ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03114

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 191 del 18/06/2019
Firmatari
Primo firmatario: PEZZOPANE STEFANIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/06/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 18/06/2019
Stato iter:
09/09/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/09/2019
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 09/09/2019

CONCLUSO IL 09/09/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03114
presentato da
PEZZOPANE Stefania
testo di
Martedì 18 giugno 2019, seduta n. 191

   PEZZOPANE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   Anna Beniamino e Silvia Ruggeri, detenute nel carcere dell'Aquila nel reparto di massima sicurezza (A2), sono dal 29 maggio 2019 in sciopero della fame;

   la loro protesta trova origine dalla condizione di totale isolamento in cui si trovano costrette e denunciano una struttura chiusa e dura;

   in una nota di Americo Di Benedetto, consigliere regionale del gruppo consiliare Legnini Presidente, si denunciano condizioni che non sono degne dei principi costituzionali che sovraintendono alla pena, e si torna a chiedere un Garante dei detenuti in Abruzzo «forse l'unica regione in Italia a non averlo»;

   l'istituto penitenziario dell'Aquila non è l'unico della regione Abruzzo a presentare problematiche e questo, ad avviso dell'interrogante, rende quanto mai evidente l'urgenza della nomina del Garante regionale dei detenuti;

   l'episodio dello sciopero della fame di queste due detenute evidenzia, inoltre, la criticità di un carcere come quello dell'Aquila, adibito ormai quasi esclusivamente a detenuti e detenute in regime di «41-bis» ed ora anche con una sezione per detenute in massima sicurezza;

   nel carcere opera personale esperto e capace, ma assolutamente insufficiente al carico di lavoro ed alla gestione di situazioni così impegnative e delicate –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti suesposti e se non ritenga urgente intervenire, per quanto di competenza, per risolvere la situazione di cui in premessa, anche verificando le condizioni del carcere dell'Aquila e la loro adeguatezza rispetto ai parametri necessari per rendere la pena certa sì ma anche degna di un Paese civile come il nostro.
(4-03114)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 9 settembre 2019
nell'allegato B della seduta n. 222
4-03114
presentata da
PEZZOPANE Stefania

