ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02529

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 144 del 19/03/2019
Firmatari
Primo firmatario: RUFFINO DANIELA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 19/03/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 19/03/2019
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 08/04/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02529
presentato da
RUFFINO Daniela
testo di
Martedì 19 marzo 2019, seduta n. 144

   RUFFINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   con delibera n. 45 del 2012, la regione Piemonte con modalità di dubbia legittimità, ha imposto alle unità valutative geriatriche (Uvg) di raccogliere e inserire nelle «Schede di valutazione sociale» i dati personali concernenti la condizione economica dell'interessato (Isee) per ottenere la valutazione di non autosufficienza, indispensabile per accedere alle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie «lea»: prestazioni domicialiari, semiresidenziali e residenziali;

   la questione interessa migliaia di malati cronici non autosufficienti e la richiesta è avanzata ai sensi della legge n. 833 del 1978 e della normativa sui lea (articolo 54 della legge n. 289 del 2002);

   si osserva che per la predisposizione di tutte le altre numerose liste di attesa esistenti in Piemonte relative alle prestazioni per gli interventi chirurgici per le visite oculistiche e di altra natura e per la fornitura di presidi, non sono mai richiesti i dati personali, ambientali e familiari;

   in base all'articolo 1, della legge n. 833 del 1978, analogo trattamento e tutela dei dati personali dovrebbe quindi essere assicurata anche ai suddetti malati cronici non autosufficienti che richiedono la visita specialistica Uvg (unità valutativa geriatrica) per ottenere la prestazione «lea» al domicilio, oppure la frequenza del centro diurno Alzheimer, oppure il ricovero definitivo in una struttura residenziale (Rsa);

   in questo momento la richiesta da parte delle Asl della regione Piemonte dei dati personali riferiti alla situazione economica del malato cronico non autosufficiente, compresi quelli del coniuge e dei figli conviventi e non conviventi conduce, secondo l'interrogante alle seguenti considerazioni: a) la sopra precisata raccolta dei dati personali ambientali e assistenziali degli infermi e – addirittura di quelle relative alla sua famiglia (anche se i relativi componenti non convivono con l'inferno – è assolutamente non conforme alla legge, in quanto contrasta nettamente con uno dei princìpi fondamentali del servizio sanitario nazionale, le cui norme stabiliscono che le prestazioni sanitarie e socio-sanitarie devono essere assicurate esclusivamente sulla base delle condizioni di salute dei cittadini; b) è in contrasto con quanto aveva precisato il Garante per la protezione dei dati personali (cfr. Newsletter n. 276 del 12 maggio 2006) ovvero che, in relazione al riconoscimento di prestazioni sociali a soggetti non autosufficienti, sulla base del codice in materia di protezione dei dati personali, devono essere osservati «i principi di indispensabilità, pertinenza e non eccedenza dei dati raccolti rispetto alle finalità perseguite »; c) è in contrasto con l'articolo 2 della legge n. 833 del 1978, e discriminatorio ai sensi della legge n. 67 del 2006 e della legge della regione Piemonte n. 5 del 2016, in quanto sono previste diverse condizioni di accesso alle prestazioni sanitarie che discriminano i malati cronici non autosufficienti rispetto ai malati cronici autosufficienti;

   la richiesta della presentazione dell'Isee e di tutti i dati personali è prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013, solo qualora l'utente di una prestazione socio-sanitaria «lea» non abbia risorse personali sufficienti per pagare in tutto o in parte la quota alberghiera a suo carico. In questo caso l'utente può chiedere al comune di integrare la retta e presenterà l'Isee;

   fin dal 2015, il Csa (Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base) e, successivamente, la Fondazione promozione sociale onlus hanno segnalato e avanzato richiesta al Garante per la protezione dei dati personali circa le suddette pretese di dubbia legittimità delle Asl del Piemonte, per avere la conferma che i servizi sanitari non possono richiedere dati economici personali di malati/persone con disabilità che presentano istanze alle Asl per ottenere le prestazioni socio-sanitarie a cui hanno diritto in base alla legge n. 833 del 1978 e all'articolo 54 della legge n. 289 del 2002 –:

   se non si ritenga di adottare iniziative, per quanto di competenza, volte a chiarire la disciplina vigente in materia di riservatezza dei dati personali, con particolare riferimento all'accesso alle prestazioni sanitarie, alla luce delle criticità sopra evidenziate.
(4-02529)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ottica

servizio sanitario

dati personali