ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02199

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 122 del 07/02/2019
Firmatari
Primo firmatario: UNGARO MASSIMO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/02/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 07/02/2019
Stato iter:
03/06/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/06/2019
MERLO RICARDO ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/06/2019

CONCLUSO IL 03/06/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02199
presentato da
UNGARO Massimo
testo di
Giovedì 7 febbraio 2019, seduta n. 122

   UNGARO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   se non vi saranno nuovi negoziati, ovvero un'accettazione a Bruxelles della richiesta di prorogare gli effetti dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona di almeno altri nove mesi per uscire dall'Unione europea rispetto alla fissata data del 29 marzo, per la prima volta al voto continentale non parteciperà il Regno Unito a causa dell'esito del referendum sulla «Brexit» tenutosi nel 2016;

   la Gran Bretagna quindi, come d'altro canto già la Confederazione elvetica, diventerà «Paese terzo», pur insistendo nella spazio geografico europeo;

   la legge n. 459 del 2001 sull'esercizio del diritto di voto all'estero non si applica alle elezioni europee, che sono regolate dalla legge 24 gennaio 1979, n. 18, e successive modificazioni. Al suffragio europeo non si applica, pertanto, il sistema del voto per corrispondenza: gli elettori italiani aventi diritto e stabilmente residenti nei Paesi dell'Unione europea, possono infatti recarsi presso le apposite sezioni elettorali istituite in loco dalla rete diplomatico-consolare italiana;

   si stima attualmente che siano più di 700 mila i connazionali che vivono nel Regno Unito. Se a questi si aggiungono i circa 300 mila italiani in Svizzera, sono più di un milione gli aventi diritto al voto italiani che risiedono nello spazio geografico europeo che non potranno votare il prossimo anno a meno di non intraprendere uno «scoraggiante» – in termini di propensione alla partecipazione al voto – viaggio nella Penisola per esercitare questa importantissima prerogativa;

   è superfluo, ma purtroppo, ad avviso dell'interrogante, non per il Governo presieduto dal Presidente del Consiglio Prof. Giuseppe Conte, dire che l'impatto economico e socio-politico della «Brexit» sull'Italia e l'Europa è enorme. Questo contribuisce anche ad una recente disaffezione dei cittadini verso le importanti Istituzioni comunitarie che va combattuta anche con l'esercizio dei diritti fondamentali –:

   se i Ministri interrogati non intendano adottare, di concerto con gli altri Ministri competenti, iniziative urgenti per prevedere forme transitorie di allestimento dei seggi elettorali nel Regno Unito e in Svizzera per permettere e favorire la partecipazione al voto degli italiani residenti in Gran Bretagna e nella Conferenza elvetica presso le locali sedi consolari per le elezioni del Parlamento europeo del 2019 nel caso o meno di uscita del Regno Unito dall'Unione europea a fine marzo 2019.
(4-02199)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 3 giugno 2019
nell'allegato B della seduta n. 183
4-02199
presentata da
UNGARO Massimo

  Risposta. — L'attuale normativa in materia di elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia (la legge n. 18 del 1979 e le sue successive modifiche) prevede che i connazionali a vario titolo presenti (residenti e temporanei) all'interno del territorio degli altri paesi dell'Unione europea possono votare presso i seggi esteri istituiti dai nostri uffici diplomatici e consolari. In tale disposizione non rientrano, pertanto, gli elettori italiani residenti nei paesi extra-Unione europea i quali, a legge vigente, possono votare esclusivamente rientrando in Italia presso i seggi istituiti nei Comuni dove risultano iscritti negli elenchi elettorali.
  Per quanto concerne l'esercizio del voto nel Regno Unito, il Consiglio europeo – con decisione 20013/19 dell'11 aprile 2019 – ha accordato al Regno Unito una proroga «flessibile» dell'articolo 50 del trattato dell'Unione europea (TUE) non oltre il 31 ottobre 2019, prevedendo che, se l'accordo di recesso verrà nel frattempo ratificato dalle due parti prima di tale data, l'uscita avrà luogo il primo giorno del mese successivo.
  Tra le condizioni stabilite per la concessione della proroga, la decisione del Consiglio europeo prevede l'obbligo per il Regno Unito di organizzare le prossime elezioni del Parlamento europeo del 23-26 maggio 2019 se il Paese sarà ancora membro dell'Unione europea e se, entro il 22 maggio 2019 non avrà ratificato l'accordo di recesso.
  Se, dunque, il Regno Unito sarà ancora uno Stato membro dell'Unione europea, gli elettori italiani lì residenti potranno votare alle elezioni europee presso i seggi che verranno istituiti in loco, previa conclusione delle intese previste dalla normativa. La nostra ambasciata a Londra si è immediatamente attivata per formalizzare l'intesa, già anticipataci dalle autorità locali.
  È, invece, molto diverso il caso della Svizzera, per cui il legislatore non ha mai previsto deroghe o regimi di voto assimilabili a quello in area Unione europea. Di conseguenza, in mancanza di modifiche di rango legislativo
ad hoc, gli elettori italiani residenti in Svizzera avranno la possibilità di esprimere il loro voto per il Parlamento europeo rientrando in Italia, come del resto sempre avvenuto per loro, al pari di tutti i connazionali residenti in Paesi extra-Unione europea fin dall'entrata in vigore della legge n. 18 del 1979 ad oggi.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Ricardo Antonio Merlo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

elezioni europee

conseguenza economica

diritto di voto