ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03541

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 221 del 21/08/2019
Firmatari
Primo firmatario: LOLLOBRIGIDA FRANCESCO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 20/08/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20/08/2019
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21/08/2019
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 29/08/2019
Stato iter:
12/10/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/10/2020
SCALFAROTTO IVAN SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 12/10/2020

CONCLUSO IL 12/10/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03541
presentato da
LOLLOBRIGIDA Francesco
testo di
Mercoledì 21 agosto 2019, seduta n. 221

   LOLLOBRIGIDA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   i confini tra Italia e Francia nella zona del massiccio del Monte Bianco sono da tempo oggetto di una controversia internazionale, riguardante la cima del Monte Bianco e la zona del Colle del Gigante – Punta Helbronner, di rilievo per l'Italia come punto di arrivo della funivia proveniente da Courmayeur e come sito dello storico rifugio Torino;

   questa controversia nasce dalle cartografie ufficiali francesi in cui i confini di Stato vengono tracciati in violazione dei trattati internazionali. Infatti, sia il Trattato di Torino del 24 marzo 1860 (con la «Convenzione di delimitazione delle frontiere» del 7 marzo 1861), sia il Trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947, stabiliscono che la frontiera tra l'Italia e la Francia corre sullo spartiacque, ovvero sulla linea displuviale nel massiccio del Monte Bianco. In base a questa impostazione il confine passa sulla cima del Monte Bianco e sulla displuviale del Colle del Gigante, lasciando una consistente porzione di Punta Helbronner e tutta la zona circostante il rifugio Torino nel territorio italiano;

   nonostante ciò, le autorità francesi hanno assunto decisioni amministrative prevedendo l'inclusione nel territorio francese sia della vetta del Monte Bianco sia di una estesa zona nell'area del Colle del Gigante;

   la situazione si è aggravata nel 2015 a seguito dell'apertura al pubblico dell'impianto funiviario italiano denominato «Skyway Monte Bianco» (che collega Courmayeur con Punta Helbronner) e del successo commerciale ottenuto in concorrenza con l'omologo impianto francese di Chamonix. Su incarico del sindaco di Chamonix, senza alcuna concertazione con le autorità italiane, sono stati istallati dei sistemi di chiusura al cancello che il gestore funiviario italiano aveva posizionato sulla terrazza del rifugio Torino per motivi di sicurezza, impedendo il diretto accesso dal rifugio al Ghiacciaio del Gigante e alle cime del massiccio. Anche grazie all'interrogazione presentata all'epoca dal senatore Aldo Di Biagio, si giunse ad un accordo tra i due Paesi, con il quale si stabiliva che in futuro nessuna parte avrebbe intrapreso atti unilaterali sulle porzioni di territorio interessate;

   questo accordo è stato violato dai comuni di Chamonix e di Saint-Gervais che, con un'ordinanza congiunta, il 27 giugno 2019 hanno vietato il sorvolo in parapendio in tutta la zona circostante la vetta del Monte Bianco, invadendo anche il territorio ricadente sotto la sovranità italiana. L'Istituto geografico militare, ricevuta la segnalazione dell'ordinanza dalla Guardia di finanza di Entrèves (Courmayeur), ha informato il Maeci, invitando la Farnesina ad attivarsi per trovare una soluzione. La Procura di Aosta ha aperto un fascicolo, mentre il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi, ha inoltrato la documentazione alla regione Valle d'Aosta, chiedendo di fissare un incontro per discutere la questione;

   questo contenzioso, oltre il rilevante significato simbolico e politico della sovranità nazionale sulla vetta del Monte Bianco da cui l'Italia non può essere esclusa, ha ricadute sulla gestione di importanti attività economiche e sulle responsabilità amministrative e giudiziarie in tema di sicurezza e gestione dei soccorsi –:

   quali iniziative intendano intraprendere:

    a) per tutelare l'interesse nazionale e la sovranità dello Stato italiano nelle aree del Monte Bianco descritte in premessa;

    b) per supportare le istituzioni territoriali coinvolte (il comune di Courmayeur e la Regione autonoma della Valle d'Aosta) nella gestione dei problemi amministrativi ed economici relativi alle attività turistiche, sportive ed alpinistiche che si svolgono in quelle zone nevralgiche per l'accesso al massiccio e alla vetta del Monte Bianco;

    c) per giungere alla definitiva risoluzione di un contenzioso diplomatico che si trascina ormai da oltre 70 anni, durante i quali l'Italia a parere dell'interrogante ha sempre subito le iniziative unilaterali ed arbitrarie delle autorità francesi.
(4-03541)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 12 ottobre 2020
nell'allegato B della seduta n. 406
4-03541
presentata da
LOLLOBRIGIDA Francesco

