ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03432

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 217 del 29/07/2019
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/02213
Firmatari
Primo firmatario: CIAMPI LUCIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/07/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 29/07/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 29/07/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03432
presentato da
CIAMPI Lucia
testo di
Lunedì 29 luglio 2019, seduta n. 217

   CIAMPI e CENNI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:

   la Costituzione sancisce, all'articolo 27, che le pene «devono tendere alla rieducazione del condannato», riconoscendo, accanto alla funzione preventiva e retributiva della pena, quella rieducativa;

   tra le attività rieducative presenti negli istituti di pena vi è il teatro: tale esperienza nasce negli anni ’70 del secolo scorso con l'obiettivo di proporre ai detenuti misure alternative alla detenzione e avviare effettivi ed efficaci processi di rieducazione sociale;

   in Italia il teatro in carcere è ormai una realtà diffusa. Da quando nel 1988 Armando Punzo iniziò l'esperienza della Compagnia della fortezza nella casa di reclusione di Volterra, i laboratori, gli spettacoli, le attività teatrali con i detenuti si sono moltiplicati in numerose case di detenzione del Paese;

   nella casa di reclusione di Volterra la struttura carceraria è situata all'interno della Fortezza medicea di Volterra; la compagnia teatrale produce mediamente uno spettacolo all'anno, presentato sia all'interno della casa di reclusione che all'esterno in occasione di stagioni teatrali, festival ed eventi. Molti di questi spettacoli, al pari dell'impegno profuso dai detenuti-attori, sono stati insigniti di premi tra i più ambiti nel mondo del teatro e continuano a riscuotere consensi tra addetti ai lavori, pubblico e operatori;

   ad oggi l'attività della compagnia si svolge però nel piccolo teatro «Renzo Graziani», ossia una saletta di circa 40 metri quadri con una capienza limitatissima, e in altre celle dismesse e utilizzate come sala costumi, sartoria e sala trucco nonché in un cortile esterno;

   la Fortezza medicea, al momento, non è infatti dotata di spazi adeguati atti a incrementare l'efficacia del potenziale così creato. Tuttavia, sono presenti aree non utilizzate all'interno delle quali si potrebbe procedere con opportuni interventi architettonici al fine di ovviare a questa problematica;

   nel corso di una Conferenza stampa che si è svolta il 28 maggio a Firenze Ettore Barletta, direttore dell'ufficio tecnico dell'amministrazione penitenziaria, ha presentato alcuni progetti per la costruzione di un teatro stabile nel carcere di Volterra;

   nel corso dell'evento il garante regionale dei diritti dei detenuti Franco Corleone ha annunciato uno sciopero della fame denunciando che il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) ha stanziato da oltre un anno un milione di euro per realizzare il teatro di circa 200 posti all'interno del carcere ma che tale progetto è stato bloccato «a causa della burocrazia, del temporeggiamento delle istituzioni e dei dubbi di alcuni degli attori coinvolti, tra cui la sovrintendenza pisana che ha cambiato guida recentemente»;

   lo stesso Armando Punzo ha sottolineato come la trentennale attività teatrale e il suo indotto abbiano «modificato un carcere che in passato era noto per la sua durezza, costruendo ponti con la società esterna e realizzando una metodologia di lavoro teatrale apprezzata a livello internazionale (...). A Genova, nel carcere di Marassi, è stata realizzata ex novo, in un cortile in disuso, una sala da 200 posti (...). Perché a Volterra non si può?»;

   l'attività portata avanti dalla compagnia si è rivelata, infatti, proficua e feconda sotto diversi aspetti: il recupero del detenuto e la sua riabilitazione all'interno della società civile nonché nel rapporto con gli operatori interni all'istituto di reclusione medesimo. L'effetto benefico dell'attività svolta tocca più aspetti della personalità e del carattere, con efficacia positiva relativamente all'intersocialità del detenuto, influendo inoltre sulla possibilità di un suo inserimento lavorativo –:

   se quanto riportato in premessa corrisponda al vero, se quindi problemi di natura burocratica impediscano da oltre un anno l'utilizzo di risorse già stanziate dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria per realizzare un teatro all'interno del carcere di Volterra e quali iniziative urgenti il Governo intenda assumere al fine di sbloccare l'edificazione di tale struttura.
(4-03432)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

stabilimento penitenziario

detenuto

arti dello spettacolo