ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03322

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 208 del 15/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: ZANICHELLI DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 15/07/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 15/07/2019
DE GIROLAMO CARLO UGO MOVIMENTO 5 STELLE 15/07/2019
ASCARI STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE 15/07/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 15/07/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03322
presentato da
ZANICHELLI Davide
testo di
Lunedì 15 luglio 2019, seduta n. 208

   ZANICHELLI, SPADONI, DE GIROLAMO e ASCARI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   si apprende dalle recenti notizie della stampa la vasta operazione denominata «Grimilde» eseguita all'alba del 25 giugno 2019 dalla polizia di Stato di Bologna, in collaborazione con quella di Parma, Reggio Emilia, Piacenza e con il coordinamento del servizio centrale operativo, nei confronti del sodalizio ’ndranghetistico operante in Emilia-Romagna, storicamente legato alla famiglia mafiosa dei Grande Aracri di Cutro;

   la ricostruzione della maxi-truffa è stata possibile grazie alle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia del processo Aemilia. Le operazioni si sono svolte nella provincia di Reggio Emilia ma anche in Lombardia, Lazio, Campania e Calabria e hanno visto impegnato il personale della direzione investigativa antimafia (Dia) di Bologna, Firenze, Milano, Roma, Napoli e Catanzaro;

   complessivamente l'operazione ha portato all'arresto di 16 persone e a oltre cento perquisizioni, ed è stato sequestrato un patrimonio consistente in beni mobili e immobili per un valore di 2 milioni e 300 mila euro, riconducibili ad alcuni indagati attraverso accertamenti patrimoniali svolti dalla direzione investigativa antimafia di Bologna;

   l'attività svolta dalla stessa Dia di Bologna, coordinata dal procuratore capo Giuseppe Amato e dal sostituto Beatrice Ronchi, ha consentito di individuare un'operazione fraudolenta con cui l'organizzazione ’ndranghetistica emiliana ha realizzato un'ingente truffa ai danni del Ministero dell'economia e delle finanze (il cosiddetto Affare Oppido), e ha quindi dato esecuzione a provvedimenti di perquisizioni e sequestri a carico di diversi soggetti;

   più nello specifico, secondo quanto dichiarato dalla Dia stessa, sulla base di una sentenza falsificata, attestante un inesistente diritto risarcitorio, il Ministero dell'economia e delle finanze avrebbe accreditato, nel mese di luglio 2010, una somma di oltre 2 milioni di euro, a una società riconducibile a una famiglia di imprenditori edili calabresi, da anni trapiantati nella provincia di Reggio Emilia e contigui al sodalizio ’ndranghetistico emiliano. L'affare, ideato da un «faccendiere» avvocato napoletano, era stato prospettato alla ’ndrangheta emiliana, la quale aveva individuato un'impresa che presentasse «idonee caratteristiche strutturali» in funzione del notevole rimborso;

   il blitz Antimafia ha portato, tra l'altro, all'arresto di Salvatore Grande Aracri, Francesco Grande Aracri, Paolo Grande Aracri (ritenuti ai vertici del clan operante nelle province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza) e anche di Giuseppe Caruso, allora appartenente al gruppo politico di Fratelli d'Italia, presidente del consiglio comunale di Piacenza dal 2017 e ritenuto appartenente alla cosca mafiosa dei Grande Aracri di Cutro;

   secondo quanto emerge dalla stampa, gli investigatori avrebbero scoperto proprio uno stretto rapporto tra Caruso e Salvatore Grande Aracri. Il gruppo criminale, utilizzando metodi tipicamente mafiosi, effettuava una serie di investimenti, apriva e chiudeva società di comodo, faceva affari anche con imprenditori di primissimo livello nazionale;

   il coinvolgimento di Giuseppe Caruso, nello specifico sarebbe legato al suo ruolo di funzionario dell'Agenzia delle dogane che fa capo al Ministero dell'economia e delle finanze. Caruso sarebbe, inoltre, anche accusato di aver messo in atto, a favore della cosca Grande Arcari, una truffa sui finanziamenti europei per l'agricoltura;

   l'Agenzia delle dogane dal canto suo ha dichiarato in una nota che «condanna con fermezza» qualsiasi tipo di comportamento disonesto e assicura che «adotterà nei confronti del funzionario arrestato tutti i provvedimenti previsti dal contratto e dal codice disciplinare» –:

   qualora i fatti fossero confermati, se intenda chiarire, per quanto di competenza, quali siano stati i meccanismi che avrebbero consentito a Caruso di utilizzare il proprio ruolo all'interno dell'Agenzia delle dogane per favorire interessi illeciti;

   quali iniziative di monitoraggio e prevenzione si intendano implementare all'interno dell'Agenzia delle dogane per evitare che in futuro possano verificarsi e ripetersi tali attività a danno dello Stato, anche al di là del nuovo piano triennale di prevenzione della corruzione, adottato con determinazione del direttore dell'Agenzia il 29 gennaio 2019.
(4-03322)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sequestro di beni

finanziamento comunitario

gruppo politico