ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03230

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 201 del 02/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: PASTORINO LUCA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 02/07/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 02/07/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03230
presentato da
PASTORINO Luca
testo di
Martedì 2 luglio 2019, seduta n. 201

   PASTORINO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il 26 novembre 2018, Poste Italiane ha voluto incontrare la comunità dei «Piccoli sindaci d'Italia» con l'obiettivo di promuovere un dialogo diretto e permanente (confrontandosi sulle esigenze specifiche dei territori e sulle opportunità comuni di crescita e sostenibilità economica) e di attivare una serie di servizi dedicati alle realtà locali con meno di 5.000 abitanti, al fine di assicurare la più ampia partecipazione dei cittadini, delle imprese e della pubblica amministrazione locale alla vita economica e sociale del nostro Paese;

   è emerso, dunque, un impegno concreto e tangibile a favore delle comunità dei piccoli comuni, ribadito dallo stesso amministratore delegato, Matteo Del Fante, e dal vicedirettore generale, Giuseppe Lasco, il 16 aprile 2019 in occasione dell'inaugurazione del portale di Poste Italiane dedicato proprio ai «Piccoli comuni»;

   tuttavia, è da febbraio 2019 che le emittenti locali liguri, in primis la testata giornalistica primocanale.it, richiamano periodicamente l'attenzione su di una vicenda relativa a una truffa a causa di una dipendente di Poste Italiane, attiva presso Vobbia, con possibili ammanchi e operazioni mai autorizzate ai danni di correntisti e risparmiatori, per lo più anziani;

   secondo quanto si apprende dagli articoli di primocanale.it e dalle testimonianze della popolazione dei territori interessati, la vicenda sarebbe cominciata a cavallo tra il 2003 e il 2004 andando avanti per anni e gli ammanchi sarebbero avvenuti per mano di una storica impiegata dei due uffici postali di Vobbia e Valbrevenna;

   a seguito delle prime notizie pubblicate sul caso, il 25 febbraio 2019 Poste Italiane ha comunicato che fin da subito avrebbe collaborato con gli inquirenti per ricostruire quanto accaduto. Tuttavia, solo a distanza di 4 mesi, il 19 giugno si è tenuto presso la prefettura di Genova l'incontro sollecitato dall'amministrazione di Vobbia, supportata dai vertici dell'Associazione nazionale comuni italiani, e Poste Italiane;

   al riguardo il primo cittadino di Vobbia, Simone Franceschi, denunciando un abbandono da parte dell'azienda, nonostante le promettenti dichiarazioni pubbliche dei suoi vertici e le ripetute richieste delle amministrazioni locali, afferma: «Contesto la mancata chiarezza e il poco rispetto usato in tutta questa vicenda. Sappiamo dell'avvenuto licenziamento della dipendente da informazioni di corridoio. La cittadinanza chiede notizie all'amministrazione sulle modalità che Poste sta utilizzando per fare luce su una pagina buia del rapporto fiduciario tra entroterra e azienda. Nessuno ha chiesto che Poste si scusi pubblicamente per la spiacevole situazione, cosa che peraltro neppure ufficiosamente a oggi qualcuno ha fatto, ma almeno abbia il coraggio di dire quello che scrive al comune e cioè che per chi verrà accertato il danno, Poste provvederà a risarcire»;

   secondo quanto pubblicato da primocanale.it il 20 giugno 2019, Poste avrebbe già accertato profili di illecito e un'effettiva attività fraudolenta in quattro casi verificati e per i quali l'azienda, avrebbe confermato al comune la disponibilità al risarcimento. Per altri 3 casi sono invece in corso verifiche, anche a seguito della presentazione di denunce all'autorità giudiziaria. Il tutto per ammanchi ai correntisti, pari a circa 500 mila euro. Ma secondo indiscrezioni, al comune risulterebbero almeno 10 casi su cui sarebbe necessario approfondire le verifiche –:

   se siano a conoscenza dei fatti descritti in premessa e quali iniziative intendano adottare, per quanto di competenza, affinché siano garantite risposte certe ai correntisti e risparmiatori italiani coinvolti nella truffa;

   quali iniziative di competenza intendano assumere per promuovere un tavolo di confronto fra piccoli comuni e Poste Italiane al fine di dare attuazione al programma di servizio per i comuni sotto i 5 mila abitanti o, eventualmente, anticiparne gli effetti a favore delle comunità in cui si sono verificati gravi disservizi.
(4-03230)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

comune

servizio postale

amministrazione locale