Legislatura: 18Seduta di annuncio: 220 del 01/08/2019
Primo firmatario: ZOFFILI EUGENIO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 01/08/2019
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 01/08/2019
ZOFFILI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
nei giorni 11 e 12 luglio 2019 organi di stampa hanno riportato la notizia che Enrico Galmozzi, ex terrorista ed omicida, nonché fondatore dell'organizzazione armata di estrema sinistra denominata Prima Linea, ha pubblicamente minacciato il Ministro Matteo Salvini tramite un post su Facebook;
la frase choc postata sul social network dall'ex terrorista risulta testualmente la seguente: «Giù la testa, coglione. Non fare il cinema che ti va di culo: una volta invece di spedirli li consegnavamo di persona...»;
il post del Galmozzi, condannato ad oltre 22 anni di carcere per gli omicidi di Enrico Pedenovi (politico militante nell'MSI) e di Giuseppe Ciotta (addetto alla sorveglianza del Politecnico di Torino), è arrivato in risposta alle frase con cui il leader della Lega aveva commentato la notizia della busta con proiettile che gli è stata indirizzata e che la polizia di Stato di Sesto Fiorentino ha intercettato; frase che testualmente recitava «I proiettili in busta non mi fermeranno»;
non è fantasioso interpretare la frase pubblicata da Galmozzi come inneggiante agli «anni di piombo» ed indicativa del clima di recrudescenza del brigatismo;
gli omicidi per cui Galmozzi è stato condannato risalgono al 1976 e al 1977 e la sua storia successiva è nota al grande pubblico anche per i suoi legami con la compagna Giulia Borrelli nelle aule bunker dei processi istruiti per quelle azioni;
indubbiamente si tratta di un commento che sa di minaccia e sorprende il fatto che ex terroristi, condannati, tra le altre cose, per omicidio, abbiano facoltà di esprimersi, con parole dal peso enorme, sui social network con la libertà di istigare ancora a delle atrocità contro uno dei massimi rappresentanti dello Stato italiano;
nonostante le varie e numerose denunce pervenute agli organi competenti relative a quanto accade sotto i nostri occhi sui social media di questi terroristi, i loro profili Facebook non risultano ancora sospesi;
Galmozzi utilizza i social network in maniera sistematica, per scrivere post e libri che fanno una sorta di resoconto della propria militanza; utilizza attivamente Facebook, soprattutto per attaccare il Ministro Salvini e per denigrare ed osteggiare ogni forma di politica di destra; lo fa tuttavia con un atteggiamento di sfida costante, come per riproporre la propria vicenda personale davanti agli occhi di tutti. E anche se il suo profilo – pubblico – in realtà conta poco più di 200 follower, il post su Salvini ha ottenuto un numero incredibile di condivisioni e di interazioni in generale;
preme ulteriormente ribadire che Enrico Galmozzi, oltre ad aver fondato Prima Linea, il più agguerrito gruppo terroristico degli anni ’70, seconda solo alle Brigate Rosse per numero di persone che negli anni sono state colpite (39 totali, tra cui 16 sono state uccise), oltre alle vere e proprie azioni armate (si contano almeno 101 attentai rivendicati), è stato giudicato colpevole degli omicidi di Enrico Pedenovi di Giuseppe Ciotta e condannato a 22 anni e mezzo di carcere, di cui scontati dieci più tre di semilibertà –:
se il Ministro sia a conoscenza dei gravissimi fatti sopra esposti;
se risulti se siano state avviate indagini da parte delle procure competenti.
(4-03508)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):terrorismo
inchiesta giudiziaria
omicidio