ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01985

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 108 del 15/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: FOTI TOMMASO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 15/01/2019


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 15/01/2019
Stato iter:
24/06/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/06/2019
VACCA GIANLUCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/06/2019

CONCLUSO IL 24/06/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01985
presentato da
FOTI Tommaso
testo di
Martedì 15 gennaio 2019, seduta n. 108

   FOTI. — Al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   alla Cattedrale vegetale, ideata dal defunto artista lodigiano Giuliano Mauri, veniva data attuazione in due fasi: la prima, costituita da un rinforzo arginale, si esauriva nel 2015; la seconda, riguardante la costruzione dell'architettura (posa di fondazioni in acciaio e montaggio delle parti in legno), si concludeva il 23 aprile 2017 con l'inaugurazione dell'opera, realizzata dal comune di Lodi con il sostegno della regione Lombardia, di grandi nomi dell'arte italiana, di sponsor privati e con il patrocinio de La Triennale di Milano, garante della qualità culturale del progetto;

   la localizzazione della Cattedrale vegetale nel comune di Lodi, nel contesto dell'ambiente perifluviale, in sponda sinistra del fiume Adda, su una porzione dell'area denominata «ex Sicc», comportava alcuni complessi interventi preliminari alla realizzazione dell'opera; in particolare: la bonifica dei terreni e la predisposizione di un terrapieno per la soprelevazione della Cattedrale a un livello di 3 metri oltre il piano dell'argine fluviale;

   il 24 settembre 2018 si verificava il cedimento di alcune delle colonne lignee della «Cattedrale vegetale»: il soffio di un fortissimo vento, cui si assommavano le condizioni già precarie delle strutture, provocava il crollo di 3 delle 108 «gabbie» in legno costituenti l'opera. Molte altre colonne risultavano significativamente inclinate, pur restando in piedi. In seguito al detto cedimento venivano tempestivamente disposte le preliminari attività di messa in sicurezza dell'area e ne veniva inibito l'accesso;

   il 27 settembre 2018 il sindaco di Lodi emanava l'ordinanza contingibile e urgente n. 9 che – tra l'altro – prevedeva l'assoluto divieto di accesso all'opera in questione e all'area pertinenziale ad essa adiacente. Inoltre, atteso anche il pericolo per la pubblica incolumità, il sindaco disponeva che gli uffici competenti provvedessero alla verifica statica di tutte le colonne lignee, finalizzata ad accertare le cause del cedimento delle stesse, le condizioni di sicurezza dell'intera struttura lignea e la sussistenza di ulteriori situazioni di pericolo. Infine, l'ordinanza fissava in giorni 60 dalla data di emanazione l'efficacia della stessa;

   il 21 ottobre 2018 nuove forti raffiche di vento concorrevano ad ulteriormente danneggiare la Cattedrale vegetale. Al riguardo, si evidenzia che, successivamente, veniva prorogato per 90 giorni il termine di scadenza della predetta ordinanza e che entro il 24 dicembre 2018 doveva essere consegnata la perizia del tecnico a cui era stato affidato l'incarico peritale dal comune di Lodi, e ciò al fine di avere contezza dello stato di conservazione e di sicurezza statica della struttura, individuare le cause dei danni subiti dalle colonne della Cattedrale vegetale e valutare la tipologia di interventi da porre in essere –:

   se, alla luce dell'importanza che dalla critica di settore è attribuita alla Cattedrale vegetale, il Governo abbia acquisito informazioni al riguardo, in particolare sulle risultanze della perizia tecnica di cui in premessa, anche al fine di valutare la possibilità da parte del Ministero per i beni e le attività culturali di concorrere al ripristino della Cattedrale vegetale;

   se il Governo intenda promuovere, per quanto di competenza, ogni utile verifica sui profili amministrativo-contabili, anche attivando un intervento dei servizi ispettivi di finanza pubblica e dell'ispettorato della funzione pubblica, con specifico riferimento al fatto che un'opera inaugurata da soli 18 mesi già si trova in una situazione di non fruibilità.
(4-01985)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 24 giugno 2019
nell'allegato B della seduta n. 195
4-01985
presentata da
FOTI Tommaso

  Risposta. — Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo in esame, con il quale l'interrogante ha chiesto notizie in merito all'opera in oggetto che a seguito di condizioni meteorologiche avverse ha subito il cedimento di alcune colonne lignee e risulta in una situazione di non fruibilità come da ordinanza del sindaco del comune di Lodi del 27 settembre 2018.
  Sulla base degli elementi acquisiti dai competenti uffici di questo Ministero, si rappresenta quanto segue.

