Legislatura: 18Seduta di annuncio: 224 del 17/09/2019
Primo firmatario: BERGAMINI DEBORAH
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 16/09/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma D'ETTORE FELICE MAURIZIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 16/09/2019 CARRARA MAURIZIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 16/09/2019
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 16/09/2019
BERGAMINI, D'ETTORE e CARRARA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
il batterio New Delhi (NDM) è un batterio resistente agli antibiotici. La sigla Ndm, sta per New Delhi metallo beta-lattamasi;
il batterio isolato per la prima volta nel 2008, si è diffuso più volte in Europa, ma mai con le attuali concentrazioni. Viene considerato tra i più resistenti e in grado di portare a un rischio di mortalità fino al 70 per cento;
questo batterio tra il mese di novembre 2018 e quello di agosto 2019 ha fatto registrare in Toscana 64 pazienti infettati e 17 decessi dei quali occorre accertare le cause. È già stato riscontrato anche in altre parti d'Italia, ma in casi sporadici. In questi mesi, il fenomeno è esploso in Toscana, e in particolare nella Toscana nord ovest. La regione si aspetta il 40 per cento di mortalità;
il microorganismo è uno dei super batteri capaci di resistere agli antibiotici, anche di secondo livello, e continua a tenere in allarme medici e sanitari da Pisa a Massa, da Lucca a Livorno, uno spicchio di regione diventato da novembre 2018 un focolaio anomalo, senza precedenti;
le autorità sanitarie e la regione Toscana dicono di conoscere le cifre dei ricoverati e dei pazienti risultati positivi, quelli di chi ha contratto la malattia, e assicurano di aver attivato una «unità di crisi» a maggio 2019, prima ancora di emanare il decreto dirigenziale del 26 luglio con cui il sistema sanitario regionale dettava le linee guida ai reparti a rischio per gestire un'emergenza che il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha messo nero su bianco il 4 giugno; i vertici della sanità toscana dichiarano tuttavia: «non possiamo dire quanti siano i morti legati al super batterio, non può essere stabilita una correlazione immediata fra infezioni e decessi»;
come ha ricordato il professor Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, i ceppi circolano perché all'interno degli ospedali o delle strutture sanitarie non si adottano corrette prassi igienico-sanitarie: ad esempio, il lavaggio mani quando si passa dall'assistenza di un paziente all'altro; il contatto senza protezione fra un paziente colonizzato (portatore sano) e uno non colonizzato. Questi batteri girano negli ospedali: è lì che ci sono le condizioni perché si diffondano, e il problema riguarda soprattutto i malati più fragili e debilitati;
come ha ricordato l'11 settembre 2019 il consigliere di Forza Italia della regione Toscana, Maurizio Marchetti, durante la discussione di un'interrogazione presentata in regione, la tempistica è stata: il 24 maggio i dati epidemiologici raccolti destano allarme per i focolai di New Delhi presenti in 9 ospedali della Asl Toscana nord ovest. Il 30 maggio il Ministero della salute dirama un'allerta a tutta la penisola per il rischio di contagi derivante dal caso toscano. Il 6 giugno l'Istituto superiore di sanità emette la valutazione di rischio definendolo «alto» quanto a «diffusione tra le strutture sanitarie europee». Il primo atto formale da parte dell'assessorato regionale è del 26 luglio. La Asl lo recepisce il 5 settembre. Questi sono i tempi a fronte di un rischio noto e di un indice di mortalità che si aggira attorno al 40 per cento-:
quali iniziative urgenti di competenza si ritenga di adottare per contenere la diffusione dell'infezione da batterio Ndm e per garantire una efficace attività di sorveglianza e monitoraggio, al fine di ridurre il grave rischio infettivo, con particolare riguardo alla regione Toscana.
(4-03578)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):prevenzione delle malattie
Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie
malattia