ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03428

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 216 del 26/07/2019
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/01786
Firmatari
Primo firmatario: GALLO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/07/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 26/07/2019
SARLI DORIANA MOVIMENTO 5 STELLE 26/07/2019
SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE 26/07/2019
TESTAMENTO ROSA ALBA MOVIMENTO 5 STELLE 26/07/2019
DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE 26/07/2019
MANZO TERESA MOVIMENTO 5 STELLE 26/07/2019
DEL SESTO MARGHERITA MOVIMENTO 5 STELLE 26/07/2019
GRIPPA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 26/07/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 26/07/2019
Stato iter:
09/09/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/09/2019
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 09/09/2019

CONCLUSO IL 09/09/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03428
presentato da
GALLO Luigi
testo di
Venerdì 26 luglio 2019, seduta n. 216

   GALLO, PARENTELA, SARLI, SPORTIELLO, TESTAMENTO, DI LAURO, MANZO, DEL SESTO e GRIPPA. — Al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:

   le ville vesuviane sono costituite da un complesso di 122 dimore settecentesche, presenti tra le campagne e la costa del golfo di Napoli, nei territori compresi da S. Giovanni a Teduccio a Torre Annunziata e realizzate da noti architetti del 700, tra cui Luigi Vanvitelli e Ferdinando Fuga, che hanno dato vita a opere uniche, prevalentemente in stile tardo barocco;

   la Fondazione Ente ville vesuviane ha lo scopo di conservare e salvaguardare il notevole patrimonio architettonico ed ambientale delle ville vesuviane del XVIII secolo;

   la Fondazione ha sottoposto al Ministero per i beni e le attività culturali un piano strategico annuale delle attività che si intendono svolgere non solo presso le ville sotto la propria tutela, ma anche presso strutture di diversi comuni, che permette di riscoprire anche le dimore di proprietà di soggetti privati, situate in tutto il territorio;

   da anni sono note le condizioni di degrado in cui versa Villa Letizia, una delle monumentali ville del Miglio d'Oro, e il mancato rispetto delle norme di tutela e controllo del patrimonio culturale da parte delle istituzioni preposte;

   tale degrado vide il proprio inizio con i lavori post terremoto, quando le due dipendenze gemelle della Villa, site nei giardini laterali, vennero separate dalla stessa, a seguito della distruzione dei muretti laterali e della loro sostituzione con mura più alte, queste caratterizzate da elementi architettonici delle mura posteriori di confine;

   i lavori di recupero della Villa Letizia sono sempre stati considerati come una straordinaria opportunità per realizzare «un intervento di grande rilevanza sociale e culturale»; una concreta valorizzazione della Villa richiede un notevole impegno di tutti gli attori coinvolti e la necessità di attribuire ad essa una finalità educativa. Al riguardo, si ricordi che in tale area vi è la più alta percentuale registrata di bambini sotto i 5 anni, il cui percorso di formazione potrebbe essere valorizzato grazie al recupero della Villa e alla conoscenza del sito –:

   se il Ministro interrogato ritenga necessario mettere in atto iniziative volte a rafforzare la conservazione delle ville, prevedendo lo stanziamento di ulteriori risorse per la Fondazione Ente ville vesuviane con lo scopo, anche attraverso l'acquisizione delle dimore, di ampliare il numero di edifici monumentali sotto la sua diretta gestione e tutelare dimore di unico valore, come la citata Villa Letizia di Napoli e la Reggia di Portici;

   se ritenga importante adottare iniziative affinché la Fondazione possa esprimere un parere in merito agli eventi previsti nelle ville vesuviane che non siano sotto la propria diretta tutela e gestione, al fine di garantire una maggior tutela;

   quali iniziative intenda adottare per poter attuare il piano strategico annuale proposto dalla Fondazione, opportunamente coordinato e in armonia con le finalità e gli interventi previsti dal Grande Progetto Pompei e dalla risoluzione n. 8/00006 approvata dalla VII Commissione della Camera dei deputati l'8 novembre 2018, comprese le programmazioni di carattere culturale, artistico e musicale di respiro internazionale;

   se intenda adottare iniziative per prevedere risorse ordinarie per la Fondazione oltre a quelle stanziate dalla regione, valutando il possibile inserimento della Fondazione medesima tra le istituzioni beneficiarie del decreto interministeriale di ripartizione dei contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi relativi al prossimo anno finanziario;

   quali urgenti iniziative intenda adottare per valorizzare Villa Letizia e se tra queste intenda considerare delle iniziative di respiro internazionale da svolgersi al suo interno, per favorire contestualmente la rinascita di un territorio noto purtroppo per il degrado che l'assenza istituzionale trasforma in un perfetto pabulum a favore della criminalità.
(4-03428)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 9 settembre 2019
nell'allegato B della seduta n. 222
4-03428
presentata da
GALLO Luigi

