ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03328

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 208 del 15/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: FRATOIANNI NICOLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 15/07/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 15/07/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03328
presentato da
FRATOIANNI Nicola
testo di
Lunedì 15 luglio 2019, seduta n. 208

   FRATOIANNI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   da un articolo pubblicato il 1° luglio 2019 su Repubblica.it si apprende che il gruppo Lactalis, che acquistò Parmalat dopo il crack e che conta 80.000 dipendenti nel mondo e un fatturato di 18,5 miliardi di euro l'anno, avrebbe annunciato 30 licenziamenti nel segmento Parmalat Corporate, giustificandoli con l'uscita del titolo Parmalat dalla borsa italiana;

   il timore delle lavoratrici e dei lavoratori è che in realtà gli esuberi non avverrebbero nel segmento Parmalat Corporate, nelle attività internazionali e di finanza, ma si tratterebbe del licenziamento collettivo di impiegati e impiegate in diversi settori;

   i licenziamenti annunciati riguarderebbero in gran parte donne over 50, impiegate che hanno tenuto in piedi l'azienda negli anni in cui le speculazioni finanziarie hanno messo in ginocchio un'azienda gloriosa, poi finita sotto il controllo della francese Lactalis;

   lo spettro del licenziamento per gli over 50 spesso vuol dire non trovare più un'occupazione, data la difficoltà nel trovare una ricollocazione;

   alcuni dei dipendenti che il 1° settembre 2019 si vedranno recapitata la lettera di licenziamento hanno testualmente dichiarato: «alla Parmalat sta andando in scena la grande bugia, e allora deve emergere la verità dell'operazione di Lactalis»;

   i lavoratori lamentano, infatti, come l'azienda ad oggi non abbia dichiarato i criteri adottati per individuare gli esuberi annunciati e pare evidente che la scelta non sia la sbandierata chiusura dell'area corporate ma il licenziamento collettivo di impiegati over 50;

   il totale dei licenziati rappresenterebbero lo 0,11 per cento dei dipendenti totali di Lactalis, un numero non significativo per l'azienda ma drammatico per chi perderà il lavoro senza che un gruppo solido come Lactalis, leader mondiale nel settore lattiero-caseario e secondo gruppo alimentare della Francia, sia in grado di garantire una possibilità di ricollocamento all'interno del gruppo, anche in altre sedi e con altre mansioni;

   secondo una testimonianza dei lavoratori, gli esuberi si starebbero scaricando sulla parte «impiegati» e sarebbero 26 quelli coinvolti, più quattro dirigenti;

   ancora una volta a pagare il prezzo più pesante saranno lavoratori e lavoratrici lontani dalla pensione; una gran parte degli interessati, come detto, è costituita da donne;

   tutto questo avviene mentre Lactalis annuncia l'acquisto di Nuova Castelli (5.500 collaboratori e 29 siti di produzione), a riprova della solidità della multinazionale francese che in Italia controlla anche Galbani;

   per la prima volta in Parmalat si applicherebbe una procedura di licenziamento collettivo, con il vantaggio per l'azienda di poter, probabilmente, sostituire gli esuberi con nuovi assunti con contratti depotenziati nelle tutele dalle ultime leggi sul mercato del lavoro –:

   se il Governo non intenda convocare immediatamente un tavolo di confronto con i vertici aziendali e le organizzazioni sindacali al fine di salvaguardare le 30 unità di lavoratrici e lavoratori Parmalat che oggi rischiano di perdere il posto di lavoro e scongiurare gli esuberi annunciati da una multinazionale come la Lactalis, che non è in crisi, conta 80 mila dipendenti nel mondo, 18,5 miliardi di euro di fatturato e crede di potere ottimizzare le risorse scaricando il peso sulle lavoratrici e sui lavoratori e licenziando 30 dipendenti, la quasi totalità formata da donne over 50 lontane dalla pensione.
(4-03328)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

licenziamento

soppressione di posti di lavoro