ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02654

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 155 del 03/04/2019
Firmatari
Primo firmatario: DEL MONACO ANTONIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/04/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
IORIO MARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2019
ROSSINI ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2019
SARLI DORIANA MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2019
CASO ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2019
GALANTINO DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2019
MENGA ROSA MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2019
NAPPI SILVANA MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2019
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2019
DI LAURO CARMEN MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2019
MANZO TERESA MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2019
DEL SESTO MARGHERITA MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2019
GRIPPA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2019
MAGLIONE PASQUALE MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2019
GRIMALDI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2019
ANGIOLA NUNZIO MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2019
ERMELLINO ALESSANDRA MOVIMENTO 5 STELLE 03/04/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 03/04/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02654
presentato da
DEL MONACO Antonio
testo di
Mercoledì 3 aprile 2019, seduta n. 155

   DEL MONACO, IORIO, ROBERTO ROSSINI, SARLI, CASO, GALANTINO, MENGA, NAPPI, GALLO, DI LAURO, MANZO, DEL SESTO, GRIPPA, MAGLIONE, GRIMALDI, ANGIOLA e ERMELLINO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   attualmente, chi deve scontare una pena detentiva per uno dei reati ambientali commessi fino a tutto il 2 maggio 2006 può usufruire dell'indulto fino a 3 anni in base alla legge n. 241 del 2006 e dei benefìci (assegnazione al lavoro all'esterno, permessi premio e misure alternative alla detenzione) previsti dalla legge sull'ordinamento penitenziario, con il risultato che il reo, anche in presenza di una sentenza definitiva di condanna a più anni di carcere per reati ambientali, ha la concreta possibilità di scontarne effettivamente solo pochi mesi in istituto di pena e poi ottenere il beneficio dell'affidamento in prova ai servizi sociali, come dimostra il caso Pellini. I fratelli Cuono, Giovanni e Salvatore Pellini di Acerra (Napoli), quest'ultimo ex maresciallo del nucleo informativo dei carabinieri di Napoli, nel maggio 2017 sono stati condannati in via definitiva a 7 anni di carcere per disastro ambientale aggravato provocato attraverso un ingente sversamento illecito di rifiuti in una vasta area della provincia di Napoli, tra i comuni di Acerra, Qualiano e Bacoli, ma dopo appena 10 mesi di reclusione, gli stessi, sono stati scarcerati a seguito di una decisione della procura generale presso la corte d'appello di Napoli, che ha calcolato una riduzione di pena sotto i 4 anni grazie a 3 anni di indulto concessi dalla predetta legge n. 241 del 2006.

   pertanto, i fratelli Pellini, nonostante i gravissimi reati ambientali commessi, ora si trovano a espiare una pena alternativa al carcere di appena 3 anni e mezzo, nonostante sia ancora pendente presso il tribunale di Napoli la pronuncia sulla confisca dei loro beni, per un valore di oltre 222 milioni di euro, beni sequestrati 2 anni fa dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli: 250 fabbricati, 68 appezzamenti di terreno, 50 tra auto, moto di lusso e autoveicoli industriali, 491 rapporti bancari e 3 elicotteri. Un vero e proprio tesoro intestato anche a mogli e suoceri, frutto del traffico illecito di rifiuti tossici. Si tratta di un impero costruito a discapito di tutta la collettività; infatti, reati come questi causano gravi danni anche alla salute pubblica per l'aumento delle patologie tumorali nelle zone con alto tasso d'inquinamento, come denunciato più volte dal vescovo di Acerra, Monsignor Di Donna, che in tante occasioni ha ricordato i nomi delle giovani vittime di tumori, morte nella sua diocesi, tra cui anche una bimba di appena cinque mesi defunta per un cancro al cervello; il nesso di causalità sussistente tra l'esposizione a inquinanti patogeni e susseguenti infermità neoplastiche, recentemente, è stato riconosciuto anche dal Ministero dell'interno nel caso di un funzionario di polizia municipale che proprio nel comune di Acerra svolgeva indagini sul disastro ambientale in atto sul territorio e operava per contrastare il ciclo illegale dei rifiuti. Si fa riferimento al Sottotenente Michele Liguori, morto per un tumore il 19 gennaio 2014 a soli 59 anni, il cui nominativo, dopo ben quattro anni e mezzo di lotta della famiglia e due pareri del Comitato di verifica per le cause di servizio del Viminale, il primo dei quali negativo e incompleto, dal 30 settembre 2018 è stato finalmente inserito nella graduatoria unica nazionale delle «vittime del dovere», poiché il suo decesso è stato riconosciuto, per la prima volta in Italia, dipendente dall'attività di servizio svolta nella «Terra dei fuochi» –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti predetti riguardanti i fratelli Pellini e di quali dati disponga la direzione generale di statistica del Ministero della giustizia in merito all'incidenza del complessivo intervento normativo, recante l'indulto in relazione ai reati ambientali e in merito al numero di incriminazioni e condanne a seguito dell'introduzione del Titolo VI-bis del codice penale, relativo ai delitti contro l'ambiente.
(4-02654)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

delitto contro l'ambiente

disastro causato dall'uomo

sanita' pubblica