ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03597

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 224 del 17/09/2019
Firmatari
Primo firmatario: OCCHIONERO GIUSEPPINA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 17/09/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 17/09/2019
Stato iter:
04/08/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/08/2020
MERLO RICARDO ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/08/2020

CONCLUSO IL 04/08/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03597
presentato da
OCCHIONERO Giuseppina
testo di
Martedì 17 settembre 2019, seduta n. 224

   OCCHIONERO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro per gli affari europei. — Per sapere – premesso che:

   il quotidiano inglese The Mirror ha pubblicato il 3 settembre 2019 la notizia – ripresa dalla Repubblica dell'11 settembre 2019 – secondo cui una cittadina italiana residente nel Regno Unito da 55 anni (Anna Amato) dovrebbe lasciare il Paese a seguito della «Brexit» senza accordo o comunque sottomettersi a continue verifiche del titolo di permanenza;

   la signora Amato – che oggi ha 57 anni – è emigrata da Caserta e si è sposata nel Regno Unito, avviando una florida attività, con una pizzeria a Bristol. Il Mirror riferisce che nel corso degli anni ha impiegato decine di dipendenti e pagato circa mezzo milione di sterline di imposte all'erario inglese;

   le regole stabilite, su impulso del primo ministro Johnson, le precluderebbero viceversa la strada alla cittadinanza britannica ma anche alla residenza permanente;

   la clamorosa ingiustizia della vicenda è stata persino ripresa da Jeremy Corbyn, il leader del partito laburista, che le ha dedicato un tweet;

   questa vicenda rivela non solo la palese natura autolesionista e paradossale delle politiche sovraniste (secondo cui al «prima gli italiani» qui in Italia fa da contraltare il «prima i britannici» di Boris Johnson, sicché a pagare sono sempre le persone normali e gli onesti lavoratori dell'Unione europea) ma anche la necessità di modificare e irrobustire le garanzie previste nel decreto-legge 25 marzo 2019, n. 22 –:

   quali maggiori informazioni abbiano sul caso, quali iniziative intendano assumere per tutelare i diritti della cittadina di cui in premessa e per interloquire con le autorità britanniche a favore suo e delle migliaia di cittadini italiani che sinora hanno risieduto nel Regno Unito.
(4-03597)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 4 agosto 2020
nell'allegato B della seduta n. 386
4-03597
presentata da
OCCHIONERO Giuseppina

  Risposta. — Il recesso del Regno Unito dall'Unione europea è, come noto, avvenuto il primo febbraio 2020.
  Il Governo ha adottato misure legislative (decreto-legge del 25 marzo 2019, n. 22, convertito dalla legge del 20 maggio 2019, n. 41) per assicurare, ben prima del recesso, anche al fine di prevenire uno scenario senza accordo, la tutela dei diritti dei cittadini britannici residenti in Italia e l'assistenza nei confronti della consistente comunità italiana residente nel Regno Unito. In quest'ottica sono state avviate le procedure per la riapertura del consolato a Manchester per consentire ai consolati generali a Londra ed Edimburgo di far fronte al considerevole incremento della richiesta di servizi da parte dei connazionali. È stato infatti disposto un piano di rafforzamento delle capacità delle sedi che si può considerare del tutto straordinario, viste anche le limitate risorse finanziarie e di organico a disposizione.
  Da parte sua, il Regno Unito ha deciso di offrire unilateralmente un livello di tutela dei diritti dei cittadini europei residenti nel Paese sino alla data di uscita sostanzialmente equivalente a quello assicurato dall'accordo di recesso. A questo proposito, occorre segnalare che il nuovo accordo di recesso del 17 ottobre 2019, poi entrato in vigore il primo febbraio, non ha toccato le disposizioni sulla tutela dei diritti dei cittadini già presenti nel precedente accordo concluso nel novembre 2018. Inoltre, il rispetto delle garanzie stabilite per i diritti dei cittadini costituisce una delle precondizioni che Londra dovrà rispettare per impostare il negoziato sulle future relazioni con l'Unione europea.
  Per poter far valere il nuovo
status dei cittadini UE nel Regno Unito è stato realizzato un meccanismo di registrazione dei cittadini europei su scala nazionale (lo EU Settlement Status Scheme - EUSS), concettualmente collegato all'accordo di recesso dall'Unione. La scadenza per usufruire di tale schema è fissata al 31 dicembre 2020 (termine che è prorogato al 30 giugno 2021 per chi ha iniziato a vivere nel Regno Unito entro il 31 dicembre 2020). Esso è destinato ad assorbire, col tempo, tutti gli altri tipi di permesso di soggiorno in essere per cittadini italiani (e UE) nel Regno Unito.
  Dei circa 410.000 italiani che risiedono ufficialmente nel Regno Unito, sono sinora 351.600 (al 31 marzo 2020) coloro che hanno ottenuto il diritto di residenza permanente/
Settled Status. Il tema delle modalità pratiche di riconoscimento del Settled Status continua ad essere seguito e approfondito da parte italiana, in particolare nell'ambito dell'apposito User group dello Home Office britannico, a cui partecipa attivamente l'ambasciata d'Italia a Londra insieme ai rappresentanti degli altri 26 Stati membri e della Commissione europea. La Commissione europea sta monitorando l'attuazione dei diritti dei cittadini attraverso riunioni periodiche del comitato misto, istituto dall'accordo di recesso.
  Sull'introduzione dell'
EUSS, e sulle modalità per aderirvi, le autorità britanniche e le ambasciate dei Paesi europei nel Regno Unito stanno da tempo effettuando un'ampia campagna informativa, finalizzata a raggiungere anche le fasce più «deboli» della popolazione residente. La nostra ambasciata a Londra, in particolare, è da più di un anno impegnata in una capillare azione informativa in tutto il Paese, sia attraverso i media nazionali sia attraverso iniziative ad hoc organizzate sul territorio con la collaborazione di associazioni ed enti locali. È in tale ambito che il 19 febbraio 2020 il consolato generale d'Italia a Londra ha poi inaugurato, alla mia presenza, uno sportello «settled status». Si tratta di un nuovo strumento che permetterà ai connazionali che hanno meno familiarità con la tecnologia di accedere gratuitamente alle procedure britanniche in materia di immigrazione.
  Per quanto riguarda il caso specifico della signora Amato, non appena appresa – tramite gli organi di informazione – la sua vicenda, sia l'ambasciata d'Italia a Londra che i preposti uffici dell'
Home Office hanno contattato la connazionale per verificare la sua situazione e offrirle la necessaria assistenza. Della questione si è interessato direttamente anche il Ministro per gli affari europei, Amendola, che ha ricevuto rassicurazioni dall'ambasciata del Regno Unito in Italia sull'attenzione con cui il governo britannico segue il caso.
  Dalle verifiche effettuate dall'ambasciata d'Italia a Londra e dall'
Home Office, è emerso che la signora è in possesso dei requisiti per richiedere il settled status ed è pienamente a conoscenza dell'obbligo di registrazione in capo a tutti i cittadini europei regolarmente residenti nel Regno Unito derivante dall'introduzione del nuovo EUSS, obbligo che però l'interessata contesta in via di principio. Alla connazionale è stato comunque suggerito di adempiere agli obblighi previsti dall'introduzione dell'EUSS entro le scadenze stabilite dalla normativa britannica (31 dicembre 2020).
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ricardo Antonio Merlo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto dell'individuo

lavoratore della Comunita'

cittadino della Comunita'