ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03311

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 207 del 12/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: MACINA ANNA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/07/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 12/07/2019
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/10/2019

SOLLECITO IL 15/11/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03311
presentato da
MACINA Anna
testo di
Venerdì 12 luglio 2019, seduta n. 207

   MACINA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   a giugno del 1998 l'amministrazione del comune di Manduria (Taranto) stipula il contratto per il completamento e la gestione della discarica in contrada «Li Cicci» con l'associazione temporanea d'imprese composta da Ecoambiente Srl di Bari, Diseco Srl di Castellaneta e Salvatore Matarrese Spa di Bari. Da quanto risulta, il contratto stabiliva che dopo l'esaurimento della discarica, l'associazione temporanea di imprese avrebbe dovuto eseguire la bonifica ambientale del sito;

   tre mesi dopo la stipula del contratto, stando a fonti giornalistiche locali, le tre imprese consorziate cedono l'esercizio della discarica ad una quarta società consortile, la Mandeco che diviene, di fatto, gestore dell'impianto;

   nel novembre 2002, la Mandeco presenta alla regione un progetto di variante alla bonifica finale per la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica da biogas di discarica che viene respinto; ripresenta una variante migliorativa all'estrazione del gas che è concessa con una semplice determina dell'11 novembre 2003. Il progetto porta la firma della Mandeco e della nuova società Marco Polo Engineering Srl;

   la Marco Polo gestisce l'impianto di biogas fino al giugno 2008, quando comunica la sua dismissione prevista invece sino al 2010-2012;

   a giugno 2009 il comune invita Mandeco a completare la bonifica della discarica, ma la nota, inviata all'indirizzo societario, torna al mittente, come la notifica ufficiale del tribunale;

   a settembre 2009, la procura della Repubblica ordina il sequestro della discarica;

   il 12 ottobre 2009, la Diseco Srl, una delle consociate che avevano costituito la Mandeco, comunica al comune la cessione della quota sociale ad un pensionato originario di Castellana Grotte che, come ultimo gestore dell'impianto, nel 2011, patteggerà una pena di sei mesi di reclusione per aver omesso «in fase di post gestione, di procedere alla verifica dello stato di abbandono del sito e di non avere effettuato le dovute comunicazioni»;

   il 23 agosto 2018, l'interrogante effettua un sopralluogo, insieme alla Guardia ambientale regionale, constatando il totale stato di abbandono della discarica che conserva a cielo aperto 500 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani;

   l'interrogante, il 30 agosto 2018, deposita un esposto alle procure di Brindisi e Taranto;

   nel novembre 2018 la regione Puglia stanzia i fondi per la terza messa in sicurezza per un importo di 570 mila euro i cui lavori sono lontani dal «via» e solo con delibera approvata il 9 aprile 2019, la regione indica la discarica Li Cicci tra i siti più inquinati da bonificare;

   dal 2008 la discarica, divenuta una «bomba» ecologica in termini di danno ambientale e di salute pubblica non è mai stata completamente bonificata né dall'ultimo gestore né dalle amministrazioni comunali e regionali;

   dai risultati delle analisi effettuate dall'Arpa Puglia, nel settembre 2018, ricevute dall'interrogante l'11 luglio 2019, risulta che i valori fuori norma riguardano i metalli pesanti sulla cui tossicità non esistono dubbi. Nel campione di terreno più inquinato il ferro ha segnato un valore di 2024 microgrammi per litro quando il limite massimo è di 200 e l'alluminio 1310 microgrammi sui 200 consentiti e nell'acqua di falda è stato trovato il manganese a 66,5 sul limite di 50;

   il comune di Manduria è stato informato a novembre 2018, ma non ha adottato alcun provvedimento per arginare la contaminazione, limitandosi, il 15 giugno 2019, ad incaricare un legale di ricercare i responsabili dell'inquinamento –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e se non ritenga di adottare, per quanto di competenza, opportune iniziative perché si proceda, di concreto con gli altri enti interessati, all'accertamento e alla riparazione del danno ambientale, con le necessarie misure di ripristino, a tutela della salute pubblica e ambientale del territorio.
(4-03311)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

responsabilita' per i danni ambientali

sanita' pubblica