ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02195

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 122 del 07/02/2019
Firmatari
Primo firmatario: ORLANDO ANDREA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/02/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 07/02/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02195
presentato da
ORLANDO Andrea
testo di
Giovedì 7 febbraio 2019, seduta n. 122

   ORLANDO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   la società Parmalat spa, con oltre 90 siti produttivi, è leader mondiale nella produzione e nella distribuzione del latte e dei suoi derivati. A partire dal 2011 essa è controllata dalla società francese Lactalis;

   il 3 dicembre 2018, l'azionista di controllo ha superato il 90 per cento del capitale di Parmalat spa, facendo scattare l'offerta pubblica di acquisto residuale obbligatoria sulle restanti azioni nonché la procedura che consente il ritiro della società di Collecchio dal listino di piazza Affari (cosiddetto «delisting»), dove era rientrata nel 2005 dopo il lavoro di risanamento dell'ex commissario straordinario, Enrico Bondi;

   il 9 gennaio 2019 i dipendenti di Parmalat hanno ricevuto una formale nota di servizio nella quale la multinazionale francese annuncia una riorganizzazione globale che, secondo fonti di stampa, prevede – tra le altre cose – l'assorbimento del corporate in «Lactalis Italia» e la conseguente concentrazione in Francia di tutte le funzioni strategiche e di supervisione. Parmalat, dunque, non sarebbe più gestita a Collecchio dal management italiano ma a Laval, diventando a tutti gli effetti una consociata del gruppo francese e perdendo definitivamente la sua autonomia;

   la ristrutturazione che il gruppo di Laval intende perseguire, sebbene solo annunciata senza ulteriori dettagli, rischia di avere un impatto di sistema sull'intera filiera agro-alimentare italiana: infatti, mettendo insieme Parmalat e Galbani, azienda casearia italiana anch'essa di proprietà della multinazionale francese, Lactalis conta in Italia circa 5 mila dipendenti, comprensibilmente in apprensione per il loro destino occupazionale e per il futuro industriale dei siti italiani;

   i sindacati, nei giorni scorsi, hanno espresso grande preoccupazione per un piano industriale che rischia di compromettere il valore commerciale e le potenzialità industriali di un marchio strategico del settore agro-alimentare italiano, legato al territorio, ai brand locali, all'acquisto di latte italiano e, in generale, al know-how maturato a Collecchio nel corso della storia decennale di Parmalat;

   il delisting e il nuovo piano industriale si inseriscono in una sequenza di decisioni che ha progressivamente declassato l'indipendenza formale della società emiliana: in particolare, nel 2012 Lactalis ha utilizzato cosiddetto «tesoretto» di Parmalat – circa 1,5 miliardi di euro accumulati durate la gestione commissariale – in un'operazione «a parti correlate» che ha drenato gran parte della liquidità verso il socio francese a fronte della cessione a Collecchio della controllata americana Lactalis American Group (Lag). Tale operazione è tuttora oggetto di contestazioni e approfondimenti da parte della Consob e della magistratura –:

   se il Governo sia a conoscenza del piano industriale del gruppo Lactalis per quanto attiene al futuro della Parmalat spa e quali iniziative di competenza ritenga di assumere al fine di garantire le capacità produttive del gruppo, il suo sviluppo e i livelli occupazionali in Italia, nonché per evitare pesanti conseguenze sul settore agroalimentare italiano;

   quali altre iniziative il Governo intenda assumere, per quanto di competenza, per la tutela del brand italiano, la conservazione in loco delle funzioni organizzative, direttive, manageriali nonché il mantenimento della loro titolarità in capo al management italiano.
(4-02195)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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