ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03710

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 230 del 01/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: BRUNO BOSSIO VINCENZA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/10/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 01/10/2019
Stato iter:
21/05/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/05/2020
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/05/2020

CONCLUSO IL 21/05/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03710
presentato da
BRUNO BOSSIO Vincenza
testo di
Martedì 1 ottobre 2019, seduta n. 230

   BRUNO BOSSIO. — Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   dal 15 al 18 agosto 2019 circa 300 persone, tra dirigenti e militanti del Partito Radicale, insieme all'Osservatorio delle Camere penali italiane, a diversi parlamentari, ai garanti delle persone private della libertà, hanno visitato 70 istituti penitenziari in 17 regioni;

   al 31 luglio 2019 i detenuti ristretti nelle nostre carceri erano 60.254, per una capienza regolamentare di 50.480 e il personale di ogni livello così ridotto nel suo organico;

   dall'inizio dell'anno nelle carceri italiane ci sono stati 29 suicidi;

   la delegazione che ha visitato il carcere di Cosenza il 17 agosto 2019 era composta da: Giuseppe Candido, del Consiglio Generale del Partito Radicale; Daniele Armellino, Partito Radicale; Rocco Ruffa, Partito Radicale; Giovanna Canigiula, Associazione Radicale Abolire la Miseria 19 maggio; Antonio Lento, Associazione Radicale Abolire la Miseria 19 maggio;

   la suddetta delegazione, durante la visita nell'Istituto, ha potuto rilevare che i detenuti presenti sono 233, di cui 80 in regime di alta sicurezza, 148 in regime di media sicurezza, 2 in isolamento e 3 in permesso; 65 sono stranieri, i detenuti lavoranti alle dipendenze dell'amministrazione sono 50 con turni in base a graduatoria, i tossicodipendenti in terapia metadonica sono 11, i non più trattati circa 20 e i casi psichiatrici in trattamento 36 mentre i senza cura circa 60 e detenuti con epatite C 16; B 1. In isolamento due detenuti;

   inoltre, la delegazione ha potuto effettuare i seguenti rilievi: un caso di sovraffollamento in una cella, scarse condizioni igieniche generali, nessuna forma di reinserimento sociale, niente lavoro se non per pochi e in base ad una graduatoria interna e con rotazione trimestrale, nessun corso o altra forma di attività, assistenza sanitaria pressoché inesistente per mancanza di attrezzature e medicinali, tempi lunghi di intervento, educatori che non scrivono relazione di sintesi anche a due anni di distanza dall'arresto, 16 ore in cella e otto fuori: in caso di caldo o freddo eccessivi possibilità di passeggio nella sezione a celle chiuse;

   nel regime di alta sicurezza, oltre ai sopracitati aspetti, appare palese per l'interrogante che quanto sancito dalla Corte europea dei diritti umani nella sentenza cosiddetta «Torreggiani», non venga applicato e si sono constatate lamentele nei confronti del magistrato di sorveglianza –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza della situazione descritta in premessa;

   quali iniziative intendano assumere affinché sia garantito il rispetto del terzo comma dell'articolo 27 della Costituzione;

   quali iniziative di competenza intenda adottare il Governo per riportare nella legalità costituzionale il carcere di Cosenza e per porre fine ai trattamenti disumani e degradanti ai quali sono oggigiorno sottoposti i detenuti;

   quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere per fronteggiare la gravissima situazione sanitaria;

   se e in quale modo il Governo intenda intervenire al fine di garantire un adeguato livello di assistenza alla popolazione reclusa;

   quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere per vigilare affinché venga garantito il diritto alla salute dei detenuti, considerata la presenza di un così alto numero di casi psichiatrici e di tossicodipendenti;

   se sia in funzione nelle carceri il servizio sanitario h24 e in che modo si intenda urgentemente far fronte ad eventuali gravi emergenze notturne.
(4-03710)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 maggio 2020
nell'allegato B della seduta n. 344
4-03710
presentata da
BRUNO BOSSIO Vincenza

