ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02514

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 143 del 18/03/2019
Firmatari
Primo firmatario: ZAN ALESSANDRO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/03/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 18/03/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02514
presentato da
ZAN Alessandro
testo di
Lunedì 18 marzo 2019, seduta n. 143

   ZAN. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   nel territorio comunale di Sant'Urbano, in provincia di Padova, è sita una «discarica tattica» regionale, aperta nel 1989, volta a ricevere e immagazzinare tutti i rifiuti civili e industriali prodotti nella regione Veneto, che non è stato possibile trattare, smaltire o riciclare in modo alternativo;

   dal 1989 questa discarica ha subito numerosi ampliamenti; nel dettaglio: dal volume originario di 1.080.000 metri cubi si è passati a 1.103.516 metri cubi nel 1994 tramite deliberazione di giunta regionale (Dgr) 2437 del 26 maggio 1994; tramite Dgr 616 del 22 marzo 1995 il volume è stato alzato di 126.540 metri cubi; con Dgr 517 del 23 agosto 1998, il volume autorizzato per il secondo stralcio della discarica è di 1.787.910 metri cubi, rideterminato nel 1999 in 1.900.000 metri cubi; nel 1999 dunque i volumi autorizzati per i due stralci della discarica ammontavano a 3.130.056 metri cubi; oggi, nel 2019, i volumi totali ammontano a 3.878.000 metri cubi. Quindi, il volume nel corso di questi 30 anni di attività è stato quasi quadruplicato;

   tale discarica è gestita dalla società Gea s.r.l., con sede legale nello stesso comune di Sant'Urbano;

   Gea s.r.l. in data 13 novembre 2018 ha presentato alla regione Veneto istanza per il rilascio del provvedimento autorizzatorio unico regionale per il progetto chiamato «Progetto di valorizzazione della discarica tattica regionale ubicata presso il Comune di Sant'Urbano», di fatto un ulteriore ampliamento del volume della discarica di 995.000 metri cubi, che arriverebbe così a sfiorare i 5 milioni di metri cubi;

   la discarica è ubicata in un territorio particolarmente fragile e delicato ad altissimo rischio idrogeologico, ovvero la porzione sud della provincia di Padova (denominata Bassa Padovana), che nel corso degli ultimi anni ha subito numerose catastrofi ambientali, come l'alluvione di fine ottobre 2010, evento in cui le acque coprirono addirittura il 22 per cento del territorio; il comune di Sant'Urbano è peraltro stato inserito dalla delibera n. 691 del 21 maggio 2018 della stessa giunta regionale del Veneto nella «zona gialla» delle aree colpite da inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas), comune comunque a ridosso di molti altri territori comunali compresi nella «zona rossa»;

   dunque, in un'area ad alto inquinamento di Pfas, la società Gea s.r.l. ha chiesto e ottenuto dalla regione Veneto con nota 238024 del 22 giugno 2018 e nota 291793 del 10 luglio 2018, seguite da decreto n. 71 del 9 novembre 2018, l'approvazione della realizzazione di un impianto di trattamento del percolato idoneo a ottenere l'abbattimento degli stessi Pfas; con questo stesso decreto la regione Veneto ha concesso a Gea s.r.l. lo scarico delle acque reflue provenienti dall'impianto di trattamento del percolato nel corpo idrico di superficie denominato «Scolo Consorziale Frattesina»;

   l'azienda Miteni di Trissino (VI), ritenuta una delle principali fonti di inquinamento da Pfas in Veneto, dal 2014 conferisce fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti alla discarica di Sant'Urbano (dai registri di scarico è certificato che al 2016 sono stati conferiti nella discarica 761 tonnellate di fanghi provenienti da Miteni);

   a parere dell'interrogante, un ulteriore ampliamento della discarica inserita, come descritto, in un territorio già martoriato da inquinamento e catastrofi ambientali, significherebbe aumentare esponenzialmente l'incolumità dei cittadini della Bassa Padovana e compromettere l'integrità e la sicurezza ambientale già precaria dell'area –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti e se intenda adottare iniziative normative volte a escludere la possibilità di ampliamento delle discariche in situazioni particolarmente critiche sotto il profilo ambientale come quelle sopra richiamate, con particolare riguardo ai rischi sul piano idrogeologico.
(4-02514)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

disastro causato dall'uomo

impatto ambientale