ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03360

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 211 del 19/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: FRATOIANNI NICOLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 18/07/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 18/07/2019
Stato iter:
22/12/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/12/2019
SIBILIA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/12/2019

CONCLUSO IL 22/12/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03360
presentato da
FRATOIANNI Nicola
testo di
Venerdì 19 luglio 2019, seduta n. 211

   FRATOIANNI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   Nello Trocchia è uno scrittore e giornalista di inchiesta di Piazza Pulita e collaboratore de Il Fatto Quotidiano;

   a causa delle sue inchieste su mafie, malaffare, intrecci tra politica, criminalità organizzata e gruppi eversori – l'ultimo dei suoi libri è sui Casamonica – è sotto vigilanza attiva;

   le prime minacce a Trocchia erano arrivate nel 2015, a seguito di alcuni articoli su Il Fatto Quotidiano, da parte di un esponente della criminalità organizzata, intercettato dalle cimici della procura di Napoli mentre pronunciava la seguente frase: «A quel giornalista gli spacco il cranio»;

   Nello Trocchia, non lasciandosi intimorire, ha continuato il suo lavoro di inchiesta e negli anni è stato vittima di altre intimidazioni e aggressioni, come quella subita dal vicesindaco di Casamicciola Terme mentre era inviato per un servizio sul terremoto del 2017 e quella avvenuta a Vieste dove stava facendo un'inchiesta sulle infiltrazioni mafiose nell'area del Gargano;

   nonostante sia sotto vigilanza, per la terza volta, ha subito un furto nella sua abitazione in provincia di Napoli e, in particolare, gli è stato sottratto il computer con informazioni sensibili sui suoi lavori giornalistici;

   a parere dell'interrogante è inquietante che nonostante il regime di vigilanza a cui è sottoposto, il giornalista Nello Trocchia subisca continui furti nella propria abitazione e per questo sarebbe opportuno che chi di competenza dedicasse una maggiore attenzione nei confronti di Trocchia e di tutti quei cronisti d'inchiesta spesso oggetto di minacce e intimidazioni per il loro rigoroso impegno al fine di garantire loro la massima sicurezza –:

   quali iniziative di competenza intenda assumere per garantire la massima tutela e «agibilità» professionale e culturale al giornalista e scrittore Nello Trocchia e, più in generale, a tutti quei cronisti italiani che coraggiosamente da anni, conducono inchieste rigorose su mafie, malaffare, intrecci tra politica, criminalità organizzata e gruppi eversori per consentire loro di lavorare senza dover subire alcuna forma di pressione, minaccia, intimidazione o insulto;

   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere, anche attraverso precise indicazioni alle prefetture, per monitorare attentamente situazioni come quelle esposte in premessa;

   quali iniziative di competenza intenda assumere per garantire, alla luce dei fatti esposti in premessa, l'incolumità di Nello Trocchia e della sua famiglia, vittime di continui furti nella loro abitazione in Campania, nonostante lo stesso sia sottoposto a vigilanza attiva.
(4-03360)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Domenica 22 dicembre 2019
nell'allegato B della seduta n. 281
4-03360
presentata da
FRATOIANNI Nicola

  Risposta. — L'esposizione al rischio del giornalista Nello Trocchia, autore di diverse inchieste sulla mafia, sulla criminalità organizzata e il malaffare, è da tempo seguita con attenzione dall'amministrazione dell'interno.
  Ciò premesso, le situazioni di potenziale esposizione al pericolo individuale sono esaminate, in attuazione della legge n. 133 del 2002, a un duplice livello.
  In sede locale il Prefetto presiede la riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia; in sede centrale, l'ufficio centrale interforze per la sicurezza personale (UCIS), presso il dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno, coordina gli elementi trasmessi dalle diverse articolazioni sul territorio con i dati in possesso, e le determinazioni del caso.
  Secondo quanto riferito dalla prefettura di Roma, a seguito delle minacce subite dal dottor Nello Trocchia, già nel luglio del 2015, da parte di un boss della camorra, e segnalate alla Procura della Repubblica di Napoli, il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Roma ha disposto, nell'agosto dello stesso anno, l'espletamento delle misure di vigilanza idonee alla salvaguardia dell'incolumità del giornalista.
  Detta decisione veniva comunicata anche alle prefetture di Milano e Napoli – città abitualmente frequentate dall'interessato anche in ragione di motivi connessi alla sua attività professionale – che avevano già provveduto ad attivare analoghi dispositivi, poi revocati, rispettivamente nell'aprile e nel maggio del 2017, sulla base delle rivalutazioni periodicamente effettuate sulla permanenza dell'attualità del rischio in sede locale.
  La prefettura di Roma, nel mese di novembre del 2018, a seguito delle segnalazioni del dottor Nello Trocchia e degli accertamenti comunicati dalle forze di polizia sugli episodi di minaccia o aggressione, anche pregressi a danno del giornalista, ha effettuato la rivalutazione dell'esposizione al rischio del giornalista e confermato le misure già operative dal 2015.
  La stessa prefettura ha riferito che il profilo di rischio del giornalista è costantemente monitorato dagli organi di polizia in modo da valutare con la massima tempestività l'esigenza di procedere all'eventuale rimodulazione del dispositivo a tutela della sua sicurezza.
  Per quanto attiene ai furti subiti e ai tentativi di effrazione verificatisi tra il 2018 e il 2019 presso l'abitazione dei genitori del giornalista, si rappresenta che la questura di Napoli ha disposto i servizi di vigilanza adeguati al caso, dandone comunicazione, il 15 novembre scorso, alla Prefettura partenopea.
  Sulla questione della tutela dei giornalisti maggiormente esposti a minaccia, anche le circostanze citate, confermano l'attenzione riservata dalle autorità provinciali di pubblica sicurezza e dalle forze di polizia a tutti gli episodi di intimidazione in grado di incidere sulla loro libera determinazione nell'espletamento dell'attività professionale.
  Alla data odierna risultano attivi nei confronti di giornalisti 21 dispositivi di protezione di vario livello, in ragione del grado di valutazione del rischio, nonché 171 vigilanze espletate dalle forze di polizia.
  Al riguardo, si assicura che la loro protezione, al pari di quella di tutte le altre persone esposte a rischio, costituisce una priorità nella pianificazione dei servizi di polizia nell'ambito dei piani coordinati di controllo del territorio ed è oggetto di un'approfondita e periodica analisi e rivalutazione.
  A riprova che il tema è tra quelli seguiti dar Ministero dell'interno con la dovuta attenzione, si fa presente che presso il Viminale opera il «Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti».
  Il citato organismo di coordinamento, anche attraverso lo scambio di informazioni tra i soggetti interessati, analizza infatti il fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti e formula proposte per mirate strategie di prevenzione e contrasto, avvalendosi dell’«Organismo permanente di supporto».
  Quest'ultimo costituisce la sede per il confronto tra i referenti del mondo dell'informazione e i rappresentanti delle forze di polizia, ove si intende valorizzare, con il prezioso contributo degli stessi giornalisti, l'impegno di tutte le risorse disponibili sul territorio, sia in, chiave repressiva, che preventiva degli episodi di intimidazione rivolti al mondo dell'informazione.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Carlo Sibilia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mafia

sicurezza e sorveglianza

professioni del settore delle comunicazioni