ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03124

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 193 del 20/06/2019
Firmatari
Primo firmatario: FRATOIANNI NICOLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 20/06/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 20/06/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03124
presentato da
FRATOIANNI Nicola
testo di
Giovedì 20 giugno 2019, seduta n. 193

   FRATOIANNI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   nel 2012 la compagnia di telecomunicazioni Fastweb ha ceduto un ramo d'azienda, con 720 dipendenti, a Visiant Next che nel frattempo è stata acquisita dal gruppo Covisian, nell'ambito della fusione con il gruppo Contacta;

   i giudici di più tribunali, riconosciute le ragioni di 72 dipendenti, hanno stabilito che quella non fu una cessione di ramo d'azienda, ma una mera esternalizzazione mascherata verso una società che, oltretutto, era completamente dipendente dalla casa madre, visto che Fastweb era l'unica committente;

   le sentenze definitive dei tribunali di Milano e Torino, non appellate, obbligavano l'azienda a riassumere questi lavoratori e Fastweb ha tardato due anni prima di applicarle e ora che ha deciso di farlo, in una lettera del 27 maggio 2019, ha fatto sapere ai 72 lavoratori che potranno sì rientrare a pieno titolo in azienda, ma da Torino (10 persone), Milano (31), Roma (2), Napoli (23) e Catania (6) dovranno recarsi a Bari, perché è lì che, nel frattempo, sono state spostate le attività del customer care;

   nella missiva, firmata Unindustria, non viene data molta scelta ai lavoratori: la formula utilizzata è «impossibilità di un ricorso a strumenti alternativi ai trasferimenti»;

   quindi Fastweb riammette al lavoro i 72 dipendenti, ma chiede loro di andare a lavorare a centinaia di chilometri rispetto alla loro sede abituale;

   a parere dell'interrogante si è di fronte a una chiara ritorsione nei confronti di persone che hanno chiesto all'azienda per cui lavorano il rispetto dei propri diritti e della propria dignità e per questo sono stati discriminati, attraverso un trasferimento coatto;

   si sottolinea inoltre che i trasferimenti dovrebbero partire già da luglio 2019 e tra queste persone ve ne sono alcune in categoria protetta e altre che utilizzano la legge n. 104 del 1992 per assistere parenti malati e davvero non si comprende perché questi lavoratori dovrebbero trasferirsi per quella che appare soltanto una ritorsione da parte di Fastweb;

   come riportato dalla stampa, in un articolo pubblicato il 31 maggio su Repubblica.it, secondo alcuni lavoratori Fastweb avrebbe la tecnologia e l'infrastruttura per consentire a questi lavoratori di lavorare o da casa o da altre sedi e Bari non sarebbe l'unica possibilità;

   effettivamente, trovare soluzioni alternative al trasferimento non dovrebbe essere particolarmente complicato per un colosso delle telecomunicazioni come Fastweb, con sedi in tutta Italia che potrebbero tranquillamente ospitare una settantina di persone –:

   se il Governo, per quanto di competenza, non intenda adottare iniziative, anche attraverso la convocazione urgente di un tavolo di confronto con l'azienda e le organizzazioni sindacali, affinché Fastweb riconsideri la scelta di procedere con il trasferimento dei 72 dipendenti da reintegrare presso la sede di Bari e si giunga a soluzioni alternative condivise con i lavoratori e le organizzazioni sindacali.
(4-03124)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

giudice

acquisizione d'impresa

sindacato