ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03636

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 226 del 24/09/2019
Firmatari
Primo firmatario: ZOFFILI EUGENIO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 24/09/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 24/09/2019
BILLI SIMONE LEGA - SALVINI PREMIER 24/09/2019
COMENCINI VITO LEGA - SALVINI PREMIER 24/09/2019
GRIMOLDI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 24/09/2019
PICCHI GUGLIELMO LEGA - SALVINI PREMIER 24/09/2019
RIBOLLA ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 24/09/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 24/09/2019
Stato iter:
28/05/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/05/2020
SERENI MARINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/05/2020

CONCLUSO IL 28/05/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03636
presentato da
ZOFFILI Eugenio
testo di
Martedì 24 settembre 2019, seduta n. 226

   ZOFFILI, FORMENTINI, BILLI, COMENCINI, GRIMOLDI, PICCHI e RIBOLLA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il 19 agosto 2019, il tribunale rivoluzionario di Teheran ha condannato a 24 anni di reclusione Saba Kord Afshari, una ventenne iraniana attivista per il diritto delle donne a non indossare il velo in pubblico;

   i capi di accusa contro la giovane donna sono: «diffusione della corruzione morale in pubblico e della prostituzione», diffusione «di propaganda contro lo Stato» e «cospirazione contro la sicurezza nazionale»;

   secondo il centro per i diritti umani in Iran, dal 18 gennaio 2018 ad oggi sono state condannate dodici persone, tra uomini e donne, per aver compiuto dei gesti di disobbedienza civile nei confronti dell'obbligo di portare il velo –:

   se il Governo sia a conoscenza delle circostanze esposte in premessa e quali iniziative intenda assumere in ambito internazionale per promuovere i diritti delle donne in quei Paesi dove vengono sistematicamente negati.
(4-03636)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 maggio 2020
nell'allegato B della seduta n. 349
4-03636
presentata da
ZOFFILI Eugenio

  Risposta. — Saba Kord Afshari è un'attivista iraniana nel campo dei diritti delle donne, arrestata lo scorso giugno con le accuse di «propaganda contro lo Stato», «partecipazione ad attività sovversive organizzate» e, avendo rifiutato di indossare il velo in pubblico, anche di «incitamento alla prostituzione» e «corruzione sulla terra». Ad agosto 2019 è stata condannata a 24 anni di reclusione dal tribunale rivoluzionario islamico di Teheran. Dalla data del suo arresto fino a quella del giudizio, alla Afshari non è stato garantito l'accesso ad un legale. Attualmente è detenuta presso la prigione di Evin, a Teheran.
  A novembre 2019 la corte di appello ha ridotto a 9 anni la condanna della Afshari, assolvendola dalle accuse di «incitamento alla prostituzione» e «corruzione sulla terra», ma confermando gli altri addebiti.
  La Afshari era già stata sottoposta a fermo insieme ad altre 50 persone circa nel 2018 per aver preso parte alle proteste di quell'anno. Condannata nell'agosto 2018 ad un anno di reclusione per «minaccia all'ordine pubblico», è stata poi liberata nel febbraio 2019 a seguito del «perdono» concesso dalla Guida suprema in occasione dei 40 anni dalla rivoluzione.
  In Iran la situazione dei diritti delle donne continua a presentare criticità. Il codice civile limita i diritti delle donne in relazione al matrimonio, divorzio e custodia dei figli, responsabilità genitoriale ed eredità. A fronte del diritto di divorzio senza limitazioni per il marito, la moglie può chiedere il divorzio solo in alcuni specifici casi (cioè uso di droga da parte del marito, arresto, rifiuto di sostenere finanziariamente la famiglia). Il Codice civile obbliga le mogli a rispettare i bisogni sessuali del marito, ponendole a rischio di continue violenze sessuali. Le donne e le bambine maggiori dei nove anni sono obbligate a indossare il velo quando sono in pubblico, pena un'ammenda, la detenzione o la fustigazione. Il Codice civile fissa l'età minima per contrarre matrimonio a tredici anni per le bambine e a quindici per i ragazzi e nelle zone rurali continuano a registrarsi casi di matrimoni precoci e forzati. Le mutilazioni genitali femminili, anche se considerate reato, continuano a essere praticate, specialmente in alcune zone del Paese (Kurdistan, Kermanshah, Ilam e Hormozgan).
  La tutela e la promozione dei diritti delle donne, dell'uguaglianza di genere e dell'
empowerment femminile e la lotta contro ogni forma di discriminazione e violenza sulle donne sono prioritarie nell'azione dell'Italia a livello internazionale sia in ambito multilaterale che bilaterale, oltre che sul piano della cooperazione allo sviluppo. Tali temi compaiono tra le priorità del nostro mandato in Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite (CDU) per il triennio 2019-2021.
  Nell'ambito della revisione periodica universale (UPR) del Consiglio diritti umani delle Nazioni unite, esercizio di monitoraggio periodico della situazione dei diritti umani cui tutti gli Stati dell'ONU si sottopongono ogni quattro-cinque anni, i diritti delle donne e la lotta alla violenza contro le donne costituiscono oggetto di raccomandazioni specifiche che l'Italia indirizza ai Paesi terzi che presentano particolari problemi sul tema. A novembre 2019 l'Iran si è sottoposto alla Upr. L'Italia ha raccomandato all'Iran, tra l'altro, un maggiore impegno per combattere tutte le pratiche dannose contro le donne e le ragazze, comprese le mutilazioni genitali e i matrimoni forzati, anche aumentando a 18 anni l'età minima legale del matrimonio.
  L'Italia ha co-sponsorizzato la risoluzione sulla situazione dei diritti umani in Iran presentata dal Canada e adottata lo scorso dicembre dall'Assemblea generale delle Nazioni unite. La risoluzione, tra l'altro, esorta l'Iran a eliminare tutte le forme di discriminazione nei confronti di donne e ragazze, anche adottando misure per garantire loro protezione contro la violenza e accesso alla giustizia e per promuovere la loro partecipazione ai processi politici.
  Più in generale, il nostro Paese è parte della Convenzione Onu sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (Cedaw) ed è stato uno dei primi Stati ad aver ratificato la Convenzione del Consiglio di Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (cosiddetta Convenzione di Istanbul del 2011), svolgendo un ruolo attivo per consentirne l'entrata in vigore nel 2014. La Convenzione di Istanbul costituisce il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che crea un quadro giuridico completo per proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenza e per prevenire, perseguire ed eliminare la violenza contro le donne e la violenza domestica.
  L'Italia partecipa attivamente ai lavori della Commissione Onu sulla Condizione delle donne (CSW), Commissione funzionale dell'Ecosoc volta alla tutela dei diritti delle donne e delle bambine in tutto il mondo. In occasione della sessione della Csw del marzo 2019, dedicata ai sistemi di protezione sociale, all'accesso ai servizi pubblici e alle infrastrutture sostenibili, l'Italia ha organizzato e/o co-sponsorizzato diversi eventi a margine che hanno permesso di approfondire importanti temi riguardanti l'eguaglianza di genere e l'emancipazione femminile nel mondo.
  L'Italia è fortemente impegnata nelle campagne internazionali contro le pratiche dannose, incluse le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci e forzati, sia sul piano negoziale (in particolare in ambito Onu, contribuendo attivamente all'adozione delle risoluzioni dell'Assemblea generale e del Consiglio diritti umani), sia con iniziative di sensibilizzazione e progetti di cooperazione allo sviluppo.
  

La Sottosegretaria di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Marina Sereni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti della donna

donna