ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02239

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 124 del 12/02/2019
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 12/02/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 12/02/2019
Stato iter:
01/08/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/08/2019
MERLO RICARDO ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 01/08/2019

CONCLUSO IL 01/08/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02239
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Martedì 12 febbraio 2019, seduta n. 124

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   la risoluzione conclusiva di dibattito in commissione n. 8-00002, sulla quale il Governo ha espresso parere favorevole ed approvata dalla III Commissione della Camera dei deputati nella seduta del 24 ottobre 2018, impegna il Governo medesimo ad avviare e proseguire percorsi volti a sottoscrivere trattati e/o accordi bilaterali con il Marocco, l'Albania, la Tunisia e la Nigeria, nonché con ulteriori Stati, per agevolare e semplificare il trasferimento dei detenuti al fine dell'esecuzione penale nello Stato di provenienza, attraverso strumenti e clausole che comprendano anche l'eliminazione della mancanza di consenso del detenuto dalle condizioni ostative –:

   quale sia lo stato di avanzamento dei lavori per la realizzazione dell'impegno.
(4-02239)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 1 agosto 2019
nell'allegato B della seduta n. 220
4-02239
presentata da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea

  Risposta. — In linea con gli impegni derivanti dalla risoluzione in questione, approvata dalla III Commissione della Camera dei deputati lo scorso 24 ottobre, il Governo italiano ha continuato a sostenere un sempre maggiore utilizzo degli strumenti di cooperazione tra Stati per il trasferimento dei detenuti ai fini dell'esecuzione della pena nei rispettivi Paesi d'origine.
  Negli ultimi mesi, anche grazie all'impulso del competente Ministero della giustizia, sono stati parafati accordi in materia di trasferimento delle persone condannate con il Niger (il 28 febbraio scorso, unitamente ad altri due Accordi in materia di cooperazione giudiziaria in materia penale), con la Libia (17-19 giugno) e con il Mali (2 luglio). Tali convenzioni, peraltro, come quella già parafata con il Senegal nell'aprile 2017, prevedono che si possa procedere al trasferimento della persona condannata prescindendo dal suo consenso nel caso in cui la sentenza definitiva di condanna, o un provvedimento amministrativo definitivo emesso in conseguenza di tale sentenza, disponga l'espulsione o altra misura per effetto della quale la persona condannata non potrà più soggiornare nel territorio dello Stato di condanna dopo la scarcerazione. Analoga disposizione è stata altresì prevista nell'accordo con il Kosovo, firmato l'11 aprile scorso.
  Sono inoltre in corso di negoziazione accordi con paesi a vario titolo significativi, quali Filippine (una bozza di testo di accordo è già all'attenzione delle parti), Taiwan (i negoziati sono stati avviati lo scorso 1° luglio), Vietnam (una delegazione vietnamita è attesa a Roma in autunno), Paraguay e Capo Verde (i cui negoziati sono previsti, rispettivamente, il 25 e 26 luglio prossimi ad Asunción e dal 16 al 20 settembre a Roma). Il Governo è inoltre in contatto con la repubblica popolare cinese, cui è stata trasmessa una bozza di Accordo. Per quanto concerne la Tunisia, a una prima richiesta di avvio di un negoziato in materia, formulata lo scorso aprile da una delegazione tecnica del Ministero della giustizia, le autorità tunisine hanno risposto con riserve. Il Ministero della giustizia intende riproporre l'apertura di un negoziato sul trasferimento dei detenuti in occasione di una prossima missione a Tunisi per lo svolgimento di trattative riguardanti l'accordo in materia di assistenza giudiziaria.
  Si segnala altresì che il Consiglio dei Ministri ha approvato, l'11 giugno scorso, il disegno di legge di ratifica ed esecuzione del Trattato con la Colombia in materia di trasferimento delle persone condannate, fatto a Roma il 16 dicembre 2016, insieme ad altri due accordi di estradizione e di assistenza giudiziaria in materia penale. Inoltre, come noto, è stato avviato l'iter parlamentare dei disegni di legge di ratifica ed esecuzione del trattato sul trasferimento delle persone condannate con l'Argentina, fatto a Buenos Aires l'8 maggio 2017, e con la Nigeria, fatto a Roma l'8 novembre 2016, già licenziati dal Senato nella seduta dell'11 luglio scorso.
  Con particolare riferimento all’
iter di ratifica da parte nigeriana, la procedura interna prevede la ratifica del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro della giustizia, sentito il Consiglio dei Ministri. A seguito della riconferma del Presidente Buhari alle elezioni presidenziali del 23 febbraio scorso, ci si attende che i lavori per la ratifica dell'accordo possano essere prossimamente ripresi, in seguito alla nomina del nuovo Governo. La nostra ambasciata ad Abuja sta seguendo gli sviluppi affinché il processo possa concludersi il più sollecitamente possibile.
  Per quanto riguarda il Regno del Marocco, il 1° aprile 2014 è stata firmata a Rabat una convenzione sul trasferimento delle persone condannate, non è ancora entrata in vigore. Infatti, mentre l'Italia ha notificato per via diplomatica la conclusione delle procedure di ratifica il 13 settembre 2016, da parte marocchina il testo – già licenziato dalla camera dei rappresentanti – non è stato tuttavia ancora approvato da parte della camera dei consiglieri. L'ambasciata a Rabat continua a monitorare da vicino la conclusione delle procedure interne nel rispetto delle prerogative del Parlamento marocchino.
  Con l'Albania è in vigore dal 25 giugno 2004 l'Accordo Aggiuntivo alla Convenzione europea sul trasferimento delle persone condannate del 21 marzo 1983, che consente di prescindere dal consenso dell'interessato al trasferimento dallo Stato di condanna verso quello di cui il condannato è cittadino in circostanze analoghe a quelle previste nei recenti accordi con Niger, Libia, Mali, Senegal e Kosovo sopra citati. L'effettiva attuazione di tale Intesa sta tuttavia registrando alcune criticità operative, ad esempio relative ai tempi del riconoscimento delle sentenze italiane di condanna da parte delle autorità albanesi o a difficoltà oggettive, di natura logistica, del sistema penitenziario dello Stato di provenienza. Il Ministero della giustizia continua a essere impegnato nella ricerca di soluzioni tecniche condivise con la parte albanese, al fine di superare tali barriere attuative ed interpretative e pervenire all'effettivo trasferimento in Albania di quei detenuti per i quali tutto il procedimento amministrativo è completo.
  In conclusione si assicura che il Governo – e in particolar modo il competente Ministero della giustizia, d'intesa con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale – continuerà ad impegnarsi nella direzione auspicata, sia attraverso negoziati volti a sottoscrivere trattati e/o accordi bilaterali in materia di trasferimento dei detenuti, anche escludendo – ove possibile – la necessità del consenso del condannato, sia allo scopo di ridurre eventuali barriere burocratiche o applicative, sempre nel rispetto dei diritti della persona del detenuto.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ricardo Antonio Merlo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

accordo bilaterale

risoluzione

esecuzione della sentenza