ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02070

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 112 del 23/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: TONDO RENZO
Gruppo: MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI
Data firma: 23/01/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NOVELLI ROBERTO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 23/01/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 23/01/2019
Stato iter:
19/07/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/07/2019
VACCA GIANLUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 21/02/2019

SOLLECITO IL 29/05/2019

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/07/2019

CONCLUSO IL 19/07/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02070
presentato da
TONDO Renzo
testo di
Mercoledì 23 gennaio 2019, seduta n. 112

   TONDO e NOVELLI. — Al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:

   nella XVI legislatura in un'interrogazione del 26 aprile 2012 dell'onorevole Ivano Strizzolo era stato affrontato il tema della tutela delle mura tardo romaniche di Cividale del Friuli;

   in proposito si è attivato un percorso di dialogo e di confronto tra il Ministero per i beni e le attività culturali e il comune di Cividale del Friuli che ha portato alla sottoscrizione in data 18 dicembre 2012 di un accordo di programma in cui al punto 1) viene definito un «Progetto congiunto per lo scavo ed il recupero del tratto di mura tardo-romane giacenti sotto l'edificio di contrasto davanti al Castello Canussio»;

   dopo sette anni dalla sottoscrizione dell'accordo di programma pare che l’iter per dare attuazione al punto 1) sopra richiamato sia gravemente in ritardo e, nella sua evoluzione, non sia conforme a quanto stabilito nell'accordo stesso;

   in particolare, l'accordo di programma prevede in termini chiari ed espliciti che si deve procedere con l'apposizione di un vincolo archeologico sul sottosuolo del noto edificio –:

   quali urgenti iniziative intenda assumere per verificare lo stato dell’iter di attuazione di quanto previsto al citato punto 1) dell'accordo di programma sottoscritto il 18 dicembre 2012;

   se non ritenga di accertare urgentemente se ciò che è stato posto in essere dagli uffici territoriali del Ministero per i beni e le attività culturali sia coerente e conforme a quanto stabilito dall'accordo di programma.
(4-02070)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 19 luglio 2019
nell'allegato B della seduta n. 211
4-02070
presentata da
TONDO Renzo

