ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02121

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 117 del 30/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: SPERANZA ROBERTO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 30/01/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 30/01/2019
Stato iter:
24/06/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/06/2019
DEL RE EMANUELA CLAUDIA ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/06/2019

CONCLUSO IL 24/06/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02121
presentato da
SPERANZA Roberto
testo di
Mercoledì 30 gennaio 2019, seduta n. 117

   SPERANZA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   il 28 gennaio 2019, il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che alla fine di questo mese non prolungherà la missione della Tiph (Temporary International Presence in Hebron);

   l'attuale missione fa seguito alla prima Tiph, che è stata costituita nel 1994 in seguito al massacro di 29 fedeli islamici nella Tomba dei Patriarchi da parte di un colono ebreo. La missione è stata approvata dal Consiglio di sicurezza dell'Onu, poi confermata negli accordi di Oslo fra Israele e Olp e rilanciata ancora nel convegno di Wye River nel 1998. Della missione fanno parte cinque Paesi: Italia, Svizzera, Norvegia, Svezia e Turchia;

   sulla base del memorandum d'intesa firmato il 30 gennaio 1997 i compiti del personale impiegato sono i seguenti: fornire attraverso la sua presenza un senso di sicurezza ai palestinesi di Hebron; aiutare a promuovere la stabilità e un idoneo ambiente che possano portare a un accrescimento dello stato del benessere dei palestinesi di Hebron; osservare l'accrescimento della pace e della prosperità tra i palestinesi; assistere nella promozione e nell'esecuzione dei progetti iniziati dai Paesi donatori; incoraggiare lo sviluppo economico e la crescita di Hebron; fornire rapporti; coordinare le proprie attività con le autorità israeliane e palestinesi nei modi previsti dall'accordo. Essendo la Tiph una missione civile tutti gli osservatori sono disarmati;

   l'attuale contributo italiano prevede dal 1° gennaio 2018 un impiego massimo di 16 militari (oggi sono presenti 14 carabinieri) e 4 mezzi terrestri;

   nell'annunciare la sua decisione Netanyahu ha affermato che Israele «non consentirà la prosecuzione della presenza di una forza internazionale che opera contro di noi»;

   la scelta unilaterale del Primo Ministro israeliano lede il già fragile equilibrio mediorientale –:

   se siano a conoscenza della decisione del Governo israeliano e quali iniziative di competenza intendano assumere per evitare che un avamposto di legalità, quale è la missione Tiph, di cui il nostro Paese fa parte, venga smantellato.
(4-02121)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 24 giugno 2019
nell'allegato B della seduta n. 195
4-02121
presentata da
SPERANZA Roberto

  Risposta. — Il 29 gennaio 2019 il Primo ministro Netanyahu ha annunciato di non volere rinnovare il mandato semestrale della missione TIPH. Ai sensi dell'accordo istitutivo del TIPH del 21 gennaio 1997, per il prosieguo della missione è necessario il consenso di entrambe le parti. Alla luce della decisione israeliana, dal 1° febbraio 2019 la missione non ha più un mandato per svolgere i propri compiti ed ha terminato definitivamente la sua operatività il 15 maggio 2019.
  In tale contesto, il Governo italiano, congiuntamente agli altri Paesi contributori (Norvegia, Svezia, Turchia e Svizzera), ha formalmente espresso attraverso un comunicato dei cinque Ministri degli esteri il profondo rammarico per la decisione presa dal Governo israeliano, ribadendo al contempo la piena disponibilità a continuare la missione qualora ciò fosse richiesto da entrambe le parti. Inoltre l'Unione europea ha invitato Israele a rivedere la decisione assunta.
  A giudizio del nostro Governo, come indicato nel comunicato sopra citato, la missione TIPH ha svolto nei suoi 22 anni di attività sul terreno un lavoro essenziale, contribuendo a prevenire la violenza e a promuovere un senso di sicurezza tra la popolazione ad Hebron, dove la situazione rimane tesa.
  L'Italia, in coordinamento con gli altri Paesi contributori, continuerà a monitorare attentamente la situazione a Hebron e a sensibilizzare le autorità israeliane circa l'esigenza di operare in linea con le responsabilità e gli obblighi cui le stesse sono soggette sulla base del diritto internazionale. L'Italia ribadisce peraltro la sua disponibilità a dispiegare nuovamente la missione TIPH qualora le parti lo richiedessero.
  Dal punto di vista politico-militare, l'Italia garantisce comunque una presenza militare di sicurezza e stabilizzazione adeguata nel quadrante geografico di riferimento complessivo, attraverso i contingenti nazionali impiegati nella forza di interposizione in Libano delle Nazioni Unite (
United Nations Interim Force in Lebanon – UNIFIL), nella Missione militare bilaterale italiana in Libano (MIBIL), nella Missione addestrativa italiana MIADIT in favore delle forze di sicurezza palestinesi, nell’European Union Border Assistance Mission for the Rafah Crossing Point (Eubam Rafah) e nella Multinational Force and Observers (MFO) Sinai.
La Viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale: Emanuela Claudia Del Re.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

conflitto religioso

discriminazione religiosa

esecuzione di progetto