  Risposta. — Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo indicato in esame, con il quale l'interrogante ha chiesto di conoscere quali iniziative e misure questo Ministero intende adottare per la miglior tutela delle ville vesuviane, ed in particolare di Villa Nasti, meglio conosciuta come Villa Letizia che versa in condizione di degrado.
  Nell'atto parlamentare si pone l'accento sull'attività demandata alla «Fondazione Ville Vesuviane» che «ha lo scopo di conservare e salvaguardare il notevole patrimonio architettonico ed ambientale delle ville vesuviane del XVIII secolo» e, quindi, sulla possibilità di fare ricorso alla Fondazione, incrementandone le risorse finanziarie, allo scopo di rafforzare la conservazione e valorizzazione delle ville, ampliando il numero di edifici sotto la diretta gestione della Fondazione.
  Si rammenta che la Fondazione ente ville vesuviane è il risultato della trasformazione in ente con personalità giuridica di diritto privato sottoposto alla vigilanza di questo Ministero (avvenuta nel 2009 ai sensi del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 419) del consorzio di diritto pubblico «Ente Ville Vesuviane» (ente pubblico non economico istituito con la legge n. 578 del 1971, tra Stato, regione Campania, provincia di Napoli e i comuni vesuviani di Napoli, San Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano e Torre del Greco), a cui è la Fondazione subentrata in tutti i rapporti attivi e passivi.
  La Fondazione non persegue fini di lucro ed ha lo scopo di provvedere alla conservazione, al restauro e alla valorizzazione del patrimonio artistico costituito dalle centoventidue ville vesuviane del secolo XVIII, con i relativi parchi e giardini, ricompresi in appositi elenchi redatti ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 578 del 1971.
  Lo Statuto dell'Ente, infatti, approvato con decreto ministeriale 16 luglio 2009, dispone che:

   la Fondazione ente ville vesuviane non persegue scopo di lucro ed ha lo scopo di provvedere alla conservazione, al restauro e alla valorizzazione del patrimonio artistico costituito dalle ville vesuviane del secolo XVIII, con i relativi parchi e giardini, di cui abbia la legittima disponibilità e che siano ricomprese negli elenchi redatti ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 578 del 1971 ed approvati con i decreti ministeriali 19 ottobre 1976 e 7 febbraio 2003;

   la Fondazione provvede alla conservazione ed al restauro degli immobili medesimi, a termini dell'articolo 29 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), previa autorizzazione ai relativi interventi espressa, nei modi di legge, dai competenti uffici del Ministero e nel rispetto delle procedure stabilite in materia dallo stesso Codice;

   la Fondazione provvede a destinare gli immobili medesimi alle finalità per essi stabilite dall'articolo 2 della legge n. 578 del 1971: biblioteche, sale di lettura, musei, luoghi espositivi per mostre d'arte, ferma restando, per la destinazione di detti immobili ad altri usi compatibili «con la (loro) natura di bene artistico» la necessità della preventiva autorizzazione dei competenti uffici ministeriali preposti alla tutela;

   gli immobili di cui al comma 2, salvo in ogni caso il disposto di cui agli articoli 53 e 54 del Codice, non possono essere alienati o gravati da diritti a favore di terzi se non in base ad espressa e specifica autorizzazione del Ministero, ai sensi della vigente normativa in materia di tutela del patrimonio culturale. Gli atti adottati senza la preventiva autorizzazione dei competenti organi ministeriali non possono essere trascritti e sono nulli di pieno diritto;

   la Fondazione promuove studi e pubblicazioni e sostiene le attività di carattere istruttivo ed educativo, finalizzate alla conoscenza e fruizione delle ville vesuviane, nei campi del turismo e dello spettacolo ed in ogni altro campo che sia attinente ai compiti istituzionali;

