ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03663

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 228 del 27/09/2019
Firmatari
Primo firmatario: GIACHETTI ROBERTO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 27/09/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 27/09/2019
Stato iter:
25/02/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/02/2020
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 25/02/2020

CONCLUSO IL 25/02/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03663
presentato da
GIACHETTI Roberto
testo di
Venerdì 27 settembre 2019, seduta n. 228

   GIACHETTI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   dal 15 al 18 agosto 2019 circa 300 persone, tra dirigenti e militanti del Partito Radicale insieme all'Osservatorio delle Camere penali italiane, a diversi parlamentari, ai garanti delle persone private della libertà, hanno visitato 70 istituti penitenziari in 17 regioni;

   al 31 luglio 2019 i detenuti ristretti nelle carceri erano 60.254 per una capienza regolamentare di 50.480 e il personale di ogni livello ridotto nel suo organico;

   dall'inizio dell'anno nelle carceri italiane ci sono stati 29 suicidi;

   la delegazione che ha visitato il carcere di Cremona il 16 agosto era composta da Gino Ruggeri, Segretario Radicali Cremona; Maria Teresa Molaschi, Partito Radicale; Avvocato Laura Maria Rita Negri, Camera penale Cremona;

   nel suddetto carcere:

    i detenuti presenti sono 463 (capienza tollerabile 620) ristretti nei 393 posti regolamentari, di cui 10 sono posti non disponibili;

    i detenuti stranieri sono 307;

    i detenuti tossicodipendenti sono 107, 10 detenuti sono in terapia metadonica, 14 detenuti sono sieropositivi, 5 detenuti sono affetti da epatite C;

    quanto ai detenuti con patologie di tipo psichiatrico vi sono: 74 psicotici; 48 con disturbo depressivo maggiore, 20 con disturbo borderline, 76 con disturbo di personalità;

    i detenuti con condanna definitiva sono 374;

    i detenuti in attesa di giudizio sono 88: 20 imputati, 22 appellanti e 46 ricorrenti;

    i detenuti lavoranti alle dipendenze dell'amministrazione penitenziaria sono 99; i detenuti lavoranti in carcere per conto di imprese e cooperative sono 2; 1 detenuto «semilibero» lavora alle dipendenze di datori di lavoro esterni;

    gli agenti di polizia penitenziaria effettivamente in servizio sono 185, quelli assegnati sono 214 a fronte di una pianta organica che ne prevedrebbe 223;

    gli psicologi effettivamente in servizio sono 2+2 del Sert, la pianta organica prevedrebbe 1+1 del Sert;

    gli educatori in servizio sono 5 a fronte di una pianta organica di 5 –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza della situazione descritta in premessa;

   quali iniziative intendano assumere affinché sia garantito il rispetto del terzo comma dell'articolo 27 della Costituzione;

   quali iniziative intenda adottare il Governo per riportare nella legalità costituzionale il carcere di Cremona e per porre fine ai trattamenti disumani e degradanti ai quali sono oggigiorno sottoposti i detenuti;

   se e in quale modo intendano intervenire al fine di garantire un adeguato livello di assistenza alla popolazione reclusa, in generale nelle carceri italiane e, in particolare, all'istituto penitenziario di carcere di Cremona;

   quali iniziative di competenza si intendano adottare per vigilare affinché venga garantito il diritto alla salute dei detenuti, considerata la presenza di un così alto numero di detenuti con patologie di tipo psichiatrico e di tossicodipendenti;

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza del fatto che risultano in aumento i casi di disagi psichici e psichiatrici dei detenuti nelle strutture detentive italiane e che i posti presso le residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) sono insufficienti e come intendano affrontare tale situazione.
(4-03663)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 25 febbraio 2020
nell'allegato B della seduta n. 311
4-03663
presentata da
GIACHETTI Roberto