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame l'interrogante, nel fare riferimento agli esiti della visita presso il carcere di Cosenza effettuata il 17 agosto 2019 da una delegazione dei Radicali italiani, da cui sono emerse una serie di criticità relative, in particolare, al sovraffollamento di una cella, alle scarse condizioni igienico-sanitarie, al ritardo nella predisposizione delle relazioni di sintesi, all'inadeguatezza dell'assistenza sanitaria, alla inidoneità delle offerte trattamentali di tipo lavorativo, alla inosservanza della sentenza Torregiani per il regime alta sicurezza, chiede di sapere se il Ministro della giustizia sia a conoscenza della situazione descritta, quali iniziative si intendano assumere affinché sia garantito il rispetto dell'articolo 27 comma 3 della Costituzione, quali iniziative di competenza si intendano adottare per riportare nella legalità il carcere di Cosenza e porre fine ai trattamenti disumani e degradanti a cui sono sottoposti ogni giorno i detenuti, quali iniziative di competenza si intendano adottare per fronteggiare la grave situazione sanitaria, se ed in quale modo si intenda intervenire per garantire un adeguato livello di assistenza alla popolazione detenuta, quali iniziative si intendano assumere per vigilare affinché venga garantito il diritto alla salute dei detenuti, considerata la presenza di un così alto numero di detenuti psichiatrici o tossicodipendenti, quali iniziative si intendano adottare per migliorare il servizio sanitario h24 e in che modo si intenda far fronte ad eventuali gravi emergenze notturne.
  Va considerato in premessa che, alla data del 21 novembre 2019, presso la Casa circondariale «Sergio Cosami» di Cosenza risultano ristretti 227 detenuti rispetto a 218 posti disponibili, per una percentuale di affollamento pari al 104,6 per cento, come tale sensibilmente inferiore alla media del Paese, che si attesta attorno al 128 per cento.
  Va altresì dato atto del pieno rispetto dei parametri minimi stabiliti dalla Cedu, in quanto 14 detenuti risultano essere allocati, nelle rispettive camere di pernottamento, in uno spazio compreso tra i 3 e i 4 metri quadri mentre i restanti 213 ristretti risultano avere a disposizione uno spazio di vivibilità superiore ai 4 metri quadri.
  Per quanto riguarda il numero di detenuti stranieri (67 rispetto ai 160 italiani) va dato atto dell'azione che, in campo internazionale, il Ministero sta già conducendo al fine di favorirne il rimpatrio per l'espiazione del residuo pena nei rispettivi Paesi di origine, proseguendo i negoziati in essere, stipulando nuovi accordi e valorizzando altresì lo strumento dell'espulsione verso i paesi d'origine per quei detenuti la cui pena residua lo consenta.
  In particolare, è fermo proposito di questo Dicastero sviluppare e condurre in porto in tempi ragionevoli i negoziati già in corso con molti Stati (Capoverde, Filippine, Tunisia, Vietnam, Cina), affinché, in linea con i risultati soddisfacenti già conseguiti nell'anno corrente (Argentina, Colombia, Kosovo, Mali, Libia, Niger, Nigeria, Taiwan, Paraguay) nuovi accordi vengano siglati anche nell'anno venturo e verranno aperti nuovi fronti di dialogo con Paesi come la Bolivia e Cuba.
  Nella medesima direzione deflativa si iscrive la recente istituzione, presso il Ministero della giustizia, di un tavolo tecnico fra il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ed il dipartimento per gli affari di giustizia con l'obiettivo di stimolare l'adozione e l'esecuzione di provvedimenti di espulsione dei detenuti stranieri
ex articolo 16, comma 5, del decreto legislativo n. 286 del 1998 (testo unico Immigrazione) verso i Paesi d'origine, velocizzandone le procedure di identificazione all'atto dell'ingresso in carcere attraverso lo sviluppo di una sinergia virtuosa con gli uffici immigrazione delle questure, da un lato, ed i tribunali di sorveglianza, dall'altro, ciascuno per i profili di rispettiva competenza.
  Quanto alla dotazione organica della Polizia penitenziaria, presso l'istituto in parola, le principali scoperture si registrano nel ruolo dei sovrintendenti.
  A tal riguardo, va ricordato in questa sede che i vincitori del concorso interno a complessivi 2.851 posti proprio per la nomina alla qualifica di vice sovrintendente, al termine del corso di formazione, costituiranno un bacino significativo a cui attingere per colmare le diffuse scoperture che su tutto il territorio si registrano in questo profilo professionale.
  Si tratta di una misura che si innesta a pieno titolo nel più ampio alveo delle mirate politiche assunzionali perseguite da questo Ministero, anche nel comparto penitenziario.
