ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03172

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 197 del 26/06/2019
Firmatari
Primo firmatario: MAGLIONE PASQUALE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/06/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FEDERICO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 26/06/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 26/06/2019
Stato iter:
06/11/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/11/2020
DE MICHELI PAOLA MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 16/07/2019

SOLLECITO IL 27/11/2019

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/11/2020

CONCLUSO IL 06/11/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03172
presentato da
MAGLIONE Pasquale
testo di
Mercoledì 26 giugno 2019, seduta n. 197

   MAGLIONE e FEDERICO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   nel territorio del comune di Sassinoro in provincia di Benevento è stato autorizzato dalla regione Campania un impianto di compostaggio per il trattamento di 22.000 tonnellate annue di rifiuti organici;

   l'impianto è posto su una falda acquifera che fa parte del sistema delle acque del lago di Campolattaro (BN), sul quale c'è un progetto di potabilizzazione a valere su fondi Cipe gestiti dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

   considerati i problemi di approvvigionamento idrico della città di Benevento e provincia, dovuto all'infiltrazione di sostanze inquinanti nei pozzi e dai cambiamenti climatici oramai in atto, il bacino di Campolattaro assume quindi sempre maggiore importanza e diventa strategico per la sostenibilità e l'economia dell'intera provincia;

   l'eventuale realizzazione dell'impianto risulterebbe in contrasto con la volontà di utilizzare dette risorse per l'uso a fini potabili del bacino di Campolattaro, considerata comunque la possibilità di inquinamento delle matrici terra-acqua –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non ritenga opportuno adottare ogni iniziativa di competenza al fine di preservare l'interesse preminente dell'approvvigionamento idrico per gli abitanti della zona in luogo della realizzazione di impianti di trattamento dei rifiuti.
(4-03172)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 6 novembre 2020
nell'allegato B della seduta n. 424
4-03172
presentata da
MAGLIONE Pasquale

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in sulla base delle informazioni al riguardo fornite dalla direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche e dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
  La diga di Campolattaro — in terra e di altezza pari a circa 50 metri — è un importante sbarramento realizzato negli anni '90 per il quale sono in fase di completamento gli invasi sperimentali, finalizzati al collaudo tecnico-funzionale ai sensi degli articoli 13 e 14 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 1363 del 1959.
  L'invaso ha un volume teorico pari a circa 125 milioni di metri cubi è destinato ad usi plurimi (potabili e irrigui): allo stato non risulta ancora utilizzabile per il mancato completamento delle opere di derivazione ed adduzione verso le utenze di valle.
  Il soggetto responsabile di tali opere è la provincia di Benevento, titolare dell'istanza di concessione di derivazione ai sensi della delibera di Giunta regionale Campania n. 1178 del 7 marzo 1995 e del decreto ministeriale 20 aprile 1999; la gestione ordinaria dell'invaso è stata affidata dalla Provincia all'Agenzia sannita energia e ambiente - ASEA spa.
  In merito al pericolo di inquinamento della falda idrica che alimenterebbe il serbatoio di Campolattaro a seguito della realizzazione di un impianto di compostaggio nel comune di Sassinoro, si rappresenta che la progettazione ed il finanziamento di tale impianto di compostaggio sono di competenza della Regione Campania.
  La citata direzione generale per le dighe ha quindi interessato la medesima regione e i competenti uffici del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in ordine alla verifica di compatibilità delle diverse iniziative in corso.
  Dalle informazioni acquisite risulta che il progetto in esame sia stato escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale, a seguito della verifica di assoggettabilità a Via svolta dalla competente autorità regionale.
  Su tale procedimento risulta tuttora pendente un ricorso presso il Tar della Campania presentato dalla provincia di Benevento, dal comune di Sassinoro e da altri enti territoriali, teso ad annullare gli atti/pareri/provvedimenti con cui è stata autorizzata la realizzazione del citato impianto di compostaggio.
  Con specifico riferimento alla procedura di autorizzazione dell'impianto di gestione rifiuti relativamente alla localizzazione, alla dimensione e al funzionamento dello stesso, il Ministero dell'ambiente ha riferito quanto segue.
  Le autorizzazioni relative ad impianti di trattamento dei rifiuti attengono alle competenze regionali. Infatti, ai sensi dell'articolo 196 del decreto legislativo n. 152 del 2006, spetta alle regioni l'approvazione dei progetti di nuovi impianti per la gestione dei rifiuti e dei rifiuti non pericolosi, l'autorizzazione alle modifiche degli impianti esistenti e l'autorizzazione all'esercizio delle operazioni di smaltimento e di recupero dei rifiuti, anche pericolosi. Inoltre, è obbligo delle regioni predisporre, adottare e aggiornare il Piano regionale di gestione dei rifiuti, promuovere la gestione integrata dei rifiuti nonché incentivarne la riduzione e il recupero. Rientra infine nelle competenze delle regioni anche la delimitazione, nel rispetto delle linee guida generali, degli ambiti territoriali ottimali per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati, nonché la definizione di criteri per l'individuazione, da parte delle province, delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti e per l'individuazione dei luoghi o impianti idonei allo smaltimento.
  Infine, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha segnalato che la Corte di giustizia europea con la sentenza del 16 luglio 2015, relativa alla causa C-653/13 della Commissione europea contro la Repubblica italiana, riguardante la violazione della direttiva 2006/12/CE per la gestione dei rifiuti nella regione Campania, ha condannato l'Italia al pagamento di una penalità forfettaria annuale e di una penalità giornaliera fino alla completa esecuzione della stessa ovvero fino a che non siano messe in servizio discariche aventi una capacità di 1.829.000 tonnellate, impianti di termovalorizzazione aventi una capacità annua di 1.190.000 tonnellate e impianti di recupero dei rifiuti organici aventi una capacità annua di 382.500 tonnellate. Detta penalità è dovuta fino alla completa realizzazione di tutti gli impianti necessari a soddisfare il fabbisogno.

La Ministra delle infrastrutture e dei trasporti: Paola De Micheli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

edificio per uso industriale

gestione dei rifiuti

distribuzione idrica