  Risposta. — Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo in esame, con il quale l'interrogante ha chiesto notizie sullo stato di attuazione dell'accordo di programma sottoscritto in data 18 dicembre 2012 con il comune di Cividale del Friuli e quali iniziative si intendono attuare per la valorizzazione del patrimonio culturale.
  Sulla base degli elementi forniti dalla competente direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio, si rappresenta quanto segue.
  Il 18 dicembre 2012 fu siglato dalle soprintendenze del Friuli Venezia Giulia, rispettivamente per i beni archeologici, per i beni architettonici e paesaggistici, per i beni storici, artistici ed etnoantropologici, dalla direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia e dal Comune di Cividale del Friuli «L'Accordo di programma concernente l'individuazione delle priorità di azione di tutela e valorizzazione da attuarsi negli anni 2013-2015».
  Il punto 1) di tale accordo concerneva il progetto congiunto per lo scavo e il recupero del tratto di mura tardo-romane giacenti sotto l'edificio di contrasto davanti al Castello Canussio.
  Nell'accordo si specificava che «...la stessa Soprintendenza procederà alla predisposizione della documentazione necessaria per l'apposizione del “vincolo archeologico” sull'area delle antiche mura».
  Cividale del Friuli è inserita dal 2012 nella
World Heritage List dell'Unesco come capofila delle sette città dell’Italia Langobardorum e l'antica cinta muraria costituisce un cardine essenziale della tutela e della valorizzazione del suo patrimonio culturale ed è salvaguardata con decreto ministeriale 5 maggio 1954 ai sensi della legge n. 1089 del 1939.
  Il comune di Cividale del Friuli ha infatti approvato nel 2011 il PAC (Piano attuativo comunale) che prevede interventi di salvaguardia su tutti i circuiti murari della città, ivi compreso il tratto di mura tardo-romane giacenti sotto l'edificio denominato
hard discount, oggetto della presente interrogazione, edificato negli anni sessanta in assenza di autorizzazione ai sensi dell'articolo 18 della legge n. 1089 del 1939, oggi articolo 21 del decreto legislativo n. 42 del 2004, in corrispondenza di un tratto della seconda cerchia di mura cittadine la cui particella catastale è inserita nel citato provvedimento del 1954.
  Nel PAC, ambito del centro storico, del 4 maggio 2012, si evidenziano alla TAV. A8, vincoli architettonici e paesaggistico-ambientali e TAV. P.1, Zonizzazione di progetto e vincoli architettonici/ambientali, in particolare all'art. 10, «gli edifici di valore storico-artistico e antiche cinte murarie urbane e all'art. 11, gli edifici di contrasto, per i quali il Piano individua i fabbricati che per la loro ubicazione in vicinanza ad episodi di elevato valore storico-monumentale, per le loro caratteristiche compositive, sono dissonanti con quelle storico-architettoniche, con l'obbiettivo di promuovere un'azione di trasferimento e di sostituzione».
  Nel caso di specie, è stata rilevata una totale incompatibilità tra lo
hard discount, citato come edificio di contrasto nel PAC, costruito nell'area interessata dal vincolo del 1954, catastalmente identificata al N.C.E.U. al foglio 16, particelle 164 e 165, e l'adiacente Castello Canussio, anch'esso tutelato ai sensi della legge n. 1089 del 1939 con decreto ministeriale 29 marzo 1991, come si legge in una lettera dell'allora soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici prot. 757 del 9 agosto 2011: «...elemento di notevolissimo contrasto ambientale e architettonico rispetto al Castello Craigher-Canussio, tanto da mortificare la godibilità visiva del bene vincolato, con speciale riguardo della panoramica del Viale della Libertà».
  Pertanto, nella delineazione del quadro di interventi previsti dagli organi territoriali del Ministero per i beni e le attività culturali e dal Comune attraverso il PAC, si inseriva al primo punto, nel cronoprogramma stabilito nell'accordo del 2012-2015, lo scavo e il recupero delle mura tardo-romane giacenti in prossimità e sotto l'edificio di contrasto posto davanti al Castello Canussio, promuovendo così un'idonea azione di tutela per sopperire alla lesione prodotta al bene dall'inosservanza del vincolo del 1954.
  Il coordinamento veniva affidato alla direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia con le relative indagini preliminari e il successivo scavo archeologico per l'apposizione di un nuovo e più esteso vincolo archeologico, subordinato al rinvenimento in fondazione dei resti della cinta muraria esterna tardo-romana a ridosso dello
hard discount e in linea di continuità con il limitrofo muro perimetrale del Castello Canussio, relativo alla stessa cerchia di mura urbiche.
  La verifica, dopo lo scavo, della sussistenza della struttura muraria in fondazione avrebbe quindi significato che essa era conservata anche sotto lo
hard discount, la cui costruzione era avvenuta a seguito della demolizione di una porzione della struttura muraria.
  Numerose sono le fonti d'archivio, iconografiche, fotografiche e documentali ottocentesche e degli inizi del novecento che testimoniano in quel sedime la presenza di tale seconda cinta muraria urbica, confermate anche dai risultati dell'analisi della cartografia storica e degli scavi condotti nel Castello Canussio (1991-’94; 2000).
  La Soprintendenza per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, nell'ambito del «Progetto congiunto per il recupero del tratto di mura tardo-romane giacenti sotto l'edificio di contrasto davanti al Castello Canussio» ha effettuato un'indagine archeologica nell'area delle cosiddette mura patriarcali del castello di Canussio.
  I lavori eseguiti, come da certificato di regolare esecuzione del 2 dicembre 2016, sono così descritti:

   «Indagine archeologica nell'area delle cosiddette mura patriarcali al fine di acquisire dati riguardo alla sequenza stratigrafica esistente nel tratto in questione compreso tra due cortine all'esterno e dell'antemurale per una puntuale ricostruzione della sequenza cronologica. Il saggio, posizionato immediatamente a nord del muro che ricalca la cinta muraria esterna della città di epoca romana, è stato delimitato ed è iniziata la rimozione dell'asfalto con mezzo meccanico. Al di sotto uno strato molto compatto di matrice e di componenti varie, riporto preparatorio alla pavimentazione attuale del piazzale. La rimozione del riporto ha permesso di mettere in luce una superficie composita formata da strati a matrice argillosa-limosa compatti, posti nella parte centrosettentrionale del saggio. È stato effettuato lo svuotamento di un grosso taglio, probabilmente un canale, situato nella porzione nord del sondaggio. È stato messo in luce un tratto di muro costruito a secco con andamento parallelo al canale. Nella zona a sud del muro sono stati rimossi due strati di origine alluvionale. Tra questi due depositi alluvionali è stata individuata una fossa rettangolare che conteneva lo scheletro di un individuo disposto supino e con orientamento est-ovest. Verso sud sono state portate a termine le indagini a ridosso del muro di limite dell'area. Inquadramento topografico e georeferenziazione delle evidenze strutturali emerse e aggiornamento della rete topografica per l'ancoraggio delle evidenze archeologiche di Cividale. Indagine geo-archeologica realizzata in due aree distinte mediante carotaggi meccanici continui e prospezioni geofisiche. Il saggio è stato richiuso dopo aver rivestito le strutture murarie con geotessuto ed è stato rifatto il piano pavimentale. Revisione della documentazione di scavo pregressa (indagini 1991-94; 2000). Analisi e pre-schedatura del materiale relativo a tali indagini conservato presso il M.A.N. di Cividale. Elaborazione dei dati. Relazione scientifica sia informato cartaceo che informatizzato comprensiva di documentazione grafica e fotografica, sistemazione ordinaria per US ed elenco delle US».

  Sulla base dell'indagine archeologica su riportata, la soprintendenza ha avviato, ai sensi dell'articolo 14 del decreto legislativo n. 42 del 2004, un procedimento di dichiarazione dell'interesse culturale per le seguenti particelle (fg. 16, mapp. 161 sub 9-10; mapp. 164 sub. 6, 7, 8, 9, 10, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19; mapp. 165 sub. 1, 3, 5; mapp. 1295 sub 1, 2, 3; mapp. 760 sub 1, 2, 3, 4, 5; mapp. 166), in quanto si rendeva «necessario aggiornare le disposizioni di tutela, ampliando l'area di vincolo sulla base delle conoscenze acquisite in relazione alla cinta muraria di Forum Iulii, come peraltro già sollecitato dalla Direzione Regionale competente per territorio con nota prot. 7312 di data 11 ottobre 2006. Pertanto, in considerazione del quadro emerso dagli scavi in proprietà Canussio, nel ribadire ai sensi dell'attuale normativa la validità del vincolo diretto apposto nel 1991 (F16 mapp. 161) e circostanziato all'aspetto storico-architettonico del bene, si ritiene indispensabile tutelare il relativo sedime, così come acclarato dai resti delle mura urbiche di Forum Iulii portate alla luce nell'area esterna ed interna dell'edificio e attualmente visitabili. Altresì è opportuno applicare un vincolo indiretto ex art. 45 del decreto legislativo n. 42 del 2004 a cui sottoporre le proprietà confinanti (F16, mapp. 164, 165, 1295, 760, 166) per evitare che sia messa in pericolo l'integrità del bene culturale e promuovere la futura valorizzazione...».
  Pertanto le iniziative di tutela da parte degli organi periferici del Ministero hanno recentemente avuto nuovo impulso con il suddetto avvio di procedimento a confermare ed estendere i vincoli esistenti.
  Inoltre, la direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio sta predisponendo un atto di indirizzo nei confronti della competente soprintendenza al fine di rafforzarne l'azione di tutela, considerando primaria l'esigenza di tutelare sia l'antica cinta muraria – che, seppur sottoposta a vincolo fin dal 1954 fu demolita nel tratto corrispondente all'edificio di contrasto – sia di ripristinare la visuale del castello Canussio, oscurata dal suddetto edificio.

Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali: Gianluca Vacca.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

archeologia

legislatura