  A tal riguardo ci si limita a evidenziare che è in atto il corso di formazione anche per i vincitori del concorso a 80 posti di vice commissario, mentre verranno completate le procedure concorsuali a complessivi 49 posti di ispettore superiore ed a complessivi 754 posti di allievo agente. Si provvederà, altresì, al completamento dell'assunzione straordinaria di 1300 allievi agenti del Corpo di polizia penitenziaria – ai sensi dell'articolo 44, commi 382-383, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio 2019) – anche mediante scorrimento delle graduatorie vigenti e verranno inoltre avviate, nei prossimi mesi, le procedure per la copertura dei posti di vice sovrintendenti conseguito all'incremento della dotazione organica previsto dall'articolo 44, comma 8, lettere
b) e b-bis), del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95 (di revisione dei ruoli delle forze di polizia), e alle vacanze disponibili dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2018.
  È altresì previsto un programma straordinario di assunzioni per i prossimi anni per un totale di 620 unità di polizia penitenziaria e di 150 unità del comparto funzioni centrali con un impegno di spesa di quasi sei milioni annui per il 2020 e per il 2021. In tale direzione, si confida realisticamente di poter disporre, a breve, di un ampio bacino di risorse umane a cui attingere per sanare le varie scoperture di cui risentono gli istituti di tutto il territorio e rispetto a cui saranno tenute in debita considerazione anche le esigenze della Casa circondariale di Cosenza che, comunque, va ricordato, già lo scorso mese di luglio ha fruito di un incremento di 6 unità.
  In relazione al rilievo relativo mosso in merito alle scarse condizioni igieniche generali, occorre evidenziare che con l'ausilio degli addetti al reparto M.o.f. (manutenzione ordinaria del fabbricato) dell'istituto, sono stati effettuati lavori di rifacimento delle camere di pernottamento, al fine di risolvere tutte le problematiche inerenti alle condizioni igieniche e strutturali delle medesime stanze.
  Sulla questione relativa al ritardo nelle relazioni di sintesi, risulta a questo Dicastero che per tutti i detenuti condannati con sentenza definitiva si apre la procedura di osservazione scientifica della personalità, finalizzata alla stesura di un'ipotesi trattamentale individualizzata.
  Si reputa opportuno, comunque, precisare che la chiusura dell'osservazione non determina, di per sé, l'ammissione ai benefici di legge, se non avvalorata da altri elementi, quali, ad esempio, la correttezza del comportamento nel corso della permanenza nell'istituto penitenziario, la partecipazione attiva ai corsi scolastici, alle attività lavorative, alle iniziative culturali-ricreative-sportive, e, soprattutto, alla revisione critica rispetto al reato commesso.
  Con riferimento alle attività lavorative, si evidenzia che la direzione ha effettuato un'attenta e capillare «analisi dei bisogni» della popolazione detenuta, grazie all'ausilio di tutte le aree operanti all'interno dell'istituto.
  Al fine di consentire a tutti i detenuti di svolgere attività lavorativa, in data 12 marzo 2019, è stata convocata la commissione Lavoro prevista dall'articolo 20 O.P. con il precipuo compito di stabilire i criteri di ammissione al lavoro secondo i principi della rotazione, dando così una maggiore opportunità a tutti i detenuti.
  In sede di commissione, con la partecipazione del direttore del centro per l'impiego, sono state previste due graduatorie, una generica e l'altra per qualifica, per l'assegnazione al lavoro dei detenuti, ai sensi dell'articolo 20 O.P., così come modificato dal decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 124.
  Sempre al fine di offrire maggiori opportunità lavorative ai detenuti, la Direzione dell'istituto penitenziario si è attivata per il completamento dei progetti da tempo finanziati dalla cassa delle ammende, consistenti nella realizzazione dell'area verde, della sala-colloqui per i familiari e nella ristrutturazione del campo sportivo, con l'assunzione al lavoro di detenuti.
  Grazie al primo progetto, dal mese di giugno tutti i detenuti con figli minori di anni 14 possono effettuare i colloqui con i propri familiari nella predetta area verde.
  Sono inoltre iniziati i lavori di ristrutturazione del campo sportivo, che prevede, altresì, l'ulteriore assunzione di detenuti e sono state ripristinate le serre presenti in istituto al fine di renderle pienamente operative, con l'impiego di due detenuti che si occupano delle piante da vivaio già esistenti.
  La direzione dell'istituto ha inoltre dato la propria adesione ai progetti di partecipazione al bando «Fondazione con il Sud» anno 2019 e tali progettualità, ove approvate, consentiranno la produttività delle serre nonché ulteriori opportunità lavorative per i detenuti.
