ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02728

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 161 del 11/04/2019
Firmatari
Primo firmatario: IOVINO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/04/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 11/04/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02728
presentato da
IOVINO Luigi
testo di
Giovedì 11 aprile 2019, seduta n. 161

   IOVINO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   le complesse e annose vicissitudini relative all'ex impianto di compostaggio sito nel comune di Castelnuovo di Conza (Salerno) — area PIP (piano per gli insediamenti produttivi) di Piano Voglino risalgono al lontano 2001, allorché l'amministrazione comunale dell'epoca cedeva, a favore della So.Ri.Eco srl, il diritto di superficie sull'area predetta (21.493 metri quadrati poi ridotti a 7.997) per la realizzazione di un «sito industriale di raccolta rifiuti e trasformazione di prodotti di risulta»;

   nel corso degli anni, si sono succeduti fallimenti, liquidazioni giudiziali, commissariamenti, inchieste giudiziarie della procura di Santa Maria Capua Vetere e di Salerno (inchiesta «Chernobyl») nonché vari sequestri dell'impianto da parte del comando carabinieri per la tutela dell'ambiente — Noe di Salerno a carico della ditta Compost Campania Srl, società concessionaria subentrata alla So.Ri.Eco Srl, fino a quando il 7 dicembre 2015, il comune di Castelnuovo di Conza provvedeva, giusto atto deliberativo C. C. n. 33 alla revoca di tutte le concessioni in atto;

   i sopralluoghi effettuati nel marzo 2017 dai tecnici Arpac nell'ambito della terza commissione speciale «Terra dei fuochi, bonifiche, ecomafie» della regione Campania, evidenziavano che la struttura in questione fosse gravemente fatiscente e inadeguata a offrire le garanzie di tenuta rispetto a possibili dispersioni di sostanze contaminanti, riconducibili probabilmente anche ai fanghi tossici provenienti da Chernobyl e contenenti cromo esavalente. In particolare, quest'ultimo elemento chimico è considerato uno dei più pericolosi agenti inquinanti, in quanto mutageno e cancerogeno e, grazie all'elevata solubilità in acqua, in grado di raggiungere la falda e spostarsi facilmente;

   nel range temporale 2008/2012, l'incidenza dei tumori maligni nella provincia di Salerno in età 15-19 anni è risultata la più alta tra le province napoletane con un tasso di 307 casi per milione (fonte: indagine conoscitiva «Effetti dell'inquinamento ambientale sull'incidenza dei tumori, delle malformazioni feto-neonatali ed epigenetica» — 12a Commissione permanente Igiene e sanità del Senato, XVII Legislatura, Pagine 97/99);

   allo stato attuale, la situazione dei rifiuti stipati all'interno dell'ex impianto di compostaggio risulta del tutto fuori controllo: si stima, infatti, che essi ammontino a circa 19 mila tonnellate di materiale classificato con i seguenti codici Cer:

    191212 — rifiuti originati dalla selezione meccanica che separa le frazioni compostabili da quelle non compostabili (come plastiche, metalli o altre impurità presenti nei rifiuti da raccolta differenziata e che comunque non possono essere avviati a compostaggio);

    190503 — cosiddetto «compost fuori specifica», ovvero quel materiale che, seppur sottoposto ad un'attività di gestione aerobica, non può essere utilizzato in agricoltura;

    190703 — percolato di discarica, ovvero la frazione liquida del rifiuto;

   data la situazione ormai emergenziale, si impone un intervento complesso e immediato volto a definire un cronoprogramma per valutare volume e tipologia esatta dei rifiuti presenti nell'area e per avviare un piano di rimozione e identificazione degli impianti di destino dei medesimi e per accertare sulle matrici ambientali se uno stoccaggio così prolungato abbia provocato contaminazioni di suolo, sottosuolo e falda idrica;

   l'amministrazione comunale quantifica in circa due milioni di euro le risorse finanziarie necessarie per mettere in atto i predetti interventi;

   la regione Campania e il comune di Castelnuovo di Conza non possono essere lasciati soli ad affrontare una problematica di tali enormi proporzioni, in termini di scempio ambientale e di pericolosità per la pubblica salute delle comunità residenti e delle future generazioni –:

   quali iniziative immediate, nell'ambito delle proprie competenze, intendano mettere in atto per supportare e sostenere l'azione della regione Campania e del comune di Castelnuovo di Conza finalizzata a mettere in sicurezza l'area e prevenire danni esiziali per l'ambiente e per la salute della collettività residente.
(4-02728)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inchiesta giudiziaria

rifiuti

sequestro di beni