ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02143

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 118 del 31/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: DI LAURO CARMEN
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 31/01/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIORDANO CONNY MOVIMENTO 5 STELLE 31/01/2019
SARLI DORIANA MOVIMENTO 5 STELLE 31/01/2019
D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE 31/01/2019
SCERRA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 31/01/2019
AMITRANO ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 31/01/2019
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 31/01/2019
ROMANIELLO CRISTIAN MOVIMENTO 5 STELLE 31/01/2019
MANZO TERESA MOVIMENTO 5 STELLE 31/01/2019
IOVINO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 31/01/2019
BRUNO RAFFAELE MOVIMENTO 5 STELLE 31/01/2019
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 31/01/2019
TROIANO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 05/02/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 31/01/2019
Stato iter:
04/12/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/12/2020
ZAMPA SANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 05/02/2019

SOLLECITO IL 27/09/2019

SOLLECITO IL 23/10/2019

SOLLECITO IL 11/12/2019

SOLLECITO IL 05/02/2020

SOLLECITO IL 26/02/2020

SOLLECITO IL 31/07/2020

SOLLECITO IL 11/09/2020

SOLLECITO IL 30/09/2020

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/12/2020

CONCLUSO IL 04/12/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02143
presentato da
DI LAURO Carmen
testo presentato
Giovedì 31 gennaio 2019
modificato
Martedì 5 febbraio 2019, seduta n. 120

   DI LAURO, GIORDANO, SARLI, D'ARRANDO, SCERRA, AMITRANO, PARENTELA, ROMANIELLO, MANZO, IOVINO, BRUNO, MASSIMO ENRICO BARONI, TROIANO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   la legge n. 180 del 1978, nota anche come «legge Basaglia», è un caposaldo della legislazione nazionale in tema di salute mentale. Essa ha avuto il merito di porre fine al trattamento inumano delle persone con sofferenza psichica, disponendo la chiusura degli ospedali psichiatrici (cosiddetti manicomi), passando, da una logica di esclusione sociale e di emarginazione ad una di responsabilità verso il malato, di umanità, di garanzia dei diritti della persona ed inclusione all'interno della società;

   secondo l'Organizzazione mondiale della sanità tale legge è «uno dei pochi eventi innovativi nel campo della psichiatria su scala mondiale»;

   secondo la Società italiana di psichiatria, dall'approvazione della legge Basaglia, sono stati curati 20 milioni di italiani, ed attualmente 800.000 pazienti all'anno si rivolgono ai dipartimenti di salute mentale; tuttavia, circa 6 milioni di persone con problemi psichici evitano di rivolgersi alle strutture pubbliche e in parte usufruiscono di servizi offerti dal settore privato;

   attualmente il sistema dei dipartimenti di sanità mentale è sottoposto ad enormi stress, svolgendo il ruolo di interfaccia primaria con persone colpite da psicopatologia, a causa della mancanza di risorse e personale adeguato e per l'assenza o inadeguatezza delle strutture;

   negli ultimi anni si stanno ulteriormente approfondendo le ricerche sui disturbi legati all'ansia e alla depressione, sui disturbi alimentari (a partire da bulimia e anoressia), sui disturbi pervasivi dello sviluppo, sui disturbi dello spettro autistico, sulle dipendenze da sostanze, da gioco d'azzardo patologico, e da nuove forme di dipendenza tra cui le dipendenze tecnologiche a altro;

   risulta assente uno strumento omogeneo sul territorio nazionale che si occupi di gestione emergenziale della salute mentale e che possa trattare quei casi che necessitano un intervento urgente e che invece vengono gestiti con personale sanitario non formato in maniera specifica;

   investimenti nel benessere psicologico, come evidenziato da recenti studi, comporterebbero, se non nell'immediato, quanto meno nel medio e nel lungo periodo, ingenti risparmi nella spesa pubblica; tali risparmi si realizzerebbero tramite minori spese sanitarie ed assistenziali;

   sono trascorsi circa 18 anni da quando la Consulta nazionale per la salute mentale, creata presso il Ministero della salute, ha terminato i propri lavori e dato grande impulso a una discussione molto fertile sul tema della sofferenza psichica, promuovendo una serie di rinnovamenti e aggiornamenti importanti;

   oggi si rende necessario e improrogabile ricreare nuovamente tale organo, con la partecipazione di dirigenti esperti del Ministero della salute e del Ministero della giustizia, di esponenti delle società scientifiche più rappresentative a livello nazionale degli operatori del settore, dell'università e della ricerca, di associazioni di pazienti e di familiari, di referenti delle regioni degli ordini professionali, dando inoltre la possibilità di partecipare, in qualità di uditori, a parlamentari impegnati su questo tema –:

   se intenda adottare le iniziative di competenza per formare nuovamente la Consulta nazionale per la salute mentale, coinvolgendo, all'occorrenza, enti e istituzioni che operano da anni nel settore del benessere mentale, al fine di affrontare le tematiche esposte in premessa.
(4-02143)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 4 dicembre 2020
nell'allegato B della seduta n. 439
4-02143
presentata da
DI LAURO Carmen