  Le attività lavorative interne vengono svolte mensilmente, a rotazione periodica, da circa 57 detenuti impiegati nei cosiddetti «servizi domestici» e presso la M.o.f. mentre 5 detenuti svolgono attività lavorativa con le modalità di cui all'articolo 21 dell'Ordinamento penitenziario.
  A tutto ciò va aggiunto che, sempre al fine di stimolare il reinserimento sociale dei detenuti, sono in fase di stipulazione dei protocolli di intesa con gli enti locali per l'attivazione dei lavori di pubblica utilità ai sensi dell'articolo 20-
ter del decreto legislativo n. 124 del 2018.
  Il servizio sanitario della casa circondariale di Cosenza fornisce assistenza medica di base continua nell'arco delle 24 ore, nonché specialistica per le seguenti branche: psichiatria (20 ore settimanali), psicologia (27 ore settimanali), cardiologia (4 ore settimanali), odontoiatria (35 ore settimanali), otorinolaringoiatria (5 ore settimanali), chirurgia (6 ore settimanali), oculistica (3 ore settimanali), dermatologia (6 ore settimanali), ortopedia (3 ore settimanali), radiologia ed ecografia (5 ore settimanali) e, di recente, anche neurologia (6 ore settimanali).
  Gli specialisti accedono dal lunedì al venerdì e hanno liste d'attesa che variano dai sette ai trenta giorni, in relazione alle ore assegnate.
  Tali tempi d'attesa sono da ritenersi assolutamente e in gran parte inferiori a quelli dei presidi sanitari esterni, posto che i casi ritenuti urgenti vengono prontamente inviati al nosocomio cittadino.
  Gli esami radiologici, compresa l'ortopantomografia, esame non praticabile in molti istituti e poliambulatori esterni, vengono eseguiti regolarmente ogni settimana con lista d'attesa azzerata; i prelievi ematochimici, salvo urgenze, vengono eseguiti regolarmente due volte a settimana e i campioni sono lavorati presso il poliambulatorio dell'A.s.p. di Rende (CS).
  Nei primi cinque mesi del 2019, per una popolazione residente media di circa 260 detenuti e un totale di circa 440 accessi in istituto, sono state fornite circa 2.800 prestazioni di medicina generale, 293 visite cardiologiche, 122 visite chirurgiche, 52 visite otorinolaringoiatriche, 156 visite dermatologiche, 77 visite oculistiche, 87 visite ortopediche, 247 visite odontoiatriche, 331 visite psichiatriche e 427 colloqui psicologici. Sono state eseguite, inoltre, 139 radiografie e 247 ecografie.
  Sempre nello stesso periodo, la dirigenza sanitaria ha fornito 308 prestazioni di natura medico-legale, di cui 68 relazioni sanitarie, su richiesta dell'autorità giudiziaria.
  Quanto alla disponibilità di medicinali, sono presenti tutte le molecole utili al soddisfacimento di qualunque tipo di urgenza nonché per la prosecuzione delle terapie salvavita. È attiva una
équipe multidisciplinare per la presa in carico di soggetti con particolare disagio psicologico. Le problematiche maggiori attengono ai lunghi tempi di attesa necessari all'esecuzione di esami strumentali (per esempio, Tac e Rm) e consulenze presso i presidi sanitari esterni che, evidentemente, esulano dalla sfera di competenza di questo Ministero.
  In termini più generali, occorre sottolineare che il potenziamento complessivo dell'assistenza sanitaria in contesto penitenziario, entro i limiti delle proprie competenze, riveste uno specifico rilievo nell'ambito delle linee programmatiche di questo Dicastero.
  Con specifico riguardo al segnalato incremento di problematiche di natura psicologica e psichiatrica in contesto carcerario, va dato atto che sono in corso progetti per incrementare o istituire nuove sezioni delle A.t.s.m. (articolazioni per la tutela della salute mentale) presso varie strutture carcerarie del territorio.
  Inoltre, si fa presente che è intendimento di questa Amministrazione continuare a sviluppare la progettualità appena descritta, nonché proporre la riattivazione dei lavori del Tavolo di consultazione permanente per la sanità penitenziaria presso la Conferenza unificata, per condividere con il Ministero della salute e le regioni la definizione di un regolamento organizzativo delle articolazioni per la tutela della salute mentale con l'obiettivo di implementare l'assistenza psichiatrica negli istituti penitenziari, rendere omogenei i criteri di ammissione dei detenuti nelle A.t.s.m. e uniformare l'assistenza sul territorio nazionale.
  Proprio grazie alla necessaria sinergia con il servizio sanitario e con le regioni, si persegue l'obiettivo di ampliare e migliorare il servizio anche attraverso informazioni complete sullo stato di salute dei detenuti, un accesso veloce alle prestazioni sanitarie, un incremento dei reparti di medicina protetta
ex articolo 7 decreto-legge n. 187 del 1993 ed un rafforzamento del Piano nazionale di intervento per la prevenzione dei suicidi in carcere.
