ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03246

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 202 del 03/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: MURONI ROSSELLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 03/07/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 03/07/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03246
presentato da
MURONI Rossella
testo di
Mercoledì 3 luglio 2019, seduta n. 202

   MURONI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   la decisione della Sea Watch 3 di entrare nel porto di Lampedusa ha scatenato i sostenitori del Ministro dell'interno che con una serie di post sui social network ha dato di fatto il via alla campagna contro la Sea Watch e la comandante della nave, la 31enne tedesca Carola Rackete;

   tra i commentatori c'è chi crede sia in gioco la sovranità nazionale, chi è convinto che la decisione di violare il blocco sia una dichiarazione di guerra, e chi esige l'immediato arresto della comandante e l'affondamento della nave. Il comune denominatore però è l'odio verso la comandante Rackete, ricoperta di insulti, spesso di carattere sessista;

   lo scontro del Ministro Salvini contro la Ong, insomma, si gioca soprattutto sui social. «Ma non è che tutti quelli che nascono “bianchi, tedeschi e ricchi” devono venire a rompere le p... in Italia, sbaglio???», scrive il vice presidente del Consiglio su Twitter, stravolgendo le parole della Rackete. Le risposte dei suoi follower non tardano ad arrivare: in molti lo incitano a non mollare e pretendono l'arresto della comandante e la confisca della nave, come pubblicato da «Fanpage.it» il 27 giugno 2019;

   purtroppo, non solo sui social. Gli applausi e i «buuu», i «vergognati» e i «forza» si registrano anche la notte in cui Carola Rackete lascia la Sea Watch 3 e tocca Lampedusa e l'isola ha questi suoni;

   si rilevano le voci di chi si riconosce nella sua scelta di umanità e le voci di chi quella scelta la contesta. Sul web però le prime sembrano quasi scomparire, perché la sguaiatezza delle seconde offusca la gentilezza del consenso, come pubblicato, il 29 giugno 2019, dal «Sole 24 Ore» sul suo sito web;

   per capire a quale grado di odio e di violenti insulti si è arrivati basta ascoltare il video postato online dalla Lega Lampedusa quando la capitana della Sea Watch sta scendendo a terra; «Spero che ti violentino» si sente urlare da un gruppo di persone presenti al porto; «Zingara, venduta, tossica, vattene in galera, drogata. Vai dalla Merkel, vergogna. Le manette!» si sente ancora, come pubblicato, il 29 giugno 2019, dal «Corriere della Sera» sul suo sito web;

   tutto questo è successo mentre Carola Rackete veniva arrestata in flagranza per violazione dell'articolo 1100 del codice della navigazione, resistenza o violenza contro nave da guerra, che prevede pene da 3 a 10 anni;

   le intimidazioni, le minacce verbali, le ingiurie, ma anche la colpevolizzazione e il disprezzo per il suo gesto umanitario si sono svolti in presenza di personale appartenente alle forze dell'ordine che sembrerebbe non aver proceduto ad identificare nessun facinoroso;

   questa «dimenticanza» è ancora più grave, perché questi comportamenti potrebbero configurare per i facinorosi il reato di violenza di genere;

   a parere dell'interrogante l'atteggiamento delle forze dell'ordine, se venisse confermato, di non identificare nessuna delle persone che, varcando ampiamente la soglia del semplice livore, ha offeso in modo gravissimo Carola Rackete, arrivando perfino al limite del reato di violenza di genere, circostanza determinata anche da una inevitabile innalzamento della tensione, apparirebbe finalizzato ad alzare il livello di conflittualità e criminalizzare le attività di soccorso in mare da parte delle Ong –:

   se non intendano urgentemente assumere tutte le iniziative di competenza per accertare se i facinorosi ripresi nei video siano stati identificati e denunciati dalle forze dell'ordine presenti, affinché questi episodi disdicevoli non avvengano anche in futuro.
(4-03246)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

violenza sessuale

delitto contro la persona

nave