  Risposta. — La questione concerne una disputa frontaliera storica tra Italia e Francia, che non riconoscono la medesima linea di confine sul massiccio del Monte Bianco. La cartografia ufficiale italiana – che è altresì in uso alle forze NATO e riconosciuta a livello internazionale – trova fondamento nella Convenzione del 1861 di delimitazione (tra l'allora Regno di Sardegna e l'Impero francese di Napoleone III) che – dagli studi storico-giuridici agli atti – risulta l'unico strumento pattizio facente fede al riguardo. Al contrario, la cartografia francese, che riporterebbe il confine sul Monte Bianco spostato di circa 82 ettari sul territorio italiano, non è fondata su uno strumento pattizio, ma sembrerebbe discendere da una interpretazione unilaterale di Parigi e da asseriti «diritti storici» riconducibili a riproduzioni negli anni di cartografie «errate», a partire dalla fine del XIX secolo, e discordanti sia con la linea di confine fissata dalla Convenzione del 1861 sia con la prassi costante sul terreno, la quale indica peraltro un esercizio, senza soluzione di continuità, della piena sovranità italiana sulle aree «pretese» da parte francese.
  La questione è tornata recentemente di attualità a seguito dell'adozione, a fine giugno scorso, di un provvedimento locale da parte dei comuni francesi di Chamonix e St. Gervaix per interdire temporaneamente – a seguito di un incidente mortale – le attività di parapendio nella zona del Monte Bianco, includendo tuttavia come area oggetto del provvedimento anche parti del territorio italiano, quali l'intera vetta del Monte Bianco. Tale provvedimento è stato adottato senza la previa consultazione né la previa informazione delle autorità locali italiane, contrariamente a quanto concordato a livello tecnico nel 2016 e nel 2018 in sede di commissione mista italo-francese per la manutenzione del tracciato dei confini.
  Conseguentemente il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale – tramite l'Ambasciata a Parigi – ha subito proceduto a rappresentare formalmente e con fermezza alle autorità francesi la tradizionale posizione italiana riguardo alla linea di confine, sia come reazione alla «violazione dei confini e della sovranità nazionale» effettuata simbolicamente dal provvedimento amministrativo delle autorità locali francesi, sia con l'obiettivo di evitare che possa essere invocata in futuro una presunta acquiescenza italiana alle pretese francesi, tale da pregiudicare la nostra posizione.
  Oltre a rappresentare il disappunto dell'Italia per la violazione del confine, nella nota verbale inviata alle autorità francesi abbiamo ricordato che l'Italia ha in più occasioni manifestato in passato la propria disponibilità ad avviare con la Francia consultazioni bilaterali per esaminare le discordanze delle rispettive cartografie sul Monte Bianco. Al contempo abbiamo provveduto a rinnovare alle autorità francesi l'apertura al dialogo per una auspicabile soluzione congiunta della questione.
  L'Italia ha in gioco senz'altro un interesse non solo economico, ma anche simbolico, da tutelare, visto che le pretese di Parigi consegnerebbero alla Francia l'intera cima del Monte Bianco (vetta più alta d'Europa) e il rifugio Torino.
  Si segnala infine che le autorità francesi hanno riscontrato la richiesta italiana facendo presente che il provvedimento amministrativo delle autorità locali adottato a giugno scorso verte su «una zona geografica che costituisce da svariati decenni l'oggetto di un contenzioso tra Francia e Italia». Al riguardo, le autorità francesi si sono dichiarate disponibili ad affrontare la questione nel quadro della Commissione mista per la manutenzione del tracciato dei confini.
  Si assicura pertanto che il Governo continuerà a seguire la questione con la controparte francese nelle sedi opportune, a livello sia politico che tecnico, al fine di addivenire quanto prima possibile ad una soluzione soddisfacente della questione.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ivan Scalfarotto.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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