ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03461

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 219 del 31/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: MORGONI MARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 31/07/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 31/07/2019
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 07/08/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03461
presentato da
MORGONI Mario
testo di
Mercoledì 31 luglio 2019, seduta n. 219

   MORGONI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 10 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, cosiddetto «decreto crescita» introduce la possibilità per il soggetto che sostiene le spese per gli interventi di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico (articoli 14 e 16 del decreto-legge n. 63 del 2013), di ricevere, in luogo dell'utilizzo della detrazione, un contributo anticipato dal fornitore che ha effettuato l'intervento, sotto forma di «sconto diretto» sul corrispettivo spettante;

   quindi, il fornitore recupererà il contributo sotto forma di credito d'imposta, di pari ammontare, da utilizzare in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo, senza l'applicazione dei limiti di compensabilità;

   l'impresa che ha effettuato gli interventi avrà, a sua volta, facoltà di cedere il credito d'imposta ai propri fornitori di beni e servizi, con esclusione della possibilità di ulteriori cessioni da parte di questi ultimi. Rimane, in ogni caso, esclusa la cessione a istituti di credito e a intermediari finanziari;

   il direttore dell'Agenzia delle entrate, con proprio provvedimento, entro il 30 maggio 2019, avrebbe dovuto definire le modalità attuative delle suddette disposizioni;

   le associazioni di categoria, durante l’iter di conversione del decreto-legge n. 34 del 2019, hanno espresso forti perplessità rispetto a questa norma e hanno chiesto al Parlamento di abrogare lo «sconto diretto», perché la misura determina la destabilizzazione del mercato e una profonda distorsione della concorrenza, mettendo fuori gioco oltre mezzo milione di micro e piccole imprese italiane del settore delle costruzioni e delle installazioni di impianti e infissi che non riescono a essere competitive per motivi di liquidità;

   la norma, inoltre, pur non sortendo gli effetti sperati dal legislatore a causa della complessità del meccanismo, ha prodotto comunque effetti negativi sui volumi delle attività nei diversi segmenti di operatività, penalizzando le imprese medio-piccole a favore di quelle più grandi e strutturate che possono vantare una maggiore disponibilità di liquidità e di capienza fiscale che permette loro di compensare il credito di imposta in maniera più veloce. Questo discorso vale in maniera indistinta per le imprese e i loro fornitori;

   le misure in commento finiscono così per contraddire l'obiettivo stesso del decreto-legge «crescita», che puntava, invece, a rilanciare l'economia del settore delle costruzioni e dell'impiantistica, favorendo contemporaneamente l'innovazione e la sostenibilità del patrimonio immobiliare italiano e il rilancio dei consumi. Oggi tutto questo non si è verificato, anzi si sono penalizzate le imprese artigiane che sono l'asse portante del settore delle costruzioni –:

   se il Governo non ritenga urgente adottare iniziative per abrogare la misura dello «sconto diretto» che sta determinando una forte distorsione del mercato di riferimento e un rallentamento delle attività economiche nell'indotto a discapito unicamente delle piccole e medie imprese del settore delle costruzioni italiano.
(4-03461)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

detrazione fiscale

accordo commerciale

rendimento energetico