ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02658

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 156 del 04/04/2019
Firmatari
Primo firmatario: ASCARI STEFANIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/04/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 04/04/2019
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 30/04/2019

SOLLECITO IL 18/09/2019

SOLLECITO IL 23/10/2019

SOLLECITO IL 11/12/2019

SOLLECITO IL 05/02/2020

SOLLECITO IL 26/02/2020

SOLLECITO IL 31/07/2020

SOLLECITO IL 11/09/2020

SOLLECITO IL 30/09/2020

SOLLECITO IL 14/12/2020

SOLLECITO IL 03/08/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02658
presentato da
ASCARI Stefania
testo di
Giovedì 4 aprile 2019, seduta n. 156

   ASCARI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   l'intesa in sede di Conferenza unificata tra Governo e le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano e le autonomie locali, relativa ai requisiti minimi dei centri antiviolenza e delle case rifugio del 27 novembre 2014, all'articolo 8, ha definito le case rifugio quali «strutture dedicate, a indirizzo segreto, che forniscono alloggio sicuro alle donne che subiscono violenza e ai loro bambini a titolo gratuito e indipendentemente dal luogo di residenza, con l'obiettivo di proteggere le donne e i loro figli e di salvaguardarne l'incolumità fisica e psichica»;

   queste case rifugio devono essere strutture idonee a «garantire dignitosamente i servizi di accoglienza [...] garantire l'anonimato e la riservatezza [...] assicurare alloggio e beni primari per la vita quotidiana alle donne che subiscono violenza e ai loro figli [...] assicurare l'ingresso nella mappatura tenuta dal Dipartimento Pari Opportunità nonché l'inscrizione negli appositi registri previsti dalla normativa regionale»;

   la casa rifugio, quali servizi minimi, «garantisce protezione e ospitalità alle donne e ai loro figli minorenni, a titolo gratuito, salvaguardandone l'incolumità fisica e psichica, per i tempi previsti dal percorso personalizzato [...] definisce e attua il progetto personalizzato volto alla fuoriuscita delle donne dalla violenza, provvedendo anche alla cura di eventuali minori a carico, nei tempi e con le modalità condivise con la donna accolta [...] opera in maniera integrata con la rete dei servizi socio-sanitari e assistenziali territoriali, tenendo conto delle necessità fondamentali per la protezione delle persone che subiscono violenza [...] deve fornire adeguati servizi educativi e di sostegno scolastico nei confronti dei figli minori delle donne che subiscono violenza»;

   tutte queste attività, tuttavia, parrebbero messe a rischio dal fatto che la segretezza dell'indirizzo delle case rifugio verrebbe spesso violata, mettendo a repentaglio la vita delle donne e dei minori accolti, oltre a quelle del personale ivi impiegato;

   ciò, secondo quanto risulta all'interrogante, sarebbe causato da questioni burocratiche e amministrative, dovute, ad esempio, alla necessità di fornire indirizzi agli organi giudiziari, ovvero ai servizi sociali o alle strutture scolastiche;

   per quanto riguarda gli organi giudiziari, la violazione è estremamente pericolosa, in quanto gli avvocati di parte, una volta avuto accesso alla documentazione istruttoria, possono venire a conoscenza degli indirizzi delle vittime denuncianti che possono liberamente comunicare ai propri assistiti accusati delle violenze stesse; è evidente che in questo modo, le case rifugio potrebbero trasformarsi da luoghi sicuri a un chiaro bersaglio di vendette e violenza;

   in generale, si evidenzia che si rende necessaria l'adozione di un sistema che possa proteggere in maniera effettiva l'ubicazione delle case rifugio, ad esempio tramite l'adozione di codici alfa numerici quali identificativi delle case, in luogo degli indirizzi fisici, ovvero la possibilità di fornire, quale domiciliazione legale o comunque per il recapito della corrispondenza, gli indirizzi delle sedi centrali delle associazioni riconosciute impegnate nella lotta contro la violenza sulle donne;

   si rende necessario a questo proposito un proficuo dialogo su questo specifico tema con i soggetti che, ai sensi dell'articolo 8, comma 3, dell'intesa sopra richiamata, gestiscono le case rifugio –:

   quali iniziative il Governo intenda intraprendere al fine di rendere effettivamente sicura l'ubicazione delle case rifugio.
(4-02658)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

assistenza sociale

condizione della donna

violenza