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame l'interrogante, nel fare riferimento agli esiti della visita presso il carcere di Cremona effettuata il 16 agosto 2019 da dirigenti e militanti del Partito radicale, insieme all'osservatorio delle camere penali italiane, a diversi parlamentari ed ai garanti delle persone private della libertà, da cui sarebbero emerse una serie di criticità quali il tasso di sovraffollamento e la scopertura degli organici di Polizia penitenziaria, chiede di sapere se il Ministro della giustizia sia a conoscenza della situazione, quali iniziative intenda assumere affinché sia garantito il rispetto dell'articolo 27 della Costituzione, quali iniziative si intendano adottare per riportare nella legalità costituzionale il suddetto carcere e porre fine ai trattamenti disumani e degradanti ai quali sono sottoposti i detenuti, se e in quale modo si intenda intervenire per garantire un adeguato livello di assistenza alla popolazione reclusa, in generale nelle carceri italiane e, in particolare, all'istituto penitenziario di Cremona, quali iniziative di competenza si intendano adottare per vigilare affinché venga garantito il diritto alla salute dei detenuti, considerata la presenza di un così alto numero di casi psichiatrici e di tossicodipendenti, se si sia a conoscenza dell'incremento dei casi di disagi psichici e psichiatrici dei detenuti nelle strutture penitenziarie italiane, dell'insufficienza dei posti presso le Rems, e come si intenda affrontare tale situazione.
  Preliminarmente si deve far rilevare come presso la casa circondariale di Cremona, alla data dell'11 novembre 2019, sono presenti un totale di 475 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare pari a complessivi 393 posti disponibili, rilevandosi un indice percentuale di affollamento pari al 124,02 per cento, come tale inferiore a quello nazionale che si attesta sul 128 per cento circa.
  Pur al netto di tale sovraffollamento, va comunque chiarito che presso la casa circondariale di Cremona non si registra alcuna violazione dei parametri previsti dalla Cedu, atteso che a ogni detenuto viene garantita una superficie media individuale superiore ai 4 metri quadrati.
  Per quanto riguarda il tasso di detenuti stranieri particolarmente elevato (313 rispetto ai 162 italiani) va dato atto dell'azione che, in campo internazionale, il Ministero sta già conducendo al fine di favorirne il rimpatrio per l'espiazione del residuo di pena nei rispettivi Paesi di origine, proseguendo i negoziati in essere, stipulando nuovi accordi e valorizzando altresì lo strumento dell'espulsione verso i Paesi d'origine per quei detenuti la cui pena residua lo consenta.
  In particolare, è fermo proposito di questo Dicastero sviluppare e condurre in porto in tempi ragionevoli i negoziati già in corso con molti Stati (Capo Verde, Filippine, Tunisia, Vietnam, Cina), affinché, in linea con i risultati soddisfacenti già conseguiti nell'anno corrente (Argentina, Colombia, Kosovo, Mali, Libia, Niger, Nigeria, Taiwan, Paraguay) nuovi accordi vengano siglati anche nell'anno venturo e verranno aperti nuovi fronti di dialogo con Paesi come la Bolivia e Cuba.
  Nella medesima direzione deflattiva si iscrive la recente istituzione, presso il Ministero della giustizia, di un tavolo tecnico fra il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ed il dipartimento per gli affari di giustizia con l'obiettivo di stimolare l'adozione e l'esecuzione di provvedimenti di espulsione dei detenuti stranieri
ex articolo 16, comma 5, del decreto legislativo n. 286 del 1998 (testo unico sull'immigrazione) verso i Paesi d'origine, velocizzandone le procedure di identificazione all'atto dell'ingresso in carcere attraverso lo sviluppo di una sinergia virtuosa con gli uffici immigrazione delle questure, da un lato, ed i tribunali di sorveglianza, dall'altro, ciascuno per i profili di rispettiva competenza.
  Rientra fra gli intendimenti prioritari di questo Dicastero fronteggiare incisivamente il problema del sovraffollamento carcerario anche attraverso un serio e concreto rilancio dell'edilizia penitenziaria, puntando sia alla riqualificazione degli spazi esistenti, che all'incremento dei posti detentivi.
  Nel tracciare in questa sede un profilo delle più importanti linee di intervento, oltre a richiamare l'avvenuto completamento nel 2018, da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dei tre padiglioni detentivi da 200 posti ciascuno presso gli istituti penitenziari di Parma, Lecce e Trani, occorre dare atto dell'imminente ultimazione dei due padiglioni detentivi da 200 posti presso gli istituti penitenziari di Sulmona e Taranto e del nuovo padiglione in realizzazione presso la casa di reclusione di Milano «Opera» per ulteriori n. 400 posti detentivi.
  Dei circa 3.500 posti attualmente risultanti inagibili, circa 1.000 sono già compresi nei procedimenti e negli interventi avviati con i finanziamenti del piano carceri e con la successiva rimodulazione deliberata dal comitato paritetico per l'edilizia penitenziaria, curati dai competenti provveditorati interregionali per le opere pubbliche del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
