ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03712

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 230 del 01/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: BRUNO BOSSIO VINCENZA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/10/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 01/10/2019
Stato iter:
25/02/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/02/2020
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 25/02/2020

CONCLUSO IL 25/02/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03712
presentato da
BRUNO BOSSIO Vincenza
testo di
Martedì 1 ottobre 2019, seduta n. 230

   BRUNO BOSSIO. — Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   dal 15 al 18 agosto 2019 circa 300 persone, tra dirigenti e militanti del Partito Radicale insieme all'Osservatorio delle Camere Penali italiane, a diversi parlamentari, ai garanti delle persone private della libertà, hanno visitato 70 istituti penitenziari in 17 regioni;

   al 31 luglio 2019 i detenuti ristretti nelle nostre carceri erano 60.254 per una capienza regolamentare di 50.480 e il personale di ogni livello ridotto nel suo organico;

   dall'inizio dell'anno nelle carceri italiane ci sono stati 29 suicidi;

   la delegazione che ha visitato il carcere di Siano (Catanzaro) il 15 agosto 2019 era composta da: Giuseppe Candido, del consiglio generale del Partito Radicale; Daniele Armellino, Partito Radicale; Rocco Ruffa, Partito Radicale; Giovanna Canigiula, Associazione Radicale Abolire la Miseria 19 Maggio; Antonio Lento, Associazione Radicale Abolire la Miseria 19 Maggio;

   la suddetta delegazione, durante la visita all'istituto, ha potuto rilevare che: i detenuti presenti sono 657 (15 assenti per permessi premio o altro). Vi è carenza di organico; l'assistenza sanitaria risulta insufficiente; le attese per le visite si prolungano per settimane, le diagnosi sono tardive. Una persona – A. B. – dichiara di aver perso 14 chilogrammi in quattro mesi e di non essere stato sottoposto ad analisi approfondite o portato in ospedale. D. C., in sciopero della fame da oltre 15 giorni, ha sospeso le terapie – ha problemi al midollo osseo, non sa se ha la leucemia e non verrebbe portato in ospedale. P. M. soffre di crisi nervose esplosive ed è un pericolo per sé e per gli altri perché lasciato in cella insieme ad altri detenuti. Il medico che dovrebbe essere reperibile h24 pare intervenga nelle urgenze anche dopo due ore. L. D. L. in isolamento per 20 giorni dall'arrivo in carcere per sospetta scabbia non avrebbe mai effettuato visita ospedaliera;

   in generale, i detenuti lamentano la mancanza di comunicazione con il tribunale di sorveglianza, che gli educatori non fanno relazioni di sintesi con il rischio di rimanere in carcere per svariati mesi in più, riferendo dell'attesa di mesi per permessi premio, di nessuna possibilità di lavoro, di nessun aiuto all'uscita, della condizione dell'isolamento che va oltre i 10/15 giorni, poiché si protrae come sosta anche di un anno e oltre, di docce insufficienti e con acqua tiepida e di condizioni igienico-sanitarie scarse –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza della situazione descritta in premessa;

   quali iniziative intendano assumere affinché sia garantito il rispetto del terzo comma dell'articolo 27 della Costituzione;

   quali iniziative di competenza intenda adottare il Governo per riportare nella legalità costituzionale il carcere di Siano e per porre fine ai trattamenti disumani e degradanti ai quali sono oggigiorno sottoposti i detenuti;

   quali iniziative di competenza si intendano adottare per fronteggiare la gravissima situazione sanitaria;

   se e in quale modo si intenda intervenire al fine di garantire un adeguato livello di assistenza alla popolazione reclusa;

   quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per migliorare il servizio sanitario h24 e in che modo si intenda urgentemente far fronte ad eventuali gravi emergenze notturne.
(4-03712)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 25 febbraio 2020
nell'allegato B della seduta n. 311
4-03712
presentata da
BRUNO BOSSIO Vincenza

