ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02842

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 170 del 07/05/2019
Firmatari
Primo firmatario: VERINI WALTER
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/05/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO 07/05/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 07/05/2019
Stato iter:
09/09/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/09/2019
BONAFEDE ALFONSO MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 09/09/2019

CONCLUSO IL 09/09/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02842
presentato da
VERINI Walter
testo di
Martedì 7 maggio 2019, seduta n. 170

   VERINI e QUARTAPELLE PROCOPIO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   con la legge n. 125 del 11 ottobre 2018 sono stati, finalmente, ratificati due Trattati di estradizione e di cooperazione giudiziaria in materia penale con gli Emirati arabi uniti;

   l'autorizzazione del Parlamento alla ratifica dei trattati, avvenuta tramite l'approvazione definitiva di un testo unificato della proposta di legge del Governo a guida PD e di quella a firma degli interroganti presentata all'inizio di questa legislatura, e che giunge al termine di una lunga battaglia che ha visto in prima linea associazioni come Libera, l'ex deputato Pd Davide Mattiello e i Ministri dei Governi a guida del Partito democratico, in particolare il Ministro della giustizia pro tempore Orlando, rappresenta un passo fondamentale per permettere il rientro in Italia di alcuni latitanti, tra cui alcuni già condannati in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, oppure alcuni per i quali in Italia è stato già chiesto il rinvio a giudizio per corruzione o altri reati gravissimi;

   ci si riferisce, solo per citare i casi più eclatanti, alle latitanze «d'oro» di Amedeo Matacena, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, per il quale ripetute sono state le richieste di estradizione, tutte rimaste senza risposta nell'attesa della approvazione del Trattato, o come quella del boss Raffaele Imperiale, ritenuto dagli inquirenti uno dei maggiori narcotrafficanti a livello internazionale, il quale, dopo una prima fuga in Spagna dove è stato arrestato dalla polizia locale, si è rifugiato negli Emirati Arabi, a Dubai, nei quali pare condurre una vita fatta di lusso sfrenato in compagnia della sua famiglia;

   i trattati impegnano le parti a consegnare reciprocamente persone ricercate che si trovino sul proprio territorio, a dare corso a un procedimento penale o a consentire l'esecuzione di una condanna definitiva, ed erano già stati firmati nel 2015, ma il successivo recepimento da parte dell'Italia di una direttiva dell'Unione europea aveva di fatto comportato la sospensione degli effetti degli accordi in precedenza firmati: la normativa dell'Unione europea stabilisce, infatti, che qualora si firmi un accordo con uno Stato in cui vige la pena di morte (come nel caso degli Emirati arabi uniti) debba essere esplicitato nel Trattato stesso che, in caso di estradizione verso il Paese contraente, la pena capitale in loco prevista sia commutata in pena detentiva;

   nel febbraio 2017 il Governo italiano è riuscito finalmente a concordare l'adozione di un protocollo interpretativo da allegare al Trattato di estradizione e l'Italia ha così potuto siglare la stesura definitiva dell'accordo, frutto di un delicatissimo e lungo lavoro «sinergico» tra il Governo, che ha lavorato in modo determinante in materia di cooperazione giudiziaria, e in particolare il Ministero della Giustizia, e il Parlamento, con le commissioni giustizia e antimafia;

   ad oggi, però, il trattato di estradizione con gli Emirati non risulta ancora operativo, nonostante la ratifica parlamentare e l'approvazione di una legge dello Stato e questo perché il Governo italiano non avrebbe ancora approntato gli strumenti attuativi del trattato medesimo –:

   quali siano le ragioni che ancora oggi impediscono la operatività di tali fondamentali Trattati in tema di estradizione e di cooperazione giudiziaria in materia penale con gli Emirati arabi uniti e se corrisponda al vero che tali ragioni vadano ricercate nella mancata adozione dei necessari strumenti attuativi; in tal caso, se il Ministro interrogato non ritenga assolutamente necessario quanto urgente adottare le iniziative di competenza per predisporli, al fine di vedere finalmente assicurati alla giustizia italiana pericolosi criminali latitanti e altri personaggi inquisiti e condannati per gravi reati legati alla criminalità organizzata e alle mafie.
(4-02842)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 9 settembre 2019
nell'allegato B della seduta n. 222
4-02842
presentata da
VERINI Walter

  Risposta. — Al fine di far chiarezza rispetto ai quesiti posti dagli interroganti, si rappresenta che con la legge n. 125 dell'11 ottobre 2018 sono stati ratificati due trattati di estradizione e di cooperazione giudiziaria in materia penale con gli Emirati arabi uniti.
  Il Ministero degli esteri ha comunicato che si è perfezionata la procedura per l'entrata in vigore del trattato di mutua assistenza giudiziaria in materia penale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Emirati Arabi Uniti, fatto ad Abu Dhabi il 16 settembre 2015 e del trattato di estradizione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato degli Emirati Arabi Uniti, fatto ad Abu Dhabi il 16 settembre 2015, con scambio di note, fatto ad Abu Dhabi il 27 novembre 2017 ed il 17 gennaio 2018.
  Pertanto il 17 aprile 2019, in conformità ai rispettivi articoli 25 e 24, gli stessi trattati sono entrati in vigore.
  Come noto, infatti, a seguito dell'approvazione è stato necessario – secondo le regole di diritto internazionale – provvedere in via diplomatica allo scambio degli strumenti di ratifica e attendere il decorso del trentesimo giorno successivo al predetto scambio, come stabilito nei due trattati, per l'acquisto della loro efficacia giuridica.
  Dall'entrata in vigore del trattato di mutua assistenza giudiziaria in materia penale e del trattato di estradizione tra l'Italia e gli Emirati Arabi Uniti, firmati a Abu Dhabi il 16 settembre 2015, e ratificati in Italia con legge 11 ottobre 2018, n. 125, gli Emirati Arabi Uniti hanno consegnato all'Italia 3 persone ricercate, e precisamente:

   1) il cittadino italiano Luigi Provini, ricercato in campo internazionale sulla base dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere n. 145 del 2015 R.G.N.R – 3797/2016 R.G.G.I.P., emessa in data 30 novembre 2016 dal giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Monza, per il reato di associazione a delinquere finalizzato a commettere una serie indeterminata di delitti di riciclaggio, appropriazione indebita, frode fiscale ed emissione di false fatture, reati commessi in Italia, Gran Bretagna, Panama, Svizzera e Dubai dal 2007 al 2014;

   2) Abdallah Chakir, cittadino marocchino colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nel 2015 dal gip presso il tribunale di Cuneo per traffico illecito di sostanze stupefacenti;

   3) Boujemaa Benchakour, condannato a 4 anni e 5 mesi di reclusione per associazione a delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina dalla Corte di appello di Torino.
   Una quarta persona, Andrea Nucera, per la quale era stata presentata una domanda di estradizione per l'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare per i reati di associazione a delinquere e bancarotta fraudolenta, si è consegnata spontaneamente alle autorità italiane pochi giorni prima l'entrata in vigore degli accordi.
   Per quanto attiene, invece, alle richieste di assistenza, dall'entrata in vigore dell'accordo sono state presentate dalle autorità italiane 3 richieste di assistenza, ad oggi rimaste ineseguite ma trasmesse da un periodo di termine troppo breve per apprezzare eventuali inadempienze da parte emiratina.

Il Ministro della giustizia: Alfonso Bonafede.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

estradizione

cooperazione giudiziaria

direttiva comunitaria