  Sono in corso i procedimenti a cura del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per la ricerca dell'area del nuovo istituto penitenziario di Savona e la progettazione e realizzazione di nuove strutture detentive, nonché a cura della provincia autonoma di Bolzano, per il nuovo carcere della Città, per un totale di circa 3.500 nuovi posti, che, sommati ai 51.500 sopracitati, porterebbero al raggiungimento di un realistico obiettivo di medio termine, entro il 2025, di circa 55.000 posti detentivi.
  Nel solco normativo tracciato dal cosiddetto decreto-legge Semplificazione (decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12), si dovranno portare a compimento le riconversioni a uso penitenziario della ex Caserma «Battisti» di Bagnoli e della ex Caserma «Bixio» di Casale Monferrato, mentre è imminente il conferimento all'amministrazione penitenziaria della Caserma «Barbetta» di Grosseto e sono in corso gli studi di fattibilità per la riconversione della Caserma «Capozzi» di Bari.
  Con specifico riferimento alla dotazione organica del personale di polizia penitenziaria, presso la casa circondariale di Cremona le maggiori scoperture riguardano il ruolo dei sovrintendenti, rispetto a cui va ricordato che da poco si sono concluse le procedure per il concorso interno a complessivi 2.851 posti proprio per la nomina alla qualifica di vice sovrintendente del ruolo sia maschile che femminile del corpo i cui vincitori, al termine del corso di formazione, costituiranno un bacino significativo a cui attingere per colmare le diffuse scoperture che su tutto il territorio si registrano in questo profilo professionale.
  Si tratta di una misura che si innesta a pieno titolo nel più ampio alveo delle mirate politiche assunzionali perseguite da questo Ministero, anche nel comparto penitenziario.
  A tal riguardo ci si limita a evidenziare che è in atto il corso di formazione anche per i vincitori del concorso a 80 posti di vice commissario, mentre verranno completate le procedure concorsuali a complessivi 49 posti di ispettore superiore ed a complessivi 754 posti di allievo agente. Si provvederà, altresì, al completamento dell'assunzione straordinaria di 1300 allievi agenti del Corpo di polizia penitenziaria – ai sensi dell'articolo 1, commi 382-383, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Legge di bilancio 2019) – anche mediante scorrimento delle graduatorie vigenti e verranno inoltre avviate, nei prossimi mesi, le procedure per la copertura dei posti di vice sovrintendenti conseguito all'incremento della dotazione organica previsto dall'articolo 44, comma 8, lettere
b) e b-bis), del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95 (di revisione dei ruoli delle forze di polizia), e alle vacanze disponibili dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2018.
  È altresì previsto un programma straordinario di assunzioni per i prossimi anni per un totale di 620 unità di polizia penitenziaria e di 150 unità del comparto funzioni centrali con un impegno di spesa di quasi sei milioni annui per il 2020 e per il 2021.
  In tale direzione, si confida realisticamente di poter disporre, a breve, di un ampio bacino di risorse umane a cui attingere per sanare le varie scoperture di cui risentono gli istituti di tutto il territorio e rispetto a cui saranno tenute in debita considerazione anche le esigenze della casa circondariale di Cremona che, comunque, va ricordato, già lo scorso mese di luglio ha fruito di un incremento di 25 unità.
  Relativamente alle scoperture nell'area giuridico-pedagogica, la mancanza di un'unità costituisce un problema dalla portata evidentemente contenuta e comunque in via di soluzione, grazie alla procedura concorsuale per n. 50 posti relativi al profilo professionale di funzionario della professionalità giuridico-pedagogica, autorizzata con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 20 giugno 2019, pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale 29 agosto 2019, n. 204.
  Il potenziamento complessivo dell'assistenza sanitaria in contesto penitenziario, entro i limiti delle proprie competenze, riveste uno specifico rilievo nell'ambito delle linee programmatiche di questo Dicastero.
  Con specifico riferimento al segnalato incremento di problematiche di natura psicologica e psichiatrica in contesto carcerario, va dato atto che sono in corso progetti per incrementare o istituire nuove sezioni delle A.t.s.m. (articolazioni per la tutela della salute mentale) presso varie strutture carcerarie del territorio.
  Inoltre, si fa presente che è intendimento di questa Amministrazione continuare a sviluppare la progettualità appena descritta, nonché proporre la riattivazione dei lavori del tavolo di consultazione permanente per la sanità penitenziaria presso la Conferenza unificata, per condividere con il Ministero della salute e le regioni la definizione di un regolamento organizzativo delle articolazioni per la tutela della salute mentale con l'obiettivo di implementare l'assistenza psichiatrica negli istituti penitenziari, rendere omogenei i criteri di ammissione dei detenuti nelle A.t.s.m. e uniformare l'assistenza sul territorio nazionale.
