ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02255

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 125 del 13/02/2019
Firmatari
Primo firmatario: BIGNAMI GALEAZZO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 13/02/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 13/02/2019
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 13/02/2019
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI 13/02/2019
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 13/03/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02255
presentato da
BIGNAMI Galeazzo
testo di
Mercoledì 13 febbraio 2019, seduta n. 125

   BIGNAMI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il giorno del ricordo è stato istituito con la legge 30 marzo 2004, n. 92, per ricordare le vittime delle foibe e l'esodo dei tanti italiani costretti a fuggire dalle terre d'Istria, Dalmazia e Friuli Venezia Giulia al termine della seconda guerra mondiale;

   dopo decenni di negazionismo, questa legge riconobbe i sanguinosi fatti legati all'eccidio di migliaia e migliaia di connazionali per mano dei partigiani comunisti del maresciallo Tito, conferendo dignità e memoria storica a quanti furono trucidati e infoibati;

   da molti anni ormai gli organi di stampa, attraverso dettagliate inchieste giornalistiche, si occupano di quello che è stato definito uno «scandalo tutto italiano»: l'erogazione della pensione Inps a coloro che militarono nell'esercito jugoslavo e che, negli anni atroci che seguirono la seconda guerra mondiale, si macchiarono di numerosi ed efferati crimini nei confronti di nostri connazionali;

   ciò parrebbe essere stato possibile in virtù di una interpretazione, comunque discutibile, di una direttiva europea;

   già negli anni Novanta si cominciò a parlare di «pensionopoli balcanica» con il dettaglio dei numeri. Già all'epoca l'INPS erogava oltre 32mila, tra pensioni e reversibilità, nell'ex Jugoslavia, per un importo di 18 miliardi di lire al mese (http://www.alessandriaoggi.info);

   nel 2000 un'altra inchiesta giornalistica de «Il giornale» parlava di 29.149 pensioni erogate dall'Inps nell'ex Jugoslavia;

   tra coloro che hanno percepito la pensione fino alla morte si trovano, a titolo di esempio, Ciro Raner capo del campo di concentramento jugoslavo per prigionieri italiani di Borovnica (che incassò la pensione fino alla sua morte e che, nel 1987, data di accoglimento della domanda, incassò 50 milioni di lire di arretrati, con contributi relativi a sole 72 settimane di servizio militare tra il 1941 e il 1942) e Mario Toffanin conosciuto come comandante Giacca, che nel ‘45 si rese responsabile del massacro delle Malghe di Porzus, nell'alto Friuli (fuggito in Cecoslovacchia, condannato all'ergastolo e poi graziato durante la presidenza Pertini);

   non meno paradossale appare il fatto che al Maresciallo Tito fu assegnato, nel 1969, il cavalierato di Gran Croce, onorificenza mai revocata o messa in discussione. Negli anni numerose e ripetute sono state le richieste, provenienti dalle associazioni rappresentative degli esuli, di cancellazione delle onorificenze a Tito e ai suoi uomini per «indegnità». Di recente anche un assessore della regione Friuli Venezia Giulia si è fatto promotore di una mozione per chiedere al Governo una modifica della legge che disciplina la concessione delle onorificenze (legge 178 del 1951) in modo da poter revocare l'onorificenza concessa a Tito –:

   quante siano a oggi le pensioni erogate dall'Inps nei territori della ex jugoslavia a militanti dell'allora esercito jugoslavo;

   quali iniziative tempestive e urgenti di competenza si intendano assumere per la revoca delle pensioni di coloro che si macchiarono di tali efferati crimini nonché per la revoca delle, reversibilità;

   se il Governo intenda valutare se sussistano i presupposti per adottare iniziative volte a modificare la normativa vigente affinché si possa revocare l'onorificenza concessa a Tito nel 1969, circostanza che rappresenta una ferita ancora aperta nel doveroso percorso di verità rispetto a quei fatti tragici sui quali, per troppo tempo, è calata una coltre di silenzio.
(4-02255)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

revisione della legge

guerra

riconoscimento onorifico