  A tal riguardo, per i profili di sua competenza, il Ministero della salute ha evidenziato che sono in corso i lavori del tavolo di consultazione permanente sull'attuazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° aprile 2008 e del comitato paritetico per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. In particolare, il suddetto Dicastero, ha rappresentato che il 15 gennaio 2019 si è svolta l'ultima riunione plenaria che ha tracciato un
focus sulle principali azioni da sviluppare, individuandole nella revisione degli accordi Conferenza Stato-regioni e tipificata, nel monitoraggio dei cambiamenti del settore e nella ripresa di un governo strategico della problematica gestione delle REMS che, giova ricordare, esulano dalla sfera di competenza di questo Dicastero, ai sensi del decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 211, convertito con modificazioni dalla legge 17 febbraio 2012, n. 9.
  Tali propositi si innestano a pieno titolo nel più ampio alveo delle coordinate operative che puntano ad un innalzamento complessivo della qualità della vita detentiva focalizzando particolare attenzione alla valorizzazione dei rapporti familiari e della genitorialità ed al miglioramento dell'offerta trattamentale, con specifico riguardo sia alle attività didattiche, che alle iniziative in campo lavorativo.
  Sotto il primo aspetto assumono particolare rilievo l'adozione di iniziative tese, fra l'altro, ad agevolare i colloqui dei detenuti con i familiari sia favorendone la prenotazione
on line sia soprattutto, a seguito dell'adozione della circolare del 30 gennaio 2019 attraverso l'impiego dell'applicativo Skype for business per i video-colloqui.
  Attualmente già in 122 istituti di reclusione su 190 risulta attivo e funzionante il sistema
Skype – con il 64 per cento di copertura – così come in 12 su 17 tra Icam e asili nido – per una percentuale pari al 75 per cento.
  In parallelo è intendimento di questo Dicastero curare un
restyling logistico-strutturale attraverso l'allestimento e il miglioramento di spazi di accoglienza, animazione e supporto psicologico nelle strutture già esistenti.
  Sul piano trattamentale, occorre evidenziare che l'offerta didattica verrà potenziata e modernizzata sia grazie all'imminente rinnovo del protocollo d'intesa con il Miur, lungo un solco già tracciato dalla recente stipula, l'11 settembre 2019, del protocollo d'intesa con la Conferenza nazionale poli universitari (CNUPP) che prelude all'elaborazione di linee guida attraverso cui armonizzare i moduli di collaborazione fra atenei e mondo penitenziario, sia attraverso l'impiego del
web per sostenere gli esami a distanza ed espletare gli adempimenti burocratici funzionali e propedeutici.
  Ulteriore stimolo verrà impresso alle iniziative a carattere lavorativo, proseguendo nella diffusione del
format «Mi riscatto per...» ed estendendo la rete di contatti con il mondo imprenditoriale e delle cooperative così da ricreare, in contesto penitenziario, condizioni quanto più analoghe possibile al mercato del lavoro esternò e preparare al meglio i detenuti al re-ingresso nel tessuto produttivo all'atto della loro remissione in libertà.
  Il 14 ottobre scorso il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha istituito un'innovativa articolazione centrale (denominata «Mi riscatto per il futuro») con il compito principale di agevolare l'incontro fra domanda ed offerta di lavoro in contesto detentivo, tra l'altro attraverso la costituzione ed implementazione di una banca dati costantemente aggiornata con le informazioni relative al profilo lavorativo-attitudinale dei soggetti ristretti così da incrementare sensibilmente le attività trattamentali a base lavorativa, favorendo per tale via il re-inserimento sociale.
  È fermo intendimento di questo Ministero valorizzare ed implementare in maniera significativa la funzionalità di tale struttura così da innalzare sensibilmente la percentuale dei detenuti lavoranti, che attualmente si attesta su una percentuale del 28 per cento, passando attraverso un radicale rinnovamento dell'impostazione di sistema del lavoro penitenziario.
  Per tale via si potrà favorire la capillare diffusione di laboratori e progettualità negli istituti di tutto il territorio e la realizzazione di cicli produttivi in cui coinvolgere stabilmente la popolazione detentiva così da assicurarle percorsi formativi e professionali qualificanti, agevolmente spendibili nei vari rami produttivi del mondo del lavoro, in tal modo facilitando sensibilmente il percorso di recupero e reinserimento sociale.
  È del tutto ragionevole ritenere, in conclusione, che i propositi operativi sin qui sintetizzati impatteranno favorevolmente sulle condizioni e sulla qualità della vita detentiva in maniera trasversale su tutti gli istituti penitenziari tra cui, evidentemente, anche quello di Cosenza.

Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trattamento crudele e degradante

partito radicale

soppressione di posti di lavoro