ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02397

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 136 del 05/03/2019
Firmatari
Primo firmatario: MURONI ROSSELLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 05/03/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRATOIANNI NICOLA LIBERI E UGUALI 05/03/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 05/03/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02397
presentato da
MURONI Rossella
testo di
Martedì 5 marzo 2019, seduta n. 136

   MURONI e FRATOIANNI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   in un articolo di Monica D'Ascenzo pubblicato sul sito del Sole 24 ore, categoria scuola si legge che: «Nel tuo lavoro sono poche le donne, perché le femmine non vogliono fare le giornaliste. Vogliono fare le parrucchiere e le ballerine». «A parlare così era mio figlio». «...perché pensi questo? È quello che dicono le mie compagne quando le maestre chiedono cosa vogliamo fare da grandi»;

   negli ultimi giorni è diventata virale l'immagine del libro che attribuisce alla mamma i verbi cucinare e stirare e al papà lavorare e leggere. Chiunque ha figli e li aiuta a fare i compiti si è visto passare sotto il naso certi stereotipi e allora capisce la potenza di quello che c'è là fuori. A cominciare dalla scuola, con libri, storie e conversazioni di cui non conosci i contenuti, ma che ti arrivano in casa;

   cambia il disegno e la grafica, ma la mamma continua a cucinare e stirare. Un altro esempio della visione di mamma e papà sui libri di scuola è quello della «supermamma»: si mette il rossetto, cucina i tortelli, stira le camicie, va in posta, fa la spesa, certo va anche in ufficio a lavorare e beve il tè con le amiche, ma ha sempre tempo per i figli. Il «papone» invece, se ne sta tranquillamente davanti alla tv a sentire il telegiornale, controlla le mail e quando la cena è pronta si siede a tavola;

   la lista degli esempi è lunga. Le faccende di casa alle donne, il lavoro e il divertimento, anche quello con i figli, agli uomini. A parlare con le maestre ci vanno le madri e non i padri. Cambiano i tempi e gli stereotipi resistono e si adattano, infatti, l'innovazione e il digitale sono affari da papà. Perché mamma è quella che ancora sogna per te un futuro da violinista, mentre papà sa che sarai un mago dei computer;

   questi stereotipi non fanno male solo alle donne, perché non rendono giustizia alle nuove generazioni di padri che hanno un'attenzione per i figli e la famiglia non ancora rappresentata nei libri di scuola;

   di stereotipi, nei libri di scuola ce n'è per tutti, a cominciare dai nonni. La nonna naturalmente cucina e fa la maglia, il nonno continua, come faceva da papà, a leggere il giornale e fumare la pipa. Ci sono stereotipi anche per i piccoli. Le bambine sono quelle destinate a pulire e i bambini quelli che dovranno fare gli eroi e salvare il mondo. I maestri sono svegli, simpatici, divertenti e interessanti mentre le maestre sono quelle che chiacchierano nell'intervallo;

   a questo punto si può dire che una miriade di stereotipi invade la scuola. Le bambine giocano con le bambole e preparano la torta, mentre i bambini suonano strumenti, fanno i sub e giocano su un prato. Alle bambine si dice: ti piace il rosa, farai la ballerina e dovrai essere bella. Ai bambini si dice sei forte, coraggioso e portato a grandi imprese;

   il discorso sui libri di scuola è ben più ampio di quello sugli stereotipi di genere. Perché poi ci sono quelli sugli immigrati, ad esempio, ma non manca chi si lancia in novità scientifiche, come in alcuni libri della prima media –:

   se non intenda istituire un tavolo tecnico nel quale siano rappresentate tutte le categorie del mondo della scuola al fine di promuovere l'adozione di piani dell'offerta formativa più aderenti al nuovo contesto culturale e sociale, nonché la diffusione di libri scolastici che non siano basati su vecchi e anacronistici stereotipi.
(4-02397)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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