ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02206

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 122 del 07/02/2019
Firmatari
Primo firmatario: MAGI RICCARDO
Gruppo: MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 07/02/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 07/02/2019
Stato iter:
12/02/2019
Fasi iter:

RITIRATO IL 12/02/2019

CONCLUSO IL 12/02/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02206
presentato da
MAGI Riccardo
testo di
Giovedì 7 febbraio 2019, seduta n. 122

   MAGI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per gli affari europei, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   la Corte di giustizia dell'Unione europea ha condannato l'Italia il 17 novembre 2011, in merito alla causa C-496/09, poiché non ha adottato tutte le misure necessarie per conformarsi alla sentenza 10 aprile 2004, causa C-99/02, Commissione/Italia, relativa al regime di aiuti concessi dall'Italia per interventi a favore dell'occupazione, dichiarati illegittimi ed incompatibili con il mercato comune, venendo meno agli obblighi che incombono sul Paese in forza di tale decisione e dell'articolo 228, n. 1, del trattato CE;

   il 2 dicembre 2014 la stessa Corte ha condannato l'Italia nella causa C-196/13 per 200 discariche non bonificate, prevedendo come sanzione una multa forfettaria di 40 milioni di euro e una multa semestrale proporzionale alle discariche ancora non bonificate;

   il 16 luglio 2015 ha condannato l'Italia nella causa C-653/13 per non aver adottato tutte le misure necessarie all'esecuzione della sentenza Commissione/Italia (C-297/08) sull'emergenza rifiuti in Campania, comminando una multa giornaliera di 120.000 euro per ciascun giorno di ritardo nell'attuazione delle misure necessarie e una multa forfettaria di 20 milioni di euro;

   il 17 settembre 2015 la Corte ha condannato l'Italia nella causa C-367/14, perché ha ritenuto che le riduzioni e/o sgravi dagli oneri sociali concessi tra il 1995 e il 1997 a una serie di imprese del territorio insulare di Venezia e Chioggia costituivano aiuti di Stato incompatibili con il mercato comune; a seguito della sentenza il nostro Paese ha versato una somma forfettaria di 30 milioni di euro e dovrà versare una penalità di 12 milioni di euro per ogni semestre di ritardo nel recupero degli aiuti;

   il 31 maggio 2018 la Corte ha condannato l'Italia nella causa C-251/17 per aver omesso di adottare le disposizioni necessarie per garantire che diversi agglomerati situati nel territorio italiano fossero provvisti di reti fognarie per la raccolta e/o di trattamento delle acque reflue urbane conformi alle prescrizioni dell'articolo 3, dell'articolo 4, paragrafi 1 e 3, nonché dell'articolo 10 della direttiva 91/271; per tali motivi la Corte ha stabilito che: 1) la Repubblica italiana, non avendo adottato tutte le misure necessarie per l'esecuzione della sentenza del 19 luglio 2012, Commissione/Italia (C565/10), è venuta meno agli obblighi che le incombono in forza dell'articolo 260, paragrafo 1, TFUE; 2) nel caso in cui l'inadempimento constatato al punto 1 persista al giorno della pronuncia della sentenza, la Repubblica italiana è condannata a pagare alla Commissione europea una penalità di 30.112.500 euro per ciascun semestre di ritardo nell'attuazione delle misure necessarie per ottemperare alla sentenza del 19 luglio 2012 già citata, a partire dalla data della pronuncia della sentenza e fino all'esecuzione integrale della medesima, penalità il cui importo effettivo deve essere calcolato alla fine di ciascun periodo di sei mesi riducendo l'importo complessivo di una quota corrispondente alla percentuale che rappresenta il numero di abitanti equivalenti degli agglomerati i cui sistemi di raccolta e di trattamento delle acque reflue urbane sono stati resi conformi con quanto statuito dalla citata sentenza in rapporto al numero di abitanti degli agglomerati che non dispongono di tali sistemi al giorno della pronuncia; 3) la Repubblica italiana, inoltre, è condannata a pagare alla Commissione una somma forfettaria di 25 milioni di euro –:

   quale sia l'importo complessivo delle sanzioni pecuniarie che l'Italia ha dovuto versare in ragione delle condanne irrogate dalla Corte di giustizia ai sensi dell'articolo 260 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea e quali iniziative il Governo stia mettendo in campo per ottemperare a tali sentenze.
(4-02206)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

esecuzione della sentenza

trattamento dell'acqua

zona urbana