ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02623

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 153 del 01/04/2019
Firmatari
Primo firmatario: FASANO VINCENZO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 01/04/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/04/2019
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/04/2019
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 03/05/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02623
presentato da
FASANO Vincenzo
testo di
Lunedì 1 aprile 2019, seduta n. 153

   FASANO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il decreto legislativo n. 149 del 2015 ha istituito l'ispettorato nazionale del lavoro con l'intento di razionalizzare l'attività ispettiva mediante la creazione di un nuovo soggetto, deputato ad esercitare e coordinare la vigilanza in materia del lavoro, e chiamato ad integrare «i servizi ispettivi del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, dell'INPS e dell'INAIL» (articolo 1 del decreto legislativo citato);

   invero, a norma dell'articolo 7, comma 1, del menzionato decreto: «Il personale ispettivo già appartenente all'INPS e all'INAIL è inserito in un ruolo a esaurimento dei predetti Istituti con il mantenimento del trattamento economico e normativo in vigore»;

   razionalizzare, coordinare e integrare, dunque, esprimono le linee guida del legislatore che, mettendo mano alla vigilanza, non ha soppresso o sostituito l'attività svolta a cura degli ispettori previdenziali e assicurativi, ipotizzando, piuttosto, forme d'integrazione e coordinamento;

   gli ispettori degli enti previdenziali e, in particolare, gli ispettori dell'Inps sono i funzionari cui è affidato l'esercizio dell'attività di vigilanza previdenziale;

   a partire dal mese di settembre 2015, con l'entrata in vigore del decreto legislativo n. 149 del 2015 gli ispettori di Inps ed Inail sono posti sotto l'egida del coordinamento affidato all'ispettorato nazionale del lavoro e posti in un ruolo ad esaurimento;

   ciò in quanto il controllo sugli adempimenti contributivi è la più vera occasione di garantire lo Stato sociale in questo ordinamento;

   la vigilanza previdenziale genera diritti e potestà e si concreta in un controllo sistemico del mondo del lavoro che, affrontando e sanando l'evasione ed elusione contributiva, garantisce la tutela di cittadini e aziende;

   ebbene, se tale è l'efficienza dei controlli in materia previdenziale, se tale, cioè, è la vigilanza affidata agli ispettori dell'Inps, direttamente funzionale e preordinata ad assicurare la vigenza del welfare, questa vigilanza deve essere salvaguardata;

   negli ultimi tempi si assiste, tuttavia, all'indebolimento della vigilanza dell'Inps;

   i pessimi risultati dell'Ispettorato nazionale del lavoro in termini di minore accertato lasciano evidenziare il rischio che nei fatti la semplificazione si traduca in mera perdita di incidenza della attività di vigilanza;

   infatti, dal 2013 al 2017, il numero dei controlli è notevolmente diminuito da 235.122 a 160.347, così come il recupero dei contributi evasi che è passato da 1.421,9 milioni a 1.100,1 milioni di euro;

   inoltre, dal 2014 a oggi l'Inps ha perso oltre 300 ispettori previdenziali. Fatale, soprattutto, è in grado di rivelarsi la previsione del ruolo a esaurimento. Il pensionamento delle pregresse unità, accelerato dalla riforma di «quota cento», riduce ogni giorno il numero degli ispettori;

   l'imminente operatività del decreto sul «reddito di cittadinanza» comporterà un notevole impegno finanziario nel bilancio dello Stato. E, di contro, si rischia di non avere un adeguato sistema ispettivo capace di far fronte a fenomeni delinquenziali ai danni dello Stato, che potrebbe erogare tali prestazioni a soggetti che non ne avrebbero diritto;

   pertanto, occorre correggere ciò che nei fatti si è rivelato non confacente alle esigenze del welfare e valorizzare l'attività di vigilanza previdenziale, rinforzando quelli che sono i baluardi dello Stato sociale, Inps ed Inail. Ciò si traduce nella necessità di ripristinare la potestà degli istituti di assumere nuovi ispettori, eliminando il ruolo a esaurimento;

   ciò potrà consentire di realizzare un maggior controllo del territorio, maggiori accertamenti e maggiori entrate, di offrire una più efficiente risposta alle mutevoli esigenze del mondo del lavoro, che sta cambiando anche dopo la riforma del «reddito di cittadinanza» e di dare una nuova linfa a una attività di controllo che, senza mezzi e persone, rischia di ripiegarsi pericolosamente in se stessa –:

   se il Governo non ritenga di adottare iniziative normative per eliminare la locuzione «ad esaurimento» dall'articolo 7, comma 1, del decreto legislativo n. 149 del 2015.
(4-02623)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ispettorato del lavoro

soppressione di posti di lavoro

evasione fiscale