ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02113

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 116 del 29/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: DI LAURO CARMEN
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/01/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 29/01/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 29/01/2019
Stato iter:
18/10/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/10/2019
COSTA SERGIO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 27/09/2019

RISPOSTA PUBBLICATA IL 18/10/2019

CONCLUSO IL 18/10/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02113
presentato da
DI LAURO Carmen
testo di
Martedì 29 gennaio 2019, seduta n. 116

   DI LAURO e PARENTELA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   l'associazione «Piazza Attiva» di Castellammare di Stabia, nel maggio 2018, ha denunciato la presenza di una discarica sul Monte Faito, un monte di grande rilevanza turistica e culturale che sorge nella penisola Sorrentina, segnalando che «il materiale di scavo risultante dallo sgombero della ex Statale 269 è stato depositato temporaneamente sul monte [...] da una valutazione visiva, comprende oltre a terra e pietre anche immondizia e materiale di risulta di vario genere, tra cui anche manufatti cemento-amianto (eternit) [...] i materiali non sono stati ancora confinati e inibiti per ridurne il grado di pericolosità verso le persone»;

   Wwf Terre del Tirreno nell'ottobre 218 ha denunciato che «È probabile che ignoti stiano utilizzando indisturbati il sito per continuare a scaricare rifiuti vari. Il Wwf nel suo dettagliato esposto ha allegato diverse foto»;

   rilievi fotografici confermerebbero quanto denunciato: considerata la portata altamente tossica del materiale contenente amianto e tenuto conto del rischio che la progressiva disgregazione per l'esposizione agli agenti atmosferici e il contatto diretto con il suolo possano contaminare l'ambiente circostante, il Wwf ha chiesto un immediato intervento e l'immediata bonifica del sito;

   dopo alcuni incendi estivi il cumulo di detriti si era riversato sulla strada nel novembre 2017 a causa delle forti piogge che provocarono movimenti franosi lungo tutto il percorso che da Vico Equense conduce al Monte Faito. Successivamente, nel febbraio 2018, le piogge provocarono ulteriori smottamenti, trascinando detriti misti a terra e fango e peggiorando la situazione. A seguito delle proteste da parte degli abitanti del Faito nell'aprile 2018 l'amministrazione comunale decise di sgomberare la strada dai detriti;

   l'interrogante ha già provveduto ad inviare nel settembre 2018 al Nucleo operativo ecologico (Noe) di Napoli, alla polizia della città metropolitana di Napoli e all'Asl NA 3 SUD una segnalazione sull'eventuale presenza di amianto presso via della Fattoria (Monte Faito);

   con verbale della conferenza di servizi della città metropolitana di Napoli del 7 dicembre 2018, è stato deciso, alla presenza di diversi soggetti istituzionali, di provvedere alla rimozione del cumulo di detriti tramite spanditura in un'area depressa all'interno del parco stesso;

   l'intero territorio comunale di Vico Equense è stato dichiarato di notevole interesse paesaggistico e ricade nell'ambito di efficacia del P.U.T. area Sorrentino-Amalfitana;

   il sito su cui avverrebbe la spanditura ricade in una zona del Parco in cui «È vietato... attivare discariche per qualsiasi tipo di rifiuti»; «per il recupero e la ricomposizione ambientale delle cave dismesse... è consentito smaltire rifiuti provenienti da demolizioni, costruzioni e scavi, purché privi di materiali tossici e pericolosi». Sono vietati i movimenti di terra di qualsiasi genere; «È vietato abbandonare rifiuti di qualsiasi genere»; e alla lettera d), protezione della flora: «È vietato raccogliere e danneggiare la flora spontanea erbacea ed arbustiva»;

   il deposito di materiale detrito e rifiuti al suolo, protratto per oltre 8 mesi ha arrecato danno al sottobosco naturale, ovvero alla «flora spontanea erbacea ed arbustiva»;

   il sito rientra in area Sic «Dorsale dei Monti Lattari» dove, per qualsiasi intervento potenzialmente capace di limitare la naturalità del sito, è richiesta una valutazione di incidenza ambientale che garantisca che l'intervento non pregiudichi l'integrità del sito;

   le opere realizzate avrebbero di fatto comportato una grave modifica dello stato dei luoghi –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda intraprendere al fine di evitare che avvenga un vero e proprio disastro ecologico se non anche sanitario sul Monte Faito in un'area che costituisce sito di interesse comunitario.
(4-02113)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 18 ottobre 2019
nell'allegato B della seduta n. 241
4-02113
presentata da
DI LAURO Carmen

