ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03490

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 220 del 01/08/2019
Firmatari
Primo firmatario: SILVESTRONI MARCO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 01/08/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA FAMIGLIA E LE DISABILITA'
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA FAMIGLIA E LE DISABILITA' delegato in data 01/08/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03490
presentato da
SILVESTRONI Marco
testo di
Giovedì 1 agosto 2019, seduta n. 220

   SILVESTRONI. — Al Ministro per la famiglia e le disabilità, al Ministro della giustizia, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   i tribunali per i minorenni in Italia sono stati istituiti nel 1934 con la consapevolezza che fossero necessarie competenze specifiche e in un'ottica di sostegno familiare del minore;

   la legge n. 328 del 2000 ha definito le modalità di gestione associata tra comuni e Asl attraverso la costituzione dei piani di zona, nei quali è previsto anche il servizio di tutela minori, e di attuazione dei provvedimenti emessi dall'autorità giudiziaria (tribunale per i minorenni, tribunale ordinario) per conto di tutti i comuni che compongono l'ambito distrettuale;

   desta sgomento quanto emerso e sta emergendo dall'indagine nota come «Angeli e Demoni» che vede al centro la rete dei servizi sociali della Val D'Enza, accusati di aver redatto false relazioni per allontanare bambini dalle famiglie e collocarli in affido retribuito con un business da centinaia di migliaia di euro;

   si tratta di un dramma che pone importanti interrogativi in merito al sistema di monitoraggio puntuale delle case famiglie in materia di affido di minori al fine di impedire il riprodursi del fenomeno di inadempimenti dei principi di tutela delle vittime di illegalità, nonché di evitare che quanto accaduto possa ripetersi;

   oggi, più che mai, si impone la necessità dell'adozione di nuovi strumenti di controllo delle comunità alloggio presenti su tutto il territorio nazionale, e del potenziamento del sistema dei controlli sui soggetti responsabili dell'affidamento familiare e, laddove emergano responsabilità e negligenze in capo ad essi, di puntuali modalità con cui applicare gli opportuni provvedimenti sanzionatori;

   dall'avvio della XVIII legislatura, i lavori condotti dall'Osservatorio nazionale per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, dall'Osservatorio nazionale sull'infanzia e l'adolescenza e dall'Osservatorio nazionale sulla famiglia non sono stati ancora riattivati, generando, in questo modo, un evidente vulnus in merito ad attività di fondamentale importanza per la programmazione e il monitoraggio degli interventi necessari a contrastare la violenza nei confronti delle persone minori di età, nonché azioni cardine per la creazione di risposte tarate su bisogni ed esigenze specifiche;

   l'affido, che dovrebbe costituire una misura temporanea di aiuto e protezione per i minori in difficoltà, funzionale al mantenimento della relazione con la famiglia d'origine, troppo spesso si trasforma in una soluzione permanente, caratterizzata da proroghe in oltre il 60 per cento dei casi dopo i ventiquattro mesi, con la conseguenza che non si raggiunge mai la situazione di stabilità familiare fondamentale per lo sviluppo del bambino in difficoltà nell'ambito della propria famiglia;

   la lacunosità dei dati relativi all'attuazione dell'istituto dell'affido rende difficoltoso avere un'esatta conoscenza dell'ampiezza del fenomeno ad oggi;

   solo nella città metropolitana di Roma Capitale nel 2017 venivano mappate circa 100 strutture residenziali per minori e madri con bambini, tra le quali, cooperative sociali, associazioni culturali e di volontariato, oltre che fondazioni, equamente distribuite tra Roma e i 120 comuni della provincia;

   nelle case famiglia il personale in esse impiegato potrebbe non essere sempre qualificato e selezionato per adempiere a mansioni e compiti della massima responsabilità, indispensabili alla tutela dei minori, delle madri e delle famiglie –:

   quali urgenti iniziative di competenza intendano porre in essere, in sinergia con gli enti locali, per garantire il controllo puntuale dei piani di zona territoriali soprattutto per il servizio di tutela dei minori e assicurarsi che esclusivamente personale altamente qualificato e selezionato possa essere occupato nelle case famiglia autorizzate, e se non ritengano opportuno adottare iniziative per prevedere l'obbligo di installazione di sistemi di video sorveglianza all'interno di tutte le case famiglia e nelle comunità di alloggio per minorenni.
(4-03490)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

tutela

protezione dell'infanzia

aiuto alle vittime