  Risposta. — Come ricordato nell'interrogazione parlamentare in esame, la legge n. 180 del 1978 ha radicalmente modificato il sistema di trattamento della malattia mentale, rendendo l'Italia un Paese pioniere nel riconoscere i diritti del malato, promuovendo la chiusura delle «istituzioni totali», come i manicomi, consentendo lo sviluppo di una rete di servizi integrati, nonché prevedendo il ricovero del paziente solo in caso di acuzie (presso i servizi psichiatrici di diagnosi e cura), servizi che la stessa Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha valutato come un modello di eccellenza internazionale.
  L'organizzazione degli interventi (sanitari e sociosanitari) basati su questa visione è proseguito nell'arco di questi 40 anni ed ha portato, con le leggi n. 9 del 2012 e n. 81 del 2014, anche al superamento, conclusosi nel 2017, degli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) su tutto il territorio italiano, per far posto, non solo alle residenze per le misure di sicurezza detentive (Rems), ma soprattutto a percorsi di cura e riabilitazione individuali con misure di sicurezza non detentive.
  Tale azione è stata riconosciuta a livello internazionale come una grande sfida e un passo decisivo nel rispetto dei diritti di tutte le persone con disabilità mentale.
  Per quanto attiene alla questione sollevata, nel far presente che, ad oggi, non sussiste alcuna iniziativa rivolta alla ricostituzione della Consulta nazionale per la salute mentale, si segnala che, con decreto del Ministro della salute in data 24 gennaio 2019, è stato istituito presso questo Ministero un tavolo di lavoro sulla salute mentale della durata di tre anni, con il compito di:

   a) verificare lo stato di implementazione delle linee guida o dei documenti scientifici, ivi compresi gli accordi sanciti in sede di Conferenza Stato-regioni e di Conferenza unificata in attuazione del piano di azioni nazionale per la salute mentale;

   b) verificare l'appropriatezza dei percorsi di trattamento e riabilitazione erogati dai servizi territoriali e dai servizi psichiatrici di diagnosi e cura;

   c) approfondire, alla luce dei dati del «sistema informativo salute mentale», l'esistenza di eventuali criticità nei servizi territoriali, ed elaborare proposte per il loro superamento e per l'ottimizzazione della rete dei servizi, attraverso il loro potenziamento;

   d) proporre azioni operative e normative per favorire l'attuazione dei più appropriati modelli di intervento per la diagnosi, la cura e la riabilitazione psicosociale dei portatori di disagio psichico, finalizzati alla riduzione dei trattamenti sanitari obbligatori (Tso) e volontari, la contenzione meccanica e quella farmacologica.
   In data 17 giugno 2019 è stato costituito, in seno al tavolo di lavoro, il gruppo di lavoro, composto da rappresentanti del Ministero della salute, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca, della Conferenza delle regioni e delle province autonome, dell'istituto superiore di sanità, delle società scientifiche più rappresentative, degli ordini professionali, delle principali associazioni nazionali e delle federazioni nazionali delle categorie professionali coinvolte, nei dipartimenti di salute mentale, nel processo di presa in carico dei pazienti affetti da disturbi mentali di ogni fascia di età, nonché delle associazioni dei familiari di valenza nazionale.
   Il tavolo di lavoro si è insediato il 26 giugno 2019: nel corso del periodo di attività, in particolare, il tavolo ha elaborato una serie di proposte concernenti le aree critiche relative alle tematiche della salute mentale.
   Tali proposte sono state sottoposte all'attenzione del Ministro della salute il 26 giugno 2020, e sono state condivise ed approvate dal Ministro il 28 luglio 2020.
   Segnalo inoltre che, in seguito alle problematiche derivanti dall'emergenza pandemica da coronavirus Sars-CoV-2, il Tavolo di lavoro ha prodotto il documento «COVID-19: indicazioni emergenziali per le attività assistenziali e le misure di prevenzione e controllo nei dipartimenti di salute mentale e nei servizi di neuropsichiatria infantile dell'infanzia e dell'adolescenza».
   Il Ministero della salute ha dato a questo documento la massima diffusione presso i servizi dedicati ed i soggetti interessati, tramite la circolare n. 14314 del 23 aprile 2020, recante il medesimo titolo del documento.

La Sottosegretaria di Stato per la salute: Sandra Zampa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia mentale

indipendenza tecnologica

professione sanitaria