ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03671

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 228 del 27/09/2019
Firmatari
Primo firmatario: FIORINI BENEDETTA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 27/09/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 27/09/2019
Stato iter:
21/05/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/05/2020
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 25/11/2019

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/05/2020

CONCLUSO IL 21/05/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03671
presentato da
FIORINI Benedetta
testo di
Venerdì 27 settembre 2019, seduta n. 228

   FIORINI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il Sappe di Reggio Emilia, il sindacato delle guardie carcerarie, ha lanciato un nuovo allarme per il continuo e crescente numero di eventi critici nella casa circondariale di Reggio Emilia. Solo nel mese di agosto 2019, infatti, ci sono state due aggressioni ai danni del ridotto personale di polizia penitenziaria e nella giornata di ferragosto hanno tentato il suicidio due tunisini con pene detentive elevate;

   i detenuti presenti nel carcere reggiano sono poco meno di 400, un numero in costante aumento dal 2015, mentre il personale di vigilanza ammonta a quasi 200 unità;

   la preoccupazione del Sindacato è alta, come riportano vari organi di stampa, per questo esso rilancia l'allarme legato alle carenze di personale: gli uomini in più di cui il complesso avrebbe bisogno sarebbero almeno una trentina e tra le richieste avanzate ci sono anche le dotazioni tecnologiche utili alla sicurezza: tase o body scanner;

   la sottoscritta con l'interrogazione n. 4-00891 già evidenziava queste problematiche del carcere di Reggio Emilia, ma ad un anno di distanza la situazione non è migliorata nonostante la consapevolezza del Ministro, come si legge nella risposta scritta del 28 novembre 2018: «... la situazione presso gli istituti penitenziari di Reggio Emilia risulti aggravata dalla significativa carenza di organico» e «...quanto all'uso della pistola taser, che l'amministrazione penitenziaria, pur avendo preso parte ai lavori del gruppo tecnico (istituito nel novembre 2017 presso l'ufficio per il coordinamento e la Pianificazione delle forze di polizia del dipartimento di pubblica sicurezza) – ha ritenuto di soprassedere, in questa prima fase, alla sperimentazione della pistola elettrica in ambito penitenziario (...)» –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei nuovi episodi di violenza richiamati in premessa;

   quali iniziative si intentano mettere in campo per prevenire velocemente e concretamente le aggressioni a danno del personale e se si ritenga di adeguare gli organici della polizia penitenziaria nel più breve tempo, rivalutando anche la possibilità di dotarli dei nuovi strumenti, quali taser o body scanner.
(4-03671)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 maggio 2020
nell'allegato B della seduta n. 344
4-03671
presentata da
FIORINI Benedetta

