ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03306

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 207 del 12/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: BIGNAMI GALEAZZO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 12/07/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO PER LA FAMIGLIA E LE DISABILITA'
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 12/07/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03306
presentato da
BIGNAMI Galeazzo
testo di
Venerdì 12 luglio 2019, seduta n. 207

   BIGNAMI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro per la famiglia e le disabilità, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   recentissime notizie diffuse dalla cronaca locale e nazionale hanno dato conto dei primi esiti di una indagine condotta dalla procura di Reggio Emilia a proposito di un sistema di presunta falsificazione delle notizie e diagnosi su situazioni di disagio familiare o addirittura di abuso su minorenni, intese a provocare, a fini di lucro, l'affidamento di bambini a persone diverse dai familiari e la sottoposizione a diagnosi e terapie condotte con modalità invasive e pregiudizievoli per l'integrità psico-fisica, la libertà e la serenità dei minorenni interessati;

   i primi sviluppi dell'inchiesta hanno portato all'applicazione di misure restrittive nei confronti di operatori dell'assistenza sociale, di psicologi e di psichiatri;

   i fatti in questione sembrerebbero delineare un sistema consolidato e le indagini abbraccerebbero un periodo particolarmente ampio di tempo. Sembra emergere inoltre, a parere dell'interrogante, la circostanza che, l'emissione dei provvedimenti autoritativi, in grande misura comportanti l'allontanamento di bambini e ragazzi dalle famiglie e la collocazione in strutture o presso terzi affidatari, avvenga prevalentemente sulla sola base di giudizi relativi alla inadeguatezza genitoriale o addirittura di richieste contenute nelle relazioni dell'assistenza sociale;

   secondo quanto riscontrato in sede di indagine conoscitiva svolta tra il 2015 e il 2017 dalla Commissione parlamentare per l'infanzia tale situazione risulterebbe diffusa a livello nazionale: già nel 2010, pur in assenza di registri degli allontanamenti, studi accreditati anche in sede ministeriale stimavano l'abnorme numero di almeno quarantamila minorenni allontanati dalle famiglie, con un conseguente flusso di pubblico denaro che ammontava, solo per la collocazione in strutture e con riferimento a rette oscillanti da settanta a quattrocento euro giornalieri per minorenne, ad almeno un miliardo e mezzo di euro all'anno;

   in diversi casi, molti dei quali hanno costituito oggetto di condanna dello Stato italiano da parte della Corte Europea dei diritti dell'uomo (vedasi, tra molte, Corte E.D.U., sentenza 13 ottobre 2015, ricorso S. H. contro Italia), l'anomala emissione di provvedimenti autoritativi ha condotto persino a dichiarazioni di adottabilità senza la preventiva verifica dello stato di abbandono –:

   quali iniziative di carattere normativo si intendano adottare per porre fine all'anomala situazione di imposizione di interventi terapeutici e di ricovero extra-familiare per mere condizioni di disagio e senza previo accertamento di situazioni di effettiva violazione dei doveri genitoriali e di pericolo derivante per i minorenni dalla permanenza in famiglia;

   quali iniziative di competenza si intendano adottare per evitare la situazione di commistione tra funzioni minorili giudicanti e collaborazione o gestione in strutture erogatrici di servizi trattamentali o residenziali in convenzione con gli enti titolari della funzione sanitaria e assistenziale minorile;

   se e in che modo si intenda riformare il sistema di finanziamento delle strutture che prestano servizi a tutela dell'infanzia in convenzione con l'amministrazione;

   se si intendano adottare iniziative normative per garantire che l'accesso ai servizi a tutela dell'infanzia possa avvenire su base consensuale in via prioritaria e di preferenza rispetto ad ogni intervento autoritativo, oltre a stabilire, quale misura privilegiata e da percorrersi, l'affidamento a parenti in luogo dell'affidamento extra-familiare;

   se non ritenga di adottare iniziative normative per far sì che i residuali interventi di affidamento extra-familiare siano organizzati in modo da mantenere quanto più assiduamente possibile la relazione tra il minorenne e i familiari e da consentire il rientro quanto più possibile celere del minorenne stesso nel proprio ambito familiare e domestico;

   quali ulteriori iniziative normative si intendano assumere per stabilire che l'adottabilità e l'adozione siano disposte esclusivamente in corrispondenza di accertate ed irrimediabili situazioni di abbandono e non anche quali conseguenze di valutazioni psicologiche o lunghi periodo di affidamento extrafamiliare.
(4-03306)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

minore eta' civile

autorita' parentale

inchiesta giudiziaria