  Proprio grazie alla necessaria sinergia con il servizio sanitario e con le regioni, si persegue l'obiettivo di ampliare e migliorare il servizio anche attraverso informazioni complete sullo stato di salute dei detenuti, un accesso veloce alle prestazioni sanitarie, un incremento dei reparti di medicina protetta
ex articolo 7 del decreto-legge n. 187 del 1993 ed un rafforzamento del piano nazionale di intervento per la prevenzione dei suicidi in carcere.
  A tal riguardo, per i profili di sua competenza, il Ministero della salute ha evidenziato che sono in corso i lavori del tavolo di consultazione permanente sull'attuazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° aprile 2008 e del comitato paritetico per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. In particolare, il suddetto Dicastero, ha rappresentato che il 15 gennaio 2019 si è svolta l'ultima riunione plenaria che ha tracciato un
focus sulle principali attività da sviluppare, individuandole nella revisione degli accordi Conferenza Stato-regioni e unificata, nel monitoraggio dei cambiamenti del settore e nella ripresa di un governo strategico della problematica gestione delle Rems che, giova ricordare, esulano dalla sfera di competenza di questo Dicastero, ai sensi del decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 211, convertito con modificazioni dalla legge 17 febbraio 2012, n. 9.
  Tali propositi si innestano a pieno titolo nel più ampio alveo delle coordinate operative che puntano ad un innalzamento complessivo della qualità della vita detentiva focalizzando particolare attenzione alla valorizzazione dei rapporti familiari e della genitorialità ed al miglioramento dell'offerta trattamentale, con specifico riguardo sia alle attività didattiche, che alle iniziative in campo lavorativo.
  Sotto il primo aspetto assumono particolare rilievo l'adozione di iniziative tese, fra l'altro, ad agevolare i colloqui dei detenuti con i familiari sia favorendone la prenotazione
on line sia soprattutto, a seguito dell'adozione della circolare del 30 gennaio 2019, attraverso l'impiego dell'applicativo Skype for business per i video-colloqui.
  Attualmente già in 122 istituti di reclusione su 190 risulta attivo e funzionante il sistema
Skype – con il 64 per cento di copertura – così come in 12 su 17 tra Icam e asili nido – per una percentuale pari al 75 per cento.
  In parallelo è intendimento di questo Dicastero curare un
restyling logistico-strutturale attraverso l'allestimento e il miglioramento di spazi di accoglienza, animazione e supporto psicologico nelle strutture già esistenti.
  Sul piano trattamentale, occorre evidenziare che l'offerta didattica verrà potenziata e modernizzata sia grazie all'imminente rinnovo del protocollo d'intesa con il Miur, lungo un solco già tracciato dalla recente stipula, l'11 settembre 2019, del protocollo d'intesa con la Conferenza nazionale poli universitari (Cnupp) che prelude all'elaborazione di linee guida attraverso cui armonizzare i moduli di collaborazione fra atenei e mondo penitenziario, sia attraverso l'impiego del
web per sostenere gli esami a distanza ed espletare gli adempimenti burocratici funzionali e propedeutici.
  Ulteriore stimolo verrà impresso alle iniziative a carattere lavorativo, proseguendo nella diffusione del
format «Mi riscatto per...» ed estendendo la rete di contatti con il mondo imprenditoriale e delle cooperative così da ricreare, in contesto penitenziario, condizioni quanto più analoghe possibile al mercato del lavoro esterno e preparare al meglio i detenuti al re-ingresso nel tessuto produttivo all'atto della loro remissione in libertà.
  Il 14 ottobre 2019 il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha istituito un'innovativa articolazione centrale (denominata «Mi riscatto per il futuro») con il compito principale di agevolare l'incontro fra domanda ed offerta di lavoro in contesto detentivo, tra l'altro attraverso la costituzione ed implementazione di una banca dati costantemente aggiornata con le informazioni relative al profilo lavorativo-attitudinale dei soggetti ristretti così da incrementare sensibilmente le attività trattamentali a base lavorativa, favorendo per tale via il re-inserimento sociale.
  È fermo intendimento di questo Ministero valorizzare ed implementare in maniera significativa la funzionalità di tale struttura così da innalzare sensibilmente la percentuale dei detenuti lavoranti, che attualmente si attesta su una percentuale del 28 per cento passando attraverso un radicale rinnovamento dell'impostazione di sistema del lavoro penitenziario.
  Per tale via si potrà favorire la capillare diffusione di laboratori e progettualità negli istituti di tutto il territorio e la realizzazione di cicli produttivi in cui coinvolgere stabilmente la popolazione detentiva così da assicurarle percorsi formativi e professionali qualificanti, agevolmente spendibili nei vari rami produttivi del mondo del lavoro, in tal modo facilitando sensibilmente il percorso di recupero e reinserimento sociale.
  È del tutto ragionevole ritenere che i propositi operativi sin qui sintetizzati impatteranno favorevolmente sulle condizioni e sulla qualità della vita detentiva in maniera trasversale su tutti gli istituti penitenziari tra cui, evidentemente, anche quello di Cremona.

Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

detenuto

carcerazione

trattamento crudele e degradante