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame l'interrogante, nel fare riferimento ad una serie di eventi critici occorsi durante il mese di agosto presso la casa circondariale di Reggio Emilia, indicativi delle criticità che vive la struttura sia in termini di affollamento della popolazione carceraria, che in termini di scoperture degli organici, chiede di sapere se il Ministro della giustizia sia a conoscenza degli episodi richiamati in premessa e quali iniziative si intendano mettere in campo per prevenire velocemente e concretamente le aggressioni a danno del personale e se si ritenga di adeguare gli organici della Polizia penitenziaria nel più breve tempo possibile, rivalutando anche la possibilità di dotarli di nuovi strumenti, quali taser o body scanner.
  Preliminarmente si rileva che gli episodi a cui fa riferimento l'interrogante sono avvenuti in un arco temporale compreso fra l'11 ed il 15 agosto 2019 ed hanno avuto per protagonisti quattro diversi detenuti.
  In tutti e quattro i casi, due dei quali consistiti in atti di aggressione ai danni del personale di Polizia penitenziaria, e due in gesti anticonservativi, uno dei quali preceduto da offese e minacce al personale di vigilanza, i relativi autori sono stati allontananti dalla struttura e trasferiti ad altri istituti.
  Poste tali premesse di ordine fattuale, per quanto attiene alle presenze detentive, si evidenzia che, alla data del 31 ottobre 2019, presso gli II.PP, di Reggio Emilia sono presenti un totale di 429 ristretti rispetto a una capienza regolamentare pari a complessivi di 297 posti disponibili, rilevandosi un indice percentuale di affollamento pari al 144,44 per cento in linea con quello medio regionale, che si attesta, in pari data, sul 140,05 per cento e di poco superiore alla media nazionale, che si attesta intorno al 130 per cento.
  Pur a fronte di tale sovraffollamento, va comunque dato atto del costante monitoraggio del rispetto dei parametri minimi di vivibilità sanciti dalla Cedu e garantito dall'impiego dell'apposito applicativo «Monitoraggio camere e spazi di detenzione».
  Con riferimento alla struttura in questione tutti i ristretti risultano allocati in uno spazio superiore ai 4 metri quadrati, di tal che non sussistono elementi di criticità, quanto meno con riferimento ai parametri minimi sanciti dalla Corte di Strasburgo.
  Per quanto riguarda il tasso di detenuti stranieri particolarmente elevato (248 rispetto ai 181 italiani) va dato atto dell'azione che, in campo internazionale, il Ministero sta già conducendo al fine di favorirne il rimpatrio per l'espiazione del residuo pena nei rispettivi Paesi di origine, proseguendo i negoziati in essere, stipulando nuovi accordi e valorizzando altresì lo strumento dell'espulsione verso i paesi d'origine per quei detenuti la cui pena residua lo consenta.
  In particolare, è fermo proposito di questo Dicastero sviluppare e condurre in porto in tempi ragionevoli i negoziati già in corso con molti Stati (Capo Verde, Filippine, Tunisia, Vietnam, Cina), affinché, in linea con i risultati soddisfacenti già conseguiti nell'anno corrente (Argentina, Colombia, Kosovo, Mali, Libia, Niger, Nigeria, Taiwan, Paraguay) nuovi accordi vengano siglati anche nell'anno venturo e verranno aperti nuovi fronti di dialogo con Paesi come la Bolivia e Cuba.
  Nella medesima direzione deflattiva si iscrive la recente istituzione, presso il Ministero della giustizia, di un tavolo tecnico fra il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ed il dipartimento per gli affari di giustizia con l'obiettivo di stimolare l'adozione e l'esecuzione di provvedimenti di espulsione dei detenuti stranieri
ex articolo 16, comma 5, decreto legislativo n. 286 del 1998 (testo unico immigrazione) verso i Paesi d'origine, velocizzandone le procedure di identificazione all'atto dell'ingresso in carcere attraverso lo sviluppo di una sinergia virtuosa con gli uffici immigrazione delle questure, da un lato, ed i tribunali di sorveglianza, dall'altro, ciascuno per i profili di rispettiva competenza.
  In ordine alla dotazione organica, va detto che la struttura in disamina risente delle maggiori scoperture nel ruolo dei sovrintendenti, in parte compensate, quanto meno sotto il profilo numerico, dal sovrannumero nel ruolo degli agenti/assistenti.
  In ogni caso, al di là del dato numerico, al fine di un riequilibrio anche sul piano funzionale, va ricordato in questa sede che i vincitori del concorso interno a complessivi 2.851 posti proprio per la nomina alla qualifica di vice sovrintendente del ruolo sia maschile che femminile del Corpo, al termine del corso di formazione, costituiranno un bacino significativo a cui attingere per colmare le diffuse scoperture che su tutto il territorio si registrano in questo profilo professionale.
  Si tratta di una misura che si innesta a pieno titolò nel più ampio alveo delle mirate politiche assunzionali perseguite da questo Ministero, anche nel comparto penitenziario.