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame l'interrogante, nel fare riferimento agli esiti della visita presso il carcere di Siano (Catanzaro) effettuata il 15 agosto scorso da una delegazione dei radicali italiani, da cui sono emerse una serie di criticità relative, in particolare, alla carenza di organico, all'inadeguatezza dell'assistenza sanitaria, evocando anche casi di singoli detenuti, alla inidoneità delle offerte trattamentali, alla mancanza di comunicazione con i magistrati di sorveglianza e a problematiche strutturali, con specifico riguardo ai servizi sanitari, chiede di sapere se il Ministro della giustizia sia a conoscenza della situazione descritta, quali iniziative si intendano assumere affinché sia garantito il rispetto dell'articolo 27, comma 3, della Costituzione, quali iniziative di competenza si intendano adottare per riportare nella legalità il carcere di Siano e porre fine ai trattamenti disumani e degradanti a cui sono sottoposti ogni giorno i detenuti, quali iniziative di competenza si intendano adottare per fronteggiare la grave situazione sanitaria, se ed in quale modo si intenda intervenire per garantire un adeguato livello di assistenza alla popolazione detenuta, quali iniziative si intendano adottare per migliorare il servizio sanitario h24 e in che modo si intenda far fronte ad eventuali gravi emergenze notturne.
  Va considerato in premessa che la casa circondariale «Ugo Caridi» di Catanzaro si connota per una virtuosa controtendenza rispetto a buona parte delle strutture penitenziarie del Paese, in quanto a fronte di 682 posti disponibili vi sono 641 detenuti, di tal che non si registra alcuna situazione di sovraffollamento.
  Ne consegue il pieno rispetto dei limiti dimensionali minimi stabiliti dalla Cedu.
  Quanto alla dotazione organica della polizia penitenziaria, presso l'istituto in parola, le principali scoperture si registrano nel ruolo dei Sovrintendenti, numericamente compensate dagli esuberi nel ruolo degli agenti/assistenti.
  In ogni caso, al fine di un riequilibrio anche sul piano funzionale, con riferimento alla carenza dei sovrintendenti, va ricordato in questa sede che i vincitori del concorso interno a complessivi 2.851 posti proprio per la nomina alla qualifica di Vice Sovrintendente, al termine del corso di formazione, costituiranno un bacino significativo a cui attingere per colmare le diffuse scoperture che su tutto il territorio si registrano in questo profilo professionale.
  Si tratta di una misura che si innesta a pieno titolo nel più ampio alveo delle mirate politiche assunzionali perseguite dal Ministero della giustizia, anche nel comparto penitenziario.
  A tal riguardo ci si limita a evidenziare che è in atto il corso di formazione anche per i vincitori del concorso a 80 posti di vice commissario, mentre verranno completate le procedure concorsuali a complessivi 49 posti di ispettore superiore ed a complessivi 754 posti di allievo agente. Si provvederà, altresì, al completamento dell'assunzione straordinaria di 1300 allievi agenti del corpo di polizia penitenziaria – ai sensi dell'articolo 1, commi 382-383, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio 2019) – anche mediante scorrimento delle graduatorie vigenti e verranno inoltre avviate, nei prossimi mesi, le procedure per la copertura dei posti di vice sovrintendenti conseguito all'incremento della dotazione organica previsto dall'articolo 44, comma 8, lettere
b) e b-bis), del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95 (di revisione dei ruoli delle forze di polizia), e alle vacanze disponibili dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2018.
  È altresì previsto un programma straordinario di assunzioni per i prossimi anni per un totale di 620 unità di polizia penitenziaria e di 150 unità del comparto funzioni centrali con un impegno di spesa di quasi sei milioni annui per il 2020 e per il 2021.
  In tale direzione, si confida realisticamente di poter disporre, a breve, di un ampio bacino di risorse umane a cui attingere per sanare le varie scoperture di cui risentono gli istituti di tutto il territorio e rispetto a cui saranno tenute in debita considerazione anche le esigenze della casa circondariale di Catanzaro che, comunque, va ricordato, già lo scorso mese di luglio ha fruito di un incremento di 40 unità.