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame l'interrogante, nel fare riferimento allo sciopero della fame intrapreso, a far data dal 29 maggio scorso, da Beniamino Anna e Ruggeri Silvia, detenute nel carcere dell'Aquila ed alle loro ragioni di protesta contro le condizioni di totale isolamento in cui versano e la durezza del regime a cui sono sottoposte, richiamando anche le criticità dovute alla scopertura degli organici del personale ivi in servizio, chiede di sapere se il Ministro della giustizia sia a conoscenza dei fatti suesposti e se non ritenga urgente intervenire, per quanto di competenza, per risolvere la situazione, anche verificando le condizioni del carcere dell'Aquila e la loro adeguatezza rispetto ai parametri necessari per rendere la pena certa sì, ma anche degna di un Paese civile come il nostro.
  In via del tutto preliminare, si fa rilevare che in data 28 giugno 2019 le detenute a cui si fa riferimento hanno terminato la manifestazione di protesta pacifica dello sciopero della fame, senza dichiarare le motivazioni alla base di tale scelta.
  Le detenute in argomento sono state assegnate alla casa circondariale dell'Aquila il 6 aprile 2019 e inserite nel circuito detentivo «A.S. 2» dove era presente una sola detenuta, tale Sergio Marianna, islamica.
  Giova rimarcare che, proprio al fine di evitare lo stato di isolamento di quest'ultima, veniva disposto il trasferimento di un totale di tre detenute AS2 (anarchiche), tra cui, appunto la Beniamino e la Ruggeri, provenienti dalla casa circondariale femminile «Germana Stefanini» di Roma Rebibbia.
  Tuttavia, emergeva da subito l'incompatibilità caratteriale e ideologica tra le ristrette, sfociata il 17 aprile 2019 nella richiesta della detenuta Sergio di non partecipare ai momenti di socialità e di essere trasferita in altro istituto penitenziario per incompatibilità, richiesta a cui si aggiungeva la manifestazione di protesta pacifica dello sciopero della fame intrapresa dalle detenute Beniamino e Ruggeri tesa ad ottenere il trasferimento ad altra sede penitenziaria, lamentando l'insostenibilità delle condizioni detentive, in particolare, l'allocazione in una sezione di ridotte dimensioni strutturali con presenza di un numero esiguo di ristrette.
  A tale sciopero aderiva successivamente, per solidarietà alle compagne, una terza detenuta, assegnata alla stessa sezione il 20 giugno 2019, tale Savio Natascia che per altro, alla stessa stregua della Beniamino e della Ruggeri, il 28 giugno 2019 desisteva dall'iniziativa di protesta.
  Occorre mettere debitamente in risalto che, durante lo sciopero, sono state impartite precise disposizioni all'autorità dirigente dell'istituto aquilano circa la puntuale osservanza delle disposizioni contenute nelle molteplici circolari dipartimentali emesse sulla tutela della vita e della salute delle persone detenute e internate.
  Il loro stato di salute è stato quotidianamente monitorato dalla direzione dell'istituto penitenziario, con l'ausilio e il supporto del personale dell'area trattamentale ivi presente.
  Sono stati molteplici gli interventi attuati da parte degli operatori trattamentali e sanitari.
  In diversi casi, le detenute hanno rifiutato l'intervento della psichiatra, della psicologa ex articolo 80, della criminologa nonché dei funzionari giuridico pedagogici.
  Al fine di porre in essere tutti gli opportuni accorgimenti di cautela e vigilanza mirati, in via prioritaria, a impedire e prevenire eventi di nocumento sulla propria persona, sono stati emanati, altresì, nei confronti delle detenute in interesse, provvedimenti di «Grande Sorveglianza» che hanno assicurato, insieme alla sorveglianza sanitaria, un'adeguata attività di sostegno psicologico e trattamentale.
  Allo stato, le attività di osservazione e vigilanza delle detenute in trattazione sono affidate al personale di Polizia penitenziaria appartenente al contingente del gruppo operativo mobile, presente per l'espletamento delle attività di vigilanza delle detenute sottoposte al regime detentivo speciale ex articolo 41-
bis O.P.
  Non si ravvisa, pertanto, alcuna criticità rispetto al regime detentivo a cui le stesse sono sottoposte, laddove la limitata socialità che, come richiamato in premessa si è tentato di implementare proprio con i trasferimenti da altre sedi, risulta fisiologicamente correlata all'esiguo numero di persone ivi ristrette.
  Ugualmente è a dirsi con riferimento al profilo logistico-strutturale, rispetto a cui deve evidenziarsi la piena idoneità dei locali in cui è articolata la sezione femminile «Alta Sicurezza 2» della Casa circondariale dell'Aquila che, oltre alle camere di pernottamento, consta di tutti gli spazi e gli ambienti necessari, compresi il locale doccia, l'ambulatorio medico, la saletta socialità, il cortile passeggi, il locale per telefonare e quello per i colloqui.
  Da ultimo, per quanto riguarda il contingente organico presso la Casa circondariale dell'Aquila, si rappresenta che risultano ivi in servizio 160 unità sulle 165 previste in pianta organica.
  Ne deriva un indice di scopertura pari al 3 per cento come tale sensibilmente al di sotto della media nazionale.
  Va altresì evidenziato che le carenze riguardano i profili professionali degli ispettori e dei sovrintendenti, compensate dall'esubero di 18 unità nel ruolo degli agenti/assistenti.
  Tanto premesso, occorre dare atto dei rimedi recentemente apprestati a tale situazione grazie al transito al ruolo superiore di 4 vice-ispettori, già amministrati dalla sede in esame, con conseguente parziale riequilibrio dei ruoli professionali.
  Relativamente alla carenza nel ruolo dei sovrintendenti, per quanto qui di interesse, va debitamente rimarcato che sono già state attivate le procedure per il concorso interno a complessivi n. 2.851 posti per la nomina alla qualifica di vice sovrintendente del ruolo maschile e femminile del Corpo, a seguito del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95 in materia di revisione dei ruoli delle Forze di polizia.
  Tenuto conto della complessità della procedura, a breve si procederà alla revisione delle graduatorie approvate con Provvedimento del direttore generale 18 aprile 2019.
  Tali misure si iscrivono a pieno titolo nella direzione del significativo potenziamento degli organici a cui sono ispirate le politiche assunzionali perseguite da questo Ministero, come dimostrato da un'azione mirata che fra le sue tappe fondamentali annovera, tra l'altro, la finanziaria per il 2019, legge 30 dicembre 2018, n. 145, articolo 1, commi 382 e 383, con cui il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria è stato autorizzato all'assunzione straordinaria di 1.300 unità mediante scorrimento delle graduatorie vigenti; la pubblicazione il 5 marzo 2019 del concorso pubblico a complessivi 754 posti di allievo agente del Corpo di polizia penitenziaria maschile e femminile; l'avviamento, nei prossimi mesi, delle procedure per la copertura dei posti di vice sovrintendenti per l'incremento della dotazione organica nonché per le vacanze disponibili dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2018; l'autorizzazione, nei prossimi quattro anni, nel limite delle dotazione organiche, in aggiunta alle facoltà previste a legislazione vigente, di ulteriori assunzioni straordinarie e, precisamente, 513 unità nell'anno 2020; 337 unità nell'anno 2021; 100 unità sia per l'anno 2022 che per l'anno 2023.
  A tali misure vanno ad aggiungersi l'immissione in servizio già dal mese di agosto presso le rispettive sedi di destinazione dei 1.162 agenti del 175° corso, mentre è in atto il 176° corso di formazione per i primi 320 candidati aventi diritto, secondo la posizione nelle graduatorie approvate nell'anno 2017. Le restanti 980 unità saranno avviate al 177° corso che avrà inizio il 16 settembre 2019.

Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

detenuto

sciopero della fame

stabilimento penitenziario