ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02119

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 117 del 30/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: MELONI GIORGIA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 30/01/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 30/01/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02119
presentato da
MELONI Giorgia
testo di
Mercoledì 30 gennaio 2019, seduta n. 117

   MELONI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'intesa raggiunta in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano il 16 dicembre 2010, relativa alle «linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo», ha stabilito la permanenza dei punti nascita con un numero di parti all'anno pari o superiore a 500;

   tale requisito ha causato sinora la chiusura di oltre il trenta per cento dei punti nascita presenti sul territorio nazionale;

   inoltre, «l'accordo ha previsto la persistenza di punti nascita in deroga al volume minimo di 500 parti all'anno esclusivamente in caso di situazioni orografiche critiche, ovvero in presenza di aree geografiche notevolmente disagiate, a condizione che in tali strutture siano garantiti tutti gli standard organizzativi, tecnologici e di sicurezza previsti dall'accordo per le unità operative ostetriche e neonatologico/pediatriche di I livello»;

   nel mese di ottobre 2018 il Comitato percorso nascite nazionali, istituto dal decreto ministeriale 19 dicembre 2014 in attuazione del succitato accordo, sancito in sede di conferenza unificata, e con il decreto ministeriale 11 novembre 2015, è stato incaricato di esprimere «un motivato parere su eventuali richieste di mantenere in attività punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti annui in deroga a quanto previsto dall'Accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010», ha respinto la richiesta della Regione Abruzzo di mantenere attivo il punto nascita a Sulmona;

   nel motivare la propria decisione di escludere l'ospedale di Sulmona dalle cosiddette zone disagiate, il Comitato ha affermato che «il suo bacino di utenza non dista più di un'ora dai punti nascita alternativi», e che «il disagio orografico, anche nel periodo invernale, sembra contenuto»;

   in esito a tale decisione la chiusura del punto nascita interverrà anche prima che la regione abbia potuto completare, con l'elisoccorso, una rete di protezione che comprenda il servizio di trasporto in emergenza neonatale e il servizio di trasporto assistito materno;

   il diniego avverso la richiesta di proroga per il punto nascita di Sulmona costringerà le future mamme della zona a recarsi a partorire in centri lontani dalle proprie abitazioni, mentre dovrebbe essere il servizio ad avvicinarsi a chi ne ha bisogno, secondo un criterio di prossimità, tradizionalmente posto a garanzia del diritto alla salute;

   inoltre, le motivazioni riportate dal Comitato evidenziano per l'interrogante una scarsa conoscenza rispetto alla configurazione orografica del territorio e del reale bacino di utenza di riferimento, considerando tra l'altro la condizione di crisi economica che persevera nell'area;

   errata appare anche la valutazione circa il già registrato calo di parti effettuati presso la struttura, considerato che la stessa sconta il prezzo di mancati investimenti, sia in termini di personale che in termini di tecnologie, che avrebbero consentito in questi anni un'inversione di tendenza dell'attrattività del reparto e il rilancio dell'ospedale, tagli che certo non possono essere imputati ai cittadini;

   la chiusura del punto nascita di Sulmona si risolve, quindi, per l'interrogante, nell'ennesimo atto di disattenzione nei confronti di un territorio che versa già in uno stato di grave difficoltà e determinerà un ulteriore spopolamento delle aree interne –:

   se il Ministro interrogato sia informato dei fatti esposti in premessa, e quali urgenti iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, al fine di scongiurare la chiusura del punto nascita di Sulmona, garantendo ai cittadini un servizio di prossimità capace di tutelare la salute dei cittadini del territorio, nel rispetto del dettato costituzionale.
(4-02119)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica sanitaria

diritto alla salute

maternita'