  In merito all'offerta trattamentale di tipo lavorativo, premesso che ai fini di un miglior inquadramento della questione occorre innestarla nel difficile contesto lavorativo del territorio, va comunque evidenziato che sono assicurate, a mezzo di apposite liste lavoranti, l'assoluta imparzialità e uguaglianza nell'accesso al lavoro da parte dei detenuti e che i posti di lavoro sono quelli previsti dalla vigente normativa, con un numero di ore ridotto a causa della contrazione dei fondi sull'apposito capitolo di bilancio, dovuto all'innalzamento delle mercedi.
  A tal riguardo, per quanto qui di interesse, giova evidenziare che l'istituto in argomento ha comunque beneficiato di un incremento di
budget pari a circa 65.000,00 euro per l'esercizio finanziario in corso.
  La direzione dell'istituto ha garantito il suo costante impegno nella ricerca di possibilità di impiego della popolazione detenuta da parte di datori di lavoro esterni all'Amministrazione, anche attraverso l'implementazione dei lavori di pubblica utilità presso altri enti pubblici.
  Nessuna criticità è riscontrabile con riferimento ai rapporti con l'autorità giudiziaria.
  I magistrati di sorveglianza che si occupano dell'istituto di Catanzaro sono due ed entrambi accedono, alternativamente, una volta al mese; in caso di richieste o occasioni particolari, gli stessi garantiscono l'ulteriore partecipazione alla vita dell'istituto.
  Ogni ingresso mensile consta in circa 70/80 udienze.
  Analogamente è a dirsi sul diverso versante strutturale, in quanto la casa circondariale di Catanzaro è stata adeguata, quasi nella sua interezza, al decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 2000, mediante l'inserimento della doccia in camera di pernottamento, regolarmente alimentata da acqua calda. Restano da adeguare i padiglioni di media sicurezza e parte dell'alta sicurezza, rispetto a cui, nondimeno, consta a questo Dicastero che i detenuti ivi ristretti utilizzano regolarmente la doccia nei locali preposti con l'erogazione dell'acqua calda.
  Più che soddisfacente appare anche l'assistenza sanitaria che offre la possibilità di avere 14 branche specialistiche attive in ambito intramurario, ricorrendo al minimo le visite esterne con una sensibile contrazione anche dei tempi di attesa e di formulazione delle diagnosi.
  Costanti e continue sono le interlocuzioni in atto di questa amministrazione con l'A.S.P. territorialmente competente, al precipuo fine di migliorare il servizio di assistenza sanitaria.
  In termini più generali, occorre sottolineare che il potenziamento complessivo dell'assistenza sanitaria in contesto penitenziario, entro i limiti delle proprie competenze, riveste uno specifico rilievo nell'ambito delle linee programmatiche di questo Dicastero.
  Con specifico riguardo al segnalato incremento di problematiche di natura psicologica e psichiatrica in contesto carcerario, va dato atto che sono in corso progetti per incrementare o istituire nuove sezioni delle A.T.S.M. (articolazioni per la tutela della salute mentale) presso varie strutture carcerarie del territorio.
  Inoltre, si fa presente che è intendimento di questa amministrazione continuare a sviluppare la progettualità appena descritta, nonché proporre la riattivazione dei lavori del Tavolo di consultazione permanente per la sanità penitenziaria presso la Conferenza unificata, per condividere con il Ministero della salute e le regioni la definizione di un regolamento organizzativo delle articolazioni per la tutela della salute mentale con l'obiettivo di implementare l'assistenza psichiatrica negli istituti penitenziari, rendere omogenei i criteri di ammissione dei detenuti nelle A.T.S.M. e uniformare l'assistenza sul territorio nazionale.
  Proprio grazie alla necessaria sinergia con il servizio sanitario e con le Regioni, si persegue l'obiettivo di ampliare e migliorare il servizio anche attraverso informazioni complete sullo stato di salute dei detenuti, un accesso veloce alle prestazioni sanitarie, un incremento dei reparti di medicina protetta
ex articolo 7 del decreto-legge n. 187 del 1993 ed un rafforzamento del piano nazionale di intervento per la prevenzione dei suicidi in carcere.
  A tal riguardo, per i profili di sua competenza, il Ministero della salute ha evidenziato che sono in corso i lavori del tavolo di consultazione permanente sull'attuazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° aprile 2008 e del comitato paritetico per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. In particolare, il suddetto Dicastero, ha rappresentato che il 15 gennaio 2019 si è svolta l'ultima riunione plenaria che ha tracciato un
