ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03380

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 212 del 22/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: D'ORSO VALENTINA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 22/07/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PERANTONI MARIO MOVIMENTO 5 STELLE 22/07/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 22/07/2019
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 02/12/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03380
presentato da
D'ORSO Valentina
testo di
Lunedì 22 luglio 2019, seduta n. 212

   D'ORSO e PERANTONI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   come è noto, in caso di eccessiva durata di un processo – sia esso civile, penale o amministrativo – l'interessato ha diritto di rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) per ottenere una condanna dello Stato, con conseguente determinazione di un risarcimento, per la violazione dell'articolo 6 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, ai sensi del quale «ogni persona ha diritto che la sua causa sia esaminata imparzialmente, pubblicamente e in un tempo ragionevole [...]». Per ovviare all'elevato numero di ricorsi presentati per la irragionevole durata dei processi nel nostro Paese, il legislatore ha approvato la legge n. 89 del 2001, cosiddetta legge Pinto, che definisce i tempi di ragionevole durata dei processi e delinea un procedimento interno per ottenere dallo Stato un indennizzo;

   nel corso degli anni, anche il pagamento di questi indennizzi ha scontato gravi ritardi, che hanno comportato un ulteriore ampio contenzioso presso la Cedu, per eccessiva durata dello stesso procedimento delineato dalla legge Pinto;

   tale problematica, pare, ormai da mesi, essere diventata insostenibile oltre che avvilente per gli stessi avvocati che lavorano a una pratica sapendo già in partenza della difficoltà cronica legata alla tempistica dei pagamenti e costretti, alla fine, a ricorrere al giudizio di ottemperanza per far conseguire il pagamento delle somme dovute ai propri clienti con considerevole aumento dei costi;

   come risulta dalla relazione della Corte dei conti sul rendiconto 2016, in considerazione sia della notevole dimensione finanziaria della spesa ordinaria ai sensi della legge Pinto, sia per l'ingente esposizione debitoria dello Stato, per fronteggiare tali gravi criticità è stato adottato un piano straordinario di rientro dal debito, sulla base del quale le corti di appello si adoperano per l'eliminazione dei debiti pregressi, effettuando il pagamento in relazione ai provvedimenti di condanna già emessi nei confronti dell'amministrazione della giustizia, mentre la direzione generale degli affari giuridici e legali procede al pagamento tempestivo in relazione ai provvedimenti di condanna sopravvenienti, anche al fine di evitare le condanne da ritardo nell'esecuzione delle sentenze di equa riparazione, avvalendosi a tal fine della Banca d'Italia, sulla base di un accordo sottoscritto in data 18 maggio 2015. Quest'ultimo accordo di durata biennale (quindi, probabilmente, a conclusione) avrebbe dovuto agevolare lo smaltimento dell'enorme arretrato e accelerare le liquidazioni, ma lo stesso pare essersi rivelato farraginoso e inefficiente, a causa degli asseriti intralci burocratici tipici delle amministrazioni pubbliche, della carenza di personale assegnato al piano e della presunta incapienza dei fondi;

   da qui ne consegue che chi dovrebbe essere risarcito per un danno da irragionevole durata del processo, si vede costretto a subire un ulteriore danno da lungaggine post-processuale, con conseguente e ulteriore dispendio di denaro pubblico –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti e delle criticità esposti e quali iniziative di competenza ritenga opportuno adottare per addivenire a una rapida soluzione, idonea a superare tali disservizi, garantendo tempi più rapidi e certi nei pagamenti, al fine di rendere un servizio migliore ai cittadini.
(4-03380)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

responsabilita' civile