  La Cattedrale vegetale è un intervento di Art in Nature progettato dall'artista lodigiano Giuliano Mauri (1938-2009), realizzata nel 2016 seguendo le volontà dell'autore di lasciare un segno del suo lavoro nella sua terra natale.
  La costruzione dell'opera si è resa possibile grazie all'Associazione Giuliano Mauri, al Comune di Lodi e al sostegno della Regione Lombardia, con il patrocinio de La Triennale di Milano, come progetto connesso con Expo 2015.
  L'opera è situata nella sponda sinistra del fiume Adda, in una porzione dell'area industriale «ex Sicc» ed è soggetta a tre vincoli paesaggistici ai sensi dell'articolo 142, lettere c) e f) del codice dei beni culturali che di seguito si evidenziano:

   area di rispetto corsi d'acqua tutelati – Roggia Mozzanica;

   area di rispetto corsi d'acqua tutelati – fiume Adda;

   parco regionale dell'Adda sud.

  Sin dal 2015, sono stati effettuati importanti interventi preliminari per rinforzare gli argini del fiume.
  L'opera è infatti complessa e di notevoli dimensioni: consta di 108 colonne di legno (diametro 1,20 metri) alte circa 18 metri, poste in maniera da formare cinque navate di una cattedrale.
  Ciascuna colonna ospita un albero, guidandone la crescita.
  L'opera occupa un'area di 1.618 metri quadrati.
  La Cattedrale vegetale di Lodi è la terza versione dell'opera.
  La prima idea risale agli anni ottanta e nel 1993 a Cottbus, nei pressi di Dresda, in Germania, l'artista ne costruisce una prima versione embrionale.
  Nel 2001, grazie al progetto Arte Sella (Borgo Valsugana, Trento), il principale centro propulsivo di
Art in Nature in Italia, Mauri costruisce il primo esempio compiuto dell'opera, che diventa lavoro centrale del progetto e immagine simbolo della valle.
  Un'ulteriore versione è nel Parco delle Orobie (Bergamo) ed è stata portata a termine dopo la morte dell'artista, nel 2010.
  La
Cattedrale vegetale rappresenta l'opera più importante di Giuliano Mauri, tra i maggiori esponenti dell’Art in Nature italiana, tendenza artistica europea nata negli anni settanta come contraltare alla Land Art americana con lo scopo principale di intervenire in maniera minima sulla natura, con uno spiccato accento alla volontà di difesa nei confronti del paesaggio.
  In quest'ottica di rilettura dello spazio naturale, la critica e il sistema dell'arte hanno riconosciuto Mauri come figura fondamentale del rapporto tra vivere e natura: nel 1976 è invitato alla XXXVII Biennale di Venezia da Enrico Crispolti, nella mostra della sezione italiana,
L'ambiente come sociale e nel 1992 alla XVIII Triennale di Milano (La Vita tra Cose e Natura: il progetto e la sfida ambientale).
  In merito a quanto richiesto nell'interrogazione non risultano pervenute ai competenti uffici di questo ministero informazioni tramite note o documenti ufficiali, né riguardo le vicende recenti dell'opera, né ai risultati della perizia tecnica.
  Tuttavia, si ritiene che l'opera rappresenti un importante intervento artistico su suolo italiano negli ultimi anni, il cui valore è riconosciuto, oltre che da un'ampia attenzione dell'opinione pubblica, anche della critica di settore.
  Per questo motivo, oltre che per rispettare la volontà dell'artista di lasciare al suo territorio di origine un segno della propria opera, si ritiene opportuno – previa autorizzazione paesaggistica – il ripristino dell'istallazione da parte del Comune di Lodi, seguendo in maniera attenta e scrupolosa le indicazioni date dall'autore nel progetto, dopo le eventuali verifiche tecniche e di sicurezza.
  Si ritiene altresì necessaria una continua attività di manutenzione anche in virtù alla natura organica dell'opera.

Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali: Gianluca Vacca.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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