ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02003

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 109 del 16/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: SPERANZA ROBERTO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 16/01/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 16/01/2019
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 16/01/2019
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 20/02/2019
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02003
presentato da
SPERANZA Roberto
testo di
Mercoledì 16 gennaio 2019, seduta n. 109

   SPERANZA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il 24 settembre 2018, le quote del pacchetto di maggioranza della Edisud spa, società editrice de La Gazzetta del Mezzogiorno, sono state sottoposte a sequestro nell'ambito di un provvedimento recante misure di prevenzione del tribunale di Catania nei confronti dell'editore Mario Ciancio Sanfilippo;

   il tribunale ha nominato due amministratori giudiziari, il commercialista Luciano Modica e il professore Angelo Bonomo;

   nonostante le previsioni di legge e l'autorizzazione del tribunale, i commissari hanno inteso affidare la gestione in loco al direttore generale, dottor Franco Capparelli, persona di fiducia dell'editore;

   dopo gli stipendi di settembre e ottobre 2018, pagati rispettivamente a metà mese di ottobre e novembre, sinora è stata corrisposta ai lavoratori solo una quota pari al 40 per cento delle retribuzioni di novembre;

   nonostante le sollecitazioni dei giornalisti e del personale poligrafico, attraverso le loro organizzazioni sindacali, gli amministratori giudiziari non hanno fornito alcuna risposta su un piano di rilancio e/o salvataggio della testata limitandosi a riferire un taglio del 50 per cento dei costi del lavoro al fine di «garantire la sopravvivenza» senza prospettive a medio termine;

   tali affermazioni sembrano stridere con l'impossibilità – o la rinuncia – del pagamento delle spettanze dovute, tenuto conto che non si comprende come si possa richiedere una riduzione del costo del lavoro in assenza di pagamento delle spettanze del presente;

   i giornalisti, attraverso una lettera aperta ai più alti livelli istituzionali, nonché comunicati sindacali pubblicati in occasione di diverse giornate di sciopero, hanno lamentato la totale assenza di risposte da parte dei commissari alle istanze formulate ai tavoli istituzionali (vedasi incontro in regione Puglia il 28 dicembre) e nel corso di formali comunicazioni a mezzo mail e/o pec;

   tale comportamento, da parte di chi rappresenta lo Stato, sembra stridere con le finalità di cui agli articoli 35 e seguenti del codice antimafia laddove si prescrive una serie di adempimenti, sancendone le tempistiche, agli amministratori giudiziari cui tocca l'onere di redigere una relazione sulla continuità aziendale da sottoporre al tribunale;

   tale comportamento appare del tutto paradossale rispetto alle dichiarazioni rese il 25 settembre 2018 in occasione della conferenza stampa alla procura di Catania da parte del sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia: «A differenza degli imprenditori noi abbiamo dei fini sociali, l'occupazione e il valore sociale dell'impresa per noi sono importanti nelle misure di prevenzione»;

   e ancora: «Partiamo da una situazione pessima, pensiamo che non sia stata più grave di come sia adesso (...). Pur tuttavia cercheremo di fare l'impossibile anche in ordine al livello occupazionale e speriamo di avere la possibilità, la professionalità, le capacità di rilanciare addirittura il gruppo imprenditoriale, nell'ambito della piena libertà di editoria e di pensiero»;

   l'attività degli amministratori giudiziari è sottoposta al vaglio del giudice delegato e del tribunale cui tocca l'onere di assumere le decisioni opportune;

   tale situazione caratterizzata da quello che appare all'interrogante un «assordante silenzio» sta arrecando un ingiusto danno ai lavoratori cui non è fornita alcuna risposta sul loro futuro occupazionale e sulle sorti della Testata che da oltre 130 anni rappresenta una voce autorevole di Puglia e Basilicata;

   ad aggravare l'angoscia dei lavoratori ci sono le ripetute notizie di una proposta formulata da un imprenditore interessato a rilevare la testata;

   i giornalisti della Gazzetta hanno proclamato altri tre giorni di sciopero dal 15 al 17 gennaio 2019 denunciando l'immobilismo dei commissari giudiziari –:

   di quali elementi disponga il Governo in relazione alla vicenda di cui in premessa, con particolare riguardo alle informazioni sulle spettanze del personale e sul suo futuro lavorativo, e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere a tutela della continuità aziendale, dei livelli occupazionali e dei diritti dei lavoratori.
(4-02003)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

retribuzione del lavoro

diritto del lavoro

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