   è fatto divieto di svolgere attività diverse da quelle istituzionali;

   il patrimonio della Fondazione è formato dai beni costituenti il patrimonio già del Consorzio «Ente per le Ville Vesuviane», e che comunque i suoi beni sono assoggettati alle limitazioni di cui all'articolo 3, comma 7, del decreto legislativo n. 419 del 1999;

   il patrimonio della Fondazione potrà venire incrementato con altre dotazioni, mobiliari e immobiliari, costituite da donazioni, disposizioni testamentarie a titolo di eredità o di legato, oblazioni, nonché da parte degli enti pubblici e privati e da parte di quanti apprezzino e condividano gli scopi della Fondazione ed abbiano volontà di contribuire al loro conseguimento;

   per l'adempimento dei suoi compiti, la fondazione dispone di redditi derivanti dal suo patrimonio; di ogni eventuale contributo od erogazione da parte di terzi, compresi enti pubblici e privati, destinati all'attuazione degli scopi statutari e non espressamente destinati all'incremento del patrimonio; di introiti derivanti da eventuali attività, anche connesse o accessorie a quelle istituzionali, svolte dalla Fondazione, di conferimenti dei soggetti fondatori.

  Si rammenta, inoltre, che il Ministero esercita sulla Fondazione ville vesuviane – per il tramite della direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio – l'attività di vigilanza prevista dall'articolo 1 dello statuto, garantendo, ai sensi delle vigenti disposizioni normative, il corretto assolvimento degli adempimenti contabili ed amministrativi, anche con riferimento alle prescrizioni in materia di trasparenza e prevenzione della corruzione.
  Per quanto riguarda la richiesta di stanziamento di ulteriori risorse alla Fondazione, si rappresenta che non sono previsti contributi ordinari da parte del Ministero.
  Con un decreto ministeriale del 5 aprile 2018, il Ministero ha stanziato e destinato alla stessa, in via straordinaria, ai sensi dell'articolo 1 comma 317, della legge n. 205 del 2017 euro 50.000,00 per l'anno 2018 per assicurare il funzionamento della Fondazione e al fine di rafforzare la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale interessato.
  Secondo quanto riportato dalla stampa locale, Villa Letizia (che come è noto è di proprietà del comune di Napoli) è al momento destinataria di un progetto per il recupero del parco esterno redatto dal servizio attività tecniche della VI municipalità.
  I lavori, per un totale di trentasettemila euro, riguarderebbero la realizzazione del muro di recinzione più volte vandalizzato e il ripristino delle condizioni di sicurezza del parco: pulizia degli spazi e dei tombini, ripristino delle caditoie rubate, installazione di fontanelle, panchine e cestini portarifiuti.
  Il progetto dovrebbe prevedere inoltre interventi di diserbo, potatura e rivalorizzazione delle numerose essenze arboree presenti nei ventimila metri quadrati di verde davanti all'edificio di Villa Letizia,
  A tale proposito, si richiama la raccomandazione della Corte dei Conti sezione del controllo sugli enti che, nella recente determinazione del febbraio scorso, ha invitato le Fondazioni a «potenziare la ricerca di risorse proprie mediante adeguate strategie che portino ad una conoscenza maggiore del patrimonio artistico e riescano ad attirare fondi anche mediante sponsorizzazioni dal mondo dell'imprenditoria privata».
  Si sottolinea, comunque, che questo Ministero vede con favore e promuoverà, nell'ambito della propria competenza, qualunque accordo interistituzionale finalizzato all'effettivo potenziamento della tutela e valorizzazione di quelle ville vesuviane che, come nel caso di Villa Letizia, pur essendo ricomprese negli elenchi redatti ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 578 del 1971 ed approvati con i decreti ministeriali 19 ottobre 1976 e 7 febbraio 2003, non essendo nella legittima disponibilità della Fondazione vigilata dal Ministero, rischiano di veder pregiudicati quegli strumenti finalizzati al loro effettivo recupero strutturale e funzionale che l'istituzione dell'ente pubblico non economico, a suo tempo disposta con la legge n. 578 del 1971, avrebbe voluto realizzati.

Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali: Gianluca Vacca.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

protezione del patrimonio

patrimonio architettonico