  A tal riguardo ci si limita a evidenziare che è in atto il corso di formazione anche per i vincitori del concorso a 80 posti di vice commissario, mentre verranno completate le procedure concorsuali a complessivi 49 posti di ispettore superiore ed a complessivi 754 posti di allievo agente. Si provvederà, altresì, al completamento dell'assunzione straordinaria di 1300 allievi agenti del Corpo di polizia penitenziaria – ai sensi dell'articolo 1, commi 382-383, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio 2019) – anche mediante scorrimento delle graduatorie vigenti e verranno inoltre avviate, nei prossimi mesi, le procedure per la copertura dei posti di vice sovrintendenti conseguito all'incremento della dotazione organica previsto 44, comma 8, lettere
b) e b-bis), del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95 (di revisione dei ruoli delle forze di polizia), e alle vacanze disponibili dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2018.
  È altresì previsto un programma straordinario di assunzioni per i prossimi anni per un totale di 620 unità di Polizia penitenziaria e di 150 unità del comparto-funzioni centrali con un impegno di spesa di quasi sei milioni annui per il 2020 e per il 2021.
  In tale direzione, si confida realisticamente di poter disporre, a breve, di un ampio bacino di risorse umane a cui attingere per sanare le varie scoperture di cui risentono gli istituti di tutto il territorio e rispetto a cui saranno tenute in debita considerazione anche le esigenze della struttura in argomento.
  L'innalzamento dei livelli di sicurezza delle strutture detentive costituisce un obiettivo primario che viene perseguito da questo Ministero, oltre che attraverso il rafforzamento degli organici, anche sotto il profilo organizzativo e funzionale.
  A tal riguardo, è d'uopo richiamare la circolare adottata il 9 ottobre 2018 dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, che ha inteso perseguire una mirata politica di valorizzazione dell'istituto del trasferimento per ragioni di ordine e sicurezza, previsto dall'articolo 42, legge n. 354 del 1975 (Ordinamento penitenziario) a cui, come anticipato in premessa, si è proceduto anche nel caso di specie.
  Si reputa opportuno evidenziare i benefici che ne possono conseguire in termini di incremento dei livelli di sicurezza nelle strutture detentive, tangibile anche nel più consistente ricorso a tale strumento che si è registrato dalla data di adozione della suddetta circolare al mese di marzo scorso (n. 1550 detenuti trasferiti), rispetto al numero ben più esiguo di occasioni in cui vi si è fatto ricorso nel medesimo periodo del biennio precedente (n. 1143).
  Con provvedimento del 18 aprile 2019 è stato istituito un apposito gruppo di lavoro, composto da operatori penitenziari esperti nel settore, con il precipuo compito di individuare, tra l'altro, specifici strumenti organizzativi finalizzati a una migliore gestione degli eventi critici in ambito penitenziario.
  Le risultanze dei lavori del summenzionato gruppo sono attualmente oggetto di un'accurata attività di studio ed analisi propedeutica all'adozione di soluzioni idonee a garantire un generale innalzamento del livello di sicurezza.
  La sicurezza all'interno delle carceri, passa anche attraverso il potenziamento degli strumenti a disposizione del personale di polizia penitenziaria ivi in servizio.
  In proposito, va debitamente rimarcato che sono state avviate attività per la dotazione di innovativi equipaggiamenti atti al contenimento senza pregiudizio per l'operatore penitenziario, come prodotti antitaglio e nuovi giubbotti antiproiettile, ed è attualmente allo studio l'adozione, per l'anno venturo, di altri presidi di sicurezza, come prodotti paracolpi, scudi curvi e maschere facciali.
  Sempre nel solco del potenziamento dei sistemi di sicurezza all'interno delle carceri, nel programma di edilizia penitenziaria 2019 sono stati inclusi i lavori di adeguamento degli impianti tecnologici di sicurezza ed è in corso lo studio dell'impiego delle nuove tecnologie dei sistemi radar di derivazione militare nella progettazione e nel finanziamento di impianti perimetrali esterni ed impianti interni di videosorveglianza ed allarme.
  Particolare attenzione è dedicata anche alla questione dell'illecito ingresso di dispositivi mobili all'interno delle carceri, rispetto a cui questo Ministero sta conducendo una mirata politica di potenziamento delle dotazioni strumentali.
  A tal fine, sono stati da poco distribuiti 40
jammer, mentre 40 metal detector, 90 apparecchiature a raggi x e 65 rilevatori portatili di cellulari, tutti recentemente acquistati, sono in corso di installazione ed altri 200 rilevatori sono in fase di acquisto.
Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

personale carcerario

prevenzione delle malattie

stabilimento penitenziario