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  La regione Campania ha comunicato che il versante meridionale del monte Faito, ricadente nel territorio del comune di Vico Equense nei mesi di agosto e settembre 2017 è stato interessato da una serie di incendi che hanno percorso l'intera area distruggendone la copertura arborea e vegetale predisponendo l'area ad una elevata pericolosità idraulica ed idrogeologica.
  Successivamente nel corso del mese di novembre 2017 si sono susseguiti eventi piovosi di eccezionale intensità che hanno provocato imponenti fenomeni franosi (colate detritiche) lungo le aree di impluvio dell'intero versante che hanno trascinato a valle rilevanti quantità di detriti alluvionali composti da ghiaie e massi calcarei, non più trattenuti dalla copertura vegetale e che si sono riversati lungo i 7 chilometri della strada ex 266 «del Faito» di proprietà regionale ed attualmente in gestione alla città metropolitana (Direzione gestione tecnica strade e viabilità). Per l'elevata quantità di detriti e rocce presenti e la pericolosità del percorso, l'intera strada è risultata impercorribile causando l'isolamento della comunità residente, protrattosi per alcune settimane.
  La prefettura di Napoli ha aperto un tavolo tecnico a cui hanno partecipato i rappresentanti del genio civile di Napoli, il demanio regionale, la Città metropolitana, il Comune di Vico Equense, al fine di individuare percorsi e soluzioni atti a consentire il ripristino dei collegamenti con i circa 100 residenti della comunità del Villaggio del Monte Faito, essendo chiuse, tra l'altro, la strada di collegamento con Castellammare di Stabia e la funivia della Circumvesuviana.
  Il genio civile di Napoli, a seguito di quanto concordato in prefettura, ha effettuato interventi in somma urgenza riguardanti la sistemazione e la messa in sicurezza degli alvei demaniali di cui ha competenza, realizzando opere di mitigazione del rischio di colate detritiche e caduta massi mediante la posa in opera di barriere paramassi ad assorbimento di energia nelle aree a più elevato rischio, nonché interventi diffusi lungo le aree a maggiore criticità della strada e il disgaggio di elementi instabili a rischio di crollo sulla sede stradale.
  Tutti interventi ritenuti preliminari ad una sistemazione idrogeologica più ampia e definitiva del versante che esula, comunque dalle competenze del genio civile.
  Gli interventi di sistemazione e di ripristino della sede stradale con la rimozione dei depositi alluvionali franati sono stati eseguiti rispettivamente dalla Città metropolitana di Napoli in quanto ente gestore, che aveva già in corso interventi manutentivi sulla sede stradale, e dallo stesso Comune di Vico Equense.
  A seguito delle attività concordate presso la prefettura, la città metropolitana ha emesso ordinanza di riapertura della strada in condizioni meteo favorevoli sotto il controllo della Protezione civile comunale.
  Successivamente, nel novembre 2018, la città metropolitana di Napoli ha indetto una conferenza dei servizi «riguardante il deposito di materiale detritico roccioso proveniente da frana avvenuta nel mese di novembre 2017».
  Nel corso della conferenza dei servizi che ha avuto luogo nel dicembre 2018 è stata prodotta dalla stessa città metropolitana la caratterizzazione analitica dei detriti accantonati ed il relativo piano di riutilizzo munito di approvazione dell'Arpac, anch'essa presente alla conferenza.
  Il parere espresso dal genio civile ha riguardato la compatibilità e la natura geologica dei materiali presenti, trattandosi di detriti alluvionali composti da ghiaie e ciottoli calcarei derivanti dai fenomeni alluvionali nelle aree del versante su cui non era presente attività antropica.
  Da quanto rilevato in sede di conferenza dei servizi, il cumulo detritico, non doveva essere rimosso, né soggetto a spanditura nell'area del parco, bensì caratterizzato, stabilizzato e, secondo il piano di riutilizzo redatto dalla città metropolitana ed approvato dall'Arpac, utilizzato per la sistemazione di una modesta depressione, situata al margine della strada. Considerata la vicinanza al centro sportivo la città metropolitana aveva ipotizzato la destinazione dell'area quale uso pubblico, prima che ignoti si rendessero responsabili dell'abbandono di materiali impropri.
  L'ente parco, ha altresì rappresentato che, in data 18 aprile 2019, si è svolto un sopralluogo congiunto nell'area, al quale erano presenti i tecnici dell'autorità di bacino e quelli del Comune di Vico Equense.
  In generale con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 4 aprile 2018 è stata conferita alle autorità di bacino distrettuali la piena operatività per quanto riguarda le funzioni e i compiti istituzionali in materia di difesa del suolo, tutela delle acque e gestione delle risorse idriche.
  Non rientrano nei compiti delle autorità di bacino distrettuali le azioni di protezione civile o gli interventi per le somme urgenze e quelli di polizia sul territorio.
  In riferimento agli esiti del sopralluogo del 18 aprile 2019, autorità di bacino dell'Appennino meridionale ha precisato quanto segue:

   in località Faito, è stata rilevata la presenza di materiale di frana di eterogenea composizione, temporaneamente messo a dimora in fase di emergenza, la cui natura dovrebbe essere verificata con apposite analisi in situ. Se ne consiglia la rimozione e l'eventuale smaltimento, sia per motivi legati alla stabilità dei pendii, essendo il sito incluso in area perimetrata dal Piano stralcio per l'assetto idrogeologico (Psai) come R2/P2, che per il decoro e la sicurezza ambientale dell'area;

   in località Preazzano/Ticciniano, considerata la pericolosità molto elevata (P4) e il rischio elevato e molto elevato (R4 e R3) individuato dal vigente Psai per il rischio di frane e accertata la presenza di materiale di varia natura versato sul pendio interessato da recenti dissesti, lo stesso deve essere necessariamente rimosso e smaltito e devono essere poste in atto le necessarie azioni per la mitigazione del rischio di frane/o idraulico (incluse le opere per la sistemazione/protezione della scarpata del taglio stradale esistente ai fini della messa in sicurezza del tracciato stradale).

  Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per quanto di competenza rassicura di monitorare le azioni poste in essere dalle autorità competenti finalizzate alla messa in sicurezza dell'area in questione.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Sergio Costa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

deposito dei rifiuti

zona protetta