ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02847

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 170 del 07/05/2019
Firmatari
Primo firmatario: MAGI RICCARDO
Gruppo: MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 07/05/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 07/05/2019
Stato iter:
01/08/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/08/2019
TRENTA ELISABETTA MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 01/08/2019

CONCLUSO IL 01/08/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02847
presentato da
MAGI Riccardo
testo di
Martedì 7 maggio 2019, seduta n. 170

   MAGI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   il 4 maggio 2019, un'agenzia di stampa alle ore 11,24 riporta la notizia del salvataggio da parte della Marina italiana di pescherecci italiani puntati da motovedette libiche;

   dal lancio di agenzia, ricco di dettagli, si legge: «alcune motovedette della Guardia costiera libica hanno puntato nove motopesca italiani, che stavano pescando nel Golfo della Sirte, in acque al limite con le acque territoriali libiche, tentando di raggiungerli. Vista la situazione due pattugliatori della Marina Militare italiana, che stavano controllando il tratto di mare, sono intervenuti, prendendo sotto tutela i nove motopesca. È successo poco dopo la mezzanotte in un punto di mare su cui c'è da sempre una controversia: secondo la comunità internazionale sarebbero acque internazionali mentre la Libia ne rivendica il possesso. Se fossero stati raggiunti dalle motovedette libiche i pescherecci sarebbero stati probabilmente sequestrati e multati come accaduto altre volte. Al momento i pescherecci vengono scortati in acque sicure dalla Marina Militare»;

   alle 11,47, sul profilo Twitter del Ministero della difesa viene pubblicato il seguente tweet: «#4maggio Pescherecci italiani nel mirino delle motovedette libiche salvati dalla #MarinaMilitare. Il Ministro @Eli_Trenta: grazie al coraggio e alla professionalità dell’@ItalianNavy si è evitato il peggio»;

   dopo pochi minuti il Ministero rimuove il tweet e smentisce la notizia;

   alle 21,13 del 4 maggio esce un'agenzia di Adnkronos con un'intervista a Toni Scilla, presidente regionale di Agripesca Sicilia e componente dell'ufficio di gabinetto dell'assessorato alla pesca della Sicilia, il quale conferma la notizia del salvataggio di nove pescherecci della flotta di Mazara del Vallo e racconta quanto accaduto «alla mezzanotte del giorno precedente in acque internazionali, non in acque libiche»; in base ai racconti dello stesso Scilla, in costante contatto con la flotta mazarese: «La motovedetta libica avendo visto i pescherecci italiani stava raggiungendo le nostre imbarcazioni per fare il sequestro, solo che le due vedette italiane hanno intercettato la Guardia costiera libica e sono intervenute e hanno bloccato il sequestro delle imbarcazioni». Secondo Scilla, il Ministro della difesa Elisabetta Trenta avrebbe cancellato il tweet «dopo il chiarimento con le navi intervenute, che hanno confermato che non c'è più stato il sequestro» –:

   quale sia stata la dinamica dell'intervento che avrebbe visto coinvolta la Marina militare a tutela dei pescherecci italiani, dove questo sia avvenuto, se risulti al Governo quale guardia costiera libica abbia svolto l'operazione di cui in premessa, che ha costituito una minaccia per i pescatori italiani, con quali mezzi essa sia intervenuta e quale autorità libica abbia disposto tale intervento.
(4-02847)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 1 agosto 2019
nell'allegato B della seduta n. 220
4-02847
presentata da
MAGI Riccardo

  Risposta. — Riguardo alla notizia, riportata in un primo momento nell’account del mio dicastero, circa il salvataggio da parte della nostra Marina Militare di pescherecci italiani presi di mira da motovedette libiche, la Difesa ha già fornito chiarimenti in sede di risposta a un question time presso la IV Commissione Camera lo scorso 9 maggio.
  Ribadisco che si è trattato di un errore in buona fede, dovuto all'entusiasmo proprio di chi apprende un'informazione quanto mai positiva e che, per questo motivo, desidera darne il giusto riconoscimento a quanti, uomini e donne in divisa, svolgono quotidianamente nei nostri mari un lavoro meritevole ed egregio, con dedizione e impegno.
  Subito dopo, però, gli accertamenti hanno rilevato, di fatto, l'infondatezza di quanto già comunicato ed è seguita una tempestiva smentita ufficiale da parte della difesa, nella quale veniva spiegato che quanto riportato dagli organi di stampa, in merito al presunto salvataggio della Marina militare italiana di alcuni pescherecci nei pressi delle acque libiche, si era rivelata notizia destituita di qualsivoglia fondamento.
  Il
tweet, postato dall'ufficio stampa del dicastero alle ore 11.47, è stato immediatamente rimosso alle ore 12.07.
  Non voglio cercare giustificazioni all'accaduto, ma credo che tali evidenze dimostrino, è il caso di sottolinearlo, i profili di assoluta trasparenza e correttezza che contraddistinguono, da sempre, l'operato della Difesa che, nell'immediatezza del fatto, ha rimosso in pochi minuti una comunicazione rivelatasi erronea.
  Al contrario, invece, non trovo giustificazioni, al di là delle ricostruzioni giornalistiche degli eventi, alle strumentalizzazioni che ne sono seguite.
  In proposito, vorrei richiamare l'attenzione sulla necessità di una ponderata valutazione dei fatti, di tutte le parti in causa, per collocare la vicenda nel giusto ambito e non correre il rischio di strumentalizzare, per obiettivi di mera natura politica, errori ai quali può essere soggetto anche chi lavora con passione.
  Aggiungo, per completezza d'informazione, che nella notte tra il 3 e il 4 maggio 2019 – arco temporale dell'evento cui fa riferimento l'interrogante – erano presenti nelle acque internazionali dello Stretto di Sicilia 4 unità navali che nell'ambito dell'operazione mare sicuro e vigilanza pesca (VI.PE.), sorvegliavano l'area di operazioni posta nello Stretto di Sicilia, tra le isole Pelagie e la Tunisia.
  Tuttavia, nel caso in oggetto, la forza armata non ha ricevuto alcuna attivazione, tantomeno è stata direttamente coinvolta con propri assetti presenti nell'area.
  Prima di concludere, desidero rivolgere un sentito pensiero di gratitudine alla Marina militare che ha svolto e continua a svolgere, con grande professionalità e senso di responsabilità, tutte le missioni che le vengono affidate nel quadro di un complesso equilibrio geo-strategico.
  L'operato della nostra Marina si mantiene fondamentale: essa non solo garantisce la sicurezza del nostro Paese e dei nostri mari, ma contribuisce anche al mantenimento della pace, della sicurezza del commercio marittimo e soprattutto, con riconosciuta umanità e dedizione, continua a salvare vite umane, contribuendo a dare prestigio al ruolo del nostro Paese in un delicatissimo contesto internazionale.

La Ministra della difesa: Elisabetta Trenta.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

flottiglia peschereccia

peschereccio

prevenzione dell'inquinamento