focus sulle principali azioni da sviluppare, individuandole nella revisione degli accordi conferenza Stato-Regioni e unificata, nel monitoraggio dei cambiamenti del settore e nella ripresa di un governo strategico della problematica gestione delle Rems che, giova ricordare, esulano dalla sfera di competenza di questo Dicastero, ai sensi del decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 211, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 febbraio 2012, n. 9.
  Tali propositi si innestano a pieno titolo nel più ampio alveo delle coordinate operative che puntano ad un innalzamento complessivo della qualità della vita detentiva focalizzando particolare attenzione alla valorizzazione dei rapporti familiari e della genitorialità ed al miglioramento dell'offerta trattamentale, con specifico riguardo sia alle attività didattiche, che alle iniziative in campo lavorativo.
  Sotto il primo aspetto assumono particolare rilievo l'adozione di iniziative tese, fra l'altro, ad agevolare i colloqui dei detenuti con i familiari sia favorendone la prenotazione
on line sia soprattutto, a seguito dell'adozione della circolare del 30 gennaio 2019 attraverso l'impiego dell'applicativo Skype for business per i videocolloqui.
  Attualmente già in 122 istituti di reclusione su 190 risulta attivo e funzionante il sistema
Skype – con il 64 per cento di copertura – così come in 12 su 17 tra Icam e asili nido – per una percentuale pari al 75 per cento.
  In parallelo è intendimento di questo Dicastero curare un
restyling logistico-strutturale attraverso l'allestimento e il miglioramento di spazi di accoglienza, animazione e supporto psicologico nelle strutture già esistenti.
  Sul piano trattamentale, occorre evidenziare che l'offerta didattica verrà potenziata e modernizzata sia grazie all'imminente rinnovo del protocollo d'intesa con il Miur, lungo un solco già tracciato dalla recente stipula, lo scorso 11 settembre, del protocollo d'intesa con la Conferenza nazionale poli universitari (Cnupp) che prelude all'elaborazione di linee guida attraverso cui armonizzare i moduli di collaborazione fra atenei e mondo penitenziario, sia attraverso l'impiego del
web per sostenere gli esami a distanza ed espletare gli adempimenti burocratici funzionali e propedeutici.
  Ulteriore stimolo verrà impresso alle iniziative a carattere lavorativo, proseguendo nella diffusione del
format «Mi riscatto per...» ed estendendo la rete di contatti con il mondo imprenditoriale e delle cooperative così da ricreare, in contesto penitenziario, condizioni quanto più analoghe possibile al mercato del lavoro esterno e preparare al meglio i detenuti al re-ingresso nel tessuto produttivo all'atto della loro remissione in libertà.
  Il 14 ottobre scorso il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha istituito un'innovativa articolazione centrale (denominata «Mi riscatto per il futuro») con il compito principale di agevolare l'incontro fra domanda ed offerta di lavoro in contesto detentivo, tra l'altro attraverso la costituzione ed implementazione di una banca dati costantemente aggiornata con le informazioni relative al profilo lavorativo-attitudinale dei soggetti ristretti così da incrementare sensibilmente le attività trattamentali a base lavorativa, favorendo per tale via il re-inserimento sociale.
  È fermo intendimento del Ministero della giustizia valorizzare ed implementare in maniera significativa la funzionalità di tale struttura così da innalzare sensibilmente la percentuale dei detenuti lavoranti, che attualmente si attesta su una percentuale del 28 per cento passando attraverso un radicale rinnovamento dell'impostazione di sistema del lavoro penitenziario.
  Per tale via si potrà favorire la capillare diffusione di laboratori e progettualità negli istituti di tutto il territorio e la realizzazione di cicli produttivi in cui coinvolgere stabilmente la popolazione detentiva così da assicurarle percorsi formativi e professionali qualificanti, agevolmente spendibili nei vari rami produttivi del mondo del lavoro, in tal modo facilitando sensibilmente il percorso di recupero e reinserimento sociale.
  È del tutto ragionevole ritenere, in conclusione, che i propositi operativi sin qui sintetizzati impatteranno favorevolmente sulle condizioni e sulla qualità della vita detentiva in maniera trasversale su tutti gli istituti penitenziari tra cui, evidentemente, anche quello di Catanzaro.

Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trattamento crudele e degradante

partito radicale

soppressione di posti di lavoro