ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02034

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 111 del 22/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: FRATOIANNI NICOLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 21/01/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 21/01/2019
Stato iter:
15/05/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/05/2019
TRENTA ELISABETTA MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/05/2019

CONCLUSO IL 15/05/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02034
presentato da
FRATOIANNI Nicola
testo di
Martedì 22 gennaio 2019, seduta n. 111

   FRATOIANNI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   la base militare Usa di Camp Darby è un enorme deposito logistico: 125 bunker pieni di bombe, razzi, munizioni, esplosivo ad alto potenziale, tank, blindati, jeep e camion; è ubicata nella pineta di Tombolo, tra Pisa e Livorno e riveste un ruolo e una posizione strategica;

   da qui sono partiti i supporti logistici e militari per la guerra del Golfo e le operazioni nei Balcani, Iraq, Afghanistan; gli Usa intendono riorganizzare massicciamente le infrastrutture legate alla base, realizzando 2,5 chilometri di nuovo troncone ferroviario, due terminal, un ponte girevole sul canale dei Navicelli, il rifacimento di un'articolata banchina attrezzata lungo il canale dei Navicelli che attraversando la base confluirà nel canale Scolmatore, collegandosi al mare e al porto di Livorno (sottoposto al rischio dell'intenso traffico di armi e classificato porto a rischio di emergenza radiologica/incidente nucleare e pertanto soggetto al piano di emergenza esterno previsto dalla legge per la popolazione che vive nelle aree limitrofe);

   il piano è secretato per motivi militari, la popolazione non risulta informata e coinvolta adeguatamente nei piani di evacuazione, nonostante gli obblighi di legge;

   altre opere previste, a quanto risulta all'interrogante, sono:

    consolidamento statico degli argini del canale dei Navicelli e riqualificazione del palancolato dalla foce dello scolmatore fino al tratto del canale di fronte alla darsena Tombolo Dock di Camp Darby (l'opera è a carico del comune di Pisa, per un importo complessivo di circa 3 milioni di euro);

    rifacimenti degli argini, dragaggi, lavori agli affluenti e all'impianto di trattamento dei fanghi (per un totale di altri 36 milioni di euro);

    realizzazione dello svincolo di collegamento fra Aurelia e A12, parte della E80, che costituirà una variante al centro abitato di Stagno; accesso diretto alla E80 (i costi dell'opera pare si aggirino fra i 7 e gli 8 milioni di euro);

    la «foce armata» del canale scolmatore (due moli di oltre 500 metri impediranno l'insabbiamento del canale e la conservazione del fondale a 3,5 metri in luogo dello 0 metri attuali);

   il costo complessivo degli interventi sarebbe intorno ai 50 milioni di euro. Lo stanziamento per il primo lotto di lavori a mare pare sia di 10/15 milioni di euro;

   l'intento sembra quello di creare una sorta di hub delle armi che, giunte al porto di Livorno, vengono stoccate a Camp Darby e poi smistate su acqua, ferro e gomma per le attività militari Usa;

   questi lavori a Camp Darby fanno temere anche per la sicurezza della popolazione e spaventa l'idea che enormi carichi di armi viaggino su una linea ferroviaria ordinaria;

   la Commissione europea ha presentato il 28 marzo 2018 il piano d'azione sulla mobilità militare, premessa per istituire un'area Schengen militare che consenta a Usa e Nato di muoversi rapidamente in Europa, senza essere rallentate da regolamenti nazionali e procedure doganali –:

   se esista un piano di sicurezza adeguato all'aumento di movimentazione di armi da e verso Camp Darby, che i lavori previsti determineranno, e se tale piano riguardi anche il porto di Livorno;

   quali siano gli orientamenti rispetto a quanto esposto in premessa, visto che, a parere dell'interrogante, l'allargamento della base rappresenta una grande e inutile opera di militarizzazione del territorio e che l'uso attuale della base per il trasferimento di armi verso la Siria e lo Yemen appare improprio e non dovrebbe essere consentito, come durante il conflitto iracheno, perché al di fuori del quadro stabilito e per fini diversi da quelli previsti dal Trattato nordatlantico;

   se sia a conoscenza di quanto costeranno ai contribuenti italiani gli interventi in fase di attuazione che concorreranno al potenziamento della base;

   se la realizzazione delle citate opere sia correlata al «piano d'azione sulla mobilità militare» della Commissione europea.
(4-02034)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 15 maggio 2019
nell'allegato B della seduta n. 176
4-02034
presentata da
FRATOIANNI Nicola

  Risposta. — Il comprensorio di Camp Darby rientra nelle basi italiane concesse in uso agli USA, ai sensi dell'accordo governativo Bilateral Infrastructure Agreement (BIA) e discendente intesa tecnica Memorandum of Understanding (MoU) – cosiddetto Shell Agreement – tra la Difesa italiana e il Department of Defense USA del 1995, in cui sono stoccate tutte le tipologie di armamento convenzionale.
  I depositi munizioni sono costruiti secondo i previsti criteri di sicurezza atti a preservare la vita umana, contenendo i danni provocati da un'eventuale detonazione/deflagrazione accidentale dei manufatti in essi contenuti.
  I lavori richiamati dall'interrogante prevedono l'adeguamento ai moderni
standard di sicurezza del trasporto del materiale da e per la base logistica di Camp Darby, e per le attività di movimentazione dei materiali.
  Nell'attualità, infatti, il terminale ferroviario esistente richiede l'utilizzo di convogli di autoarticolati scortati da Carabinieri nonché l'impiego di autotrasportatori e personale addetto alla sicurezza per il trasporto dei materiali del deposito su strade pubbliche. Questa operazione può essere svolta soltanto dopo l'orario di lavoro e durante le ore notturne.
  Il nuovo scalo ferroviario, invece, contribuirà a consolidare le operazioni di movimentazione dei materiali effettuando tali attività direttamente su carri ferroviari, evitando il trasbordo e il trasferimento su gomma attraverso le strade pubbliche, diminuendo dunque drasticamente i possibili rischi; una volta ultimati i lavori, infatti, il trasporto di munizioni e di equipaggiamenti su strade pubbliche non sarà più – come invece è oggi – indispensabile.
  Allo stesso modo, anche il progetto di migliorie alla banchina di Tombolo comporterà un aumento delle condizioni di sicurezza per lo svolgimento delle operazioni di movimentazione dei materiali presso la banchina.
  La struttura è attualmente utilizzata per il carico di materiali su chiatte e navi di piccolo cabotaggio. Il progetto di ammodernamento della banchina migliorerà la sicurezza delle operazioni mediante la sostituzione e l'ammodernamento delle basi d'appoggio in calcestruzzo per le gru, dei parabordi in gomma, l'installazione di un sistema antincendio a idranti e di migliorie all'area di stoccaggio temporaneo delle munizioni.
  Il complesso delle opere, quindi, consentirà un miglioramento significativo della sicurezza delle attività di trasporto dei mezzi, materiali e munizioni in supporto, nell'ambito di un più vasto programma finanziato dal Dipartimento della Difesa statunitense.
  Fatte queste doverose premesse e per affrontare nel merito i singoli quesiti posti, con riferimento all'esistenza di «un piano di sicurezza adeguato all'aumento di movimentazione di armi ...», si precisa che ai sensi del
Memorandum of Understanding (MoU) e discendenti accordi tecnici, il comandante italiano della base è il responsabile della sicurezza interna alla base stessa e della redazione di un piano di difesa locale, teso alla salvaguardia delle installazioni militari e del personale ivi operante.
  Per quanto attiene alla sicurezza esterna si fa riferimento a quanto previsto nel citato MoU, secondo cui la responsabilità della sicurezza all'esterno: dell'installazione è devoluta esclusivamente alle Autorità italiane, cui compete garantire l'ordine e la sicurezza pubblica, in coordinamento con il competente Comando militare territoriale e con il comandante italiano dell'installazione.
  A tal proposito, le movimentazioni del materiale d'armamento stoccato: presso
Camp Darby sono autorizzate a seguito dei citati coordinamenti tra la locale, prefettura e il comandante italiano, che notifica anzitempo le richieste di trasporti degli USA.
  Tali movimentazioni sono quindi effettuate con il concorso del personale dell'Arma dei Carabinieri che garantisce i servizi di scorta.
  Si sottolinea, comunque, che nell'attuale congiuntura non è previsto alcun aumento di movimentazione di armi.
  Per quanto attiene al presunto «allargamento della base», è necessario chiarire come si tratti di una indiscrezione priva di fondamento. La base concessa in uso alle forze armate statunitensi non sarà infatti allargata ma, al contrario, ridotta, a seguito della restituzione di una porzione del sedime di
Camp Darby alla Difesa italiana.
  Il quadro giuridico di riferimento (Trattato di
Washington del 1949 e Bilateral Infrastructure Agreement del 1954) autorizza di per sé l'utilizzo delle installazioni militari poste sul territorio italiano e concesse in uso alle forze armate statunitensi per scopi Nato. Al di fuori delle finalità dell'Alleanza atlantica, non è escluso un utilizzo delle predette basi, purché ciò avvenga con il consenso del Governo italiano e sul presupposto del rispetto dei principi costituzionali (articoli: 10 e 11 della Costituzione), in forza dei quali l'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme di diritto internazionale generalmente riconosciute.
  Il funzionamento della base nei suoi aspetti essenziali è in linea con quanto previsto dagli Accordi in vigore e pienamente confacente alla missione costitutiva della Base, quale polo logistico con funzioni di supporto alle attività operative USA.
  Preme altresì osservare che le unità Usa di stanza presso la base di
Camp Darby effettuano esclusivamente attività logistica e non operativa. In linea generale, l'attività operativa legata all'effettuazione di missioni da parte delle unità Usa stanziate presso le Basi italiane concesse in uso è comunque soggetta alla preventiva e temporanea autorizzazione dell'autorità politica, valida per il periodo necessario all'esecuzione della missione stessa.
  Riguardo poi ai costi, il progetto – come detto finalizzato a garantire maggiore sicurezza al territorio – è interamente finanziato dal governo statunitense. Dunque non solo i contribuenti italiani non né riceveranno alcun nocumento, ma vi sarà una positiva ricaduta economica sulle ditte nazionali aggiudicatarie dell'appalto statunitense per la realizzazione del progetto in parola.
  Infine, non vi è nessuna correlazione fra il citato piano di azione sulla mobilità militare e la realizzazione delle opere, in ragione del fatto che il progetto in argomento è stato redatto e presentato nel 2015, ben prima dell'approvazione del piano d'azione sulla mobilità militare della Commissione europea.

La Ministra della difesa: Elisabetta Trenta.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

formalita' di dogana

incidente nucleare

linea di trasporto