampio alveo delle mirate politiche assunzionali perseguite da questo Ministero, anche nel comparto penitenziario.
  A tal riguardo ci si limita a evidenziare che è in atto il corso di formazione anche per i vincitori del concorso a 80 posti di vice commissario, mentre verranno completate le procedure concorsuali a complessivi 49 posti di ispettore superiore ed a complessivi 754 posti di allievo agente. Si provvederà, altresì, al completamento dell'assunzione straordinaria di 1300 allievi agenti del Corpo di polizia penitenziaria – ai sensi dell'articolo 1, commi 382-383, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio 2019) – anche mediante scorrimento delle graduatorie vigenti e verranno inoltre avviate, nei prossimi mesi, le procedure per la copertura dei posti di vice sovrintendenti conseguito all'incremento della dotazione organica previsto dall'articolo 44, comma 8, lettere
b) e b-bis), del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95 (di revisione dei ruoli delle forze di polizia), e alle vacanze disponibili dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2018.
  È altresì previsto un programma straordinario di assunzioni per i prossimi anni per un totale di 620 unità di polizia penitenziaria e di 150 unità del comparto funzioni centrali con un impegno di spesa di quasi sei milioni annui per il 2020 e per il 2021.
  In tale direzione, si confida realisticamente di poter disporre, a breve, di un ampio bacino di risorse umane a cui attingere per sanare le varie scoperture di cui risentono gli istituti di tutto il territorio e rispetto a cui saranno tenute in debita considerazione anche le esigenze della casa circondariale di Pescara che, va comunque ricordato, lo scorso mese di luglio ha già fruito dell'incremento di 10 unità.
  Da ultimo, con riferimento alle criticità strutturali, si è di recente proceduto ad un sopralluogo finalizzato al ripristino degli impianti di sicurezza e all'automazione degli accessi nei reparti giudiziario e penale, per la cui realizzazione è stato preventivato un impegno di spesa che ammonta presumibilmente a circa euro 300.000,00 + IVA.

Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

personale carcerario